Il D-Day è fallito e la Germania nazista ha vinto la Seconda Guerra Mondiale. Un mondo parallelo da incubo quello che vediamo in Wolfenstein e che ricorda quello altrettanto deprimente e oscuro di The man in the High Castle, la serie di Amazon Prime Video dove i nazi hanno conquistato persino gli Stati Uniti.
A differenza della serie TV, però, in Wolfenstein c’è William B. J. Blazkowicz, il soldato più duro della storia della guerra, un coriaceo castiga-nazi che è meglio di un esercito quando si tratta di mettere i bastoni tra le ruote ai seguaci di Hitler.
Il problema è che nel nuovo capitolo della serie, Youngblood, Blazkowicz non c’è. È sparito nel nulla senza avvisare colleghi, superiori e familiari. Ma i nazi faranno bene ad aspettare per far partire i festeggiamenti e a stappare lo champagne: alla ricerca di William partono le sue due figlie gemelle, che sono ancora più “vivaci” del padre!
Il trailer di Wolfenstein: Youngblood
Dal 1981, a caccia dei nemici della democrazia e dello Zio Sam
La saga di Wolfenstein nasce addirittura nel 1981, e questo la rende una delle serie più longeve nel mondo dei videogame. Nei primi capitoli, l’azione si svolgeva nella fortezza nazista Wolfenstein, dove una solitaria spia alleata si infiltrava per scoprire cosa succedeva in quel nido di nazisti. Nel 1992, grazie ai geniacci della id Software (si scrive minuscolo, e sono gli autori dell’altrettanto noto Doom), Wolfenstein diventava uno dei primi sparatutto tridimensionali e lo possiamo di fatto considerare il “papà” di tutti i moderni Call of Duty, Destiny e Fortnite. Il nuovo salto di qualità avviene nel 2014, con Wolfenstein The New Order: un reboot dal sapore quasi “alla Tarantino”, in cui Blazkowicz partecipa al D-Day e vede le armate Alleate respinte dal Vallo Atlantico e i nazi usano imbattibili robot ciclopici altri come palazzi e conquistano persino lo spazio. Nei seguiti The Old Blood e The New Colossus, abbiamo guidato l’inossidabile guerriero in giro per mezzo mondo, arrivando a sconfiggere le armate tedesche negli USA.
Youngblood è il nuovo capitolo in cui, come abbiamo detto, Blazkowicz è scomparso. Siamo ormai negli anni ’80, e gli USA si sono liberati dal dominio tedesco, che però tiene saldamente sotto il proprio tacco d’acciaio il resto del mondo. Le due gemelle di Blazkowicz decidono di partire verso il Vecchio Mondo per “salvare” il loro padre. Visto che gli ultimi indizi puntano verso Parigi, si fanno dare un passaggio da un dirigibile tedesco e, tanto per iniziare con il piede giusto, fanno fuori tutti i nemici a bordo, compreso il super generale boss di fine livello, e abbattono il dirigibile.
Entrate in contatto con la Resistenza, iniziano a collaborare con i francesi per infliggere quanti più danni possibile ai nazi che soggiornano all’ombra della Torre Eiffel: se un Blazkowicz combinava disastri, immaginate cosa possono fare due eredi con lo stesso cognome!
A metà tra single player e multiplayer
Youngblood tenta una strada diversa dai precedenti capitoli. Se negli altri Wolfenstein abbiamo affrontato una serie di livelli successivi uno all’altro fino al duello finale – la classica struttura degli sparatutto anni ’90 – Youngblood cerca di unire questa esperienza a quella dei videogiochi più moderni come Destiny e soci. Non esiste un ordine specifico con cui affrontare i livelli: Parigi è divisa in mappe a cui potrete accedere praticamente da subito, e vi verranno assegnate missioni dai personaggi che incontrerete. Far fuori un ingegnere nazista, liberare una patriota, ripulire le fogne dai nazi che stanno avvelenando l’acqua per spingere i civili a lasciare la città. L’obiettivo finale è salire di livello a sufficienza per migliorare le vostre abilità e migliorare le armi, per poi sfidare le tre torri che svettano su Parigi e che contengono informazioni sulla location dove si trova papà Blazkowicz.
Doppio gioco
Nessuno vi vieta di giocare Youngblood da soli, come qualsiasi altro sparatutto. Controllerete una delle due gemelle e l’altra vi accompagnerà, fedelmente controllata dall’intelligenza artificiale del gioco. È un po’ come avere una “spalla” pronta ad aiutarvi in ogni momento. Le due sorelle condividono le “vite” del gioco, quindi se una delle due viene colpita a morte e l’altra non la soccorre nel giro di pochi secondi, è game over.
Il modo più divertente di giocare a Youngblood, però, è di farlo in due in co-op, ovvero giocando insieme contro la massa di nazi. Potete scegliere di invitare un amico (se acquistate la versione “deluxe” del gioco, potete invitare e far partecipare un amico con la vostra stessa console senza che sia costretto a comprare il gioco) oppure semplicemente iniziare la partita con l'intelligenza artificiale al vostro fianco e vedrete che dopo un po’ un giocatore prenderà il controllo dell’altra sorella. Ci è capitato spesso di scoprire che stavamo battagliando insieme a un giocatore in carne e ossa dopo qualche minuto dall’inizio della partita ed è stato divertentissimo perché con un altro umano l’esperienza diventa ancora più realistica. “Io entro da sinistra, tu copri a destra e poi lancia le granate”.
Naturalmente, essendo un gioco “sperimentale” c’è qualche piccola sbavatura e le missioni “secondarie” tendono a ripetersi dopo un po’, quantomeno nell’ambientazione, ma in generale ci è piaciuto il nuovo stile di gioco. Un'ultima bella notizia: proprio forse per la natura “esplorativa” di Youngblood, questo nuovo capitolo costa molto meno di un videogioco a prezzo pieno.
Bethesda mostra titoli assai interessanti: è uno dei publisher più prolifici su PC e console, e infatti nei primi sei mesi del 2019 ha già pubblicato due titoloni
Se ve li siete persi negli ultimi 12 mesi, le vacanze di Natale sono il momento giusto per goderveli! Ecco i videogame che non dovrebbero mancare nella vostra collezione