Nonostante l'anno, la musica italiana è terreno fertile per nuovi talenti. Molti emergenti, altri già noti, ma tutti sicuramente da scoprire, ascoltare e tenere d'occhio. Il 2021 è vicino e potrebbero esserci sorprese
Se pensate che la musica in Italia si sia fermata, vi sbagliate di grosso. Nonostante le difficoltà che il settore musicale sta vivendo - a causa delle misure per il contenimento del Covid-19 - gli artisti non hanno smesso di lavorare per voi. Numerosi i concerti cancellati, molti altri slittati in attesa di tempi migliori, uscite rallentate e un generale stato di preoccupazione hanno sicuramente ostacolato il lavoro (e l'entusiasmo) di molti artisti e addetti ai lavori, ma la passione per la musica è l'ultima a morire. Soprattutto nelle piccole realtà, quelle che spesso ci sfuggono perché lontane dai riflettori e dalle classifiche dei grandi numeri, la musica italiana sembra aver trovato la sua Mezzaluna Fertile.
Ce n'è per tutti gusti. Dalle atmosfere club - e perfino rave - per ballare anche in casa a quelle più lo-fi e underground che ci ricordano le produzioni indipendenti da cameretta. Non mancano nomi freschi che a sentirli ci fanno quasi dimenticare di essere in Italia, non solo per la scelta del cantato in inglese, ma per le sonorità che guardano all'estero, grazie a produzioni e un'attitudine fuori dal coro. E se molti artisti emergenti sono interessati a sperimentare e avvicinarsi a suoni più attuali, altri hanno invece imboccato la strada della rivisitazione, interpretando in chiave personale influenze di epoche lontane.
Per elencare tutti gli artisti emergenti che nel 2020 hanno giocato in attacco con la loro musica non basterebbe un articolo intero, ma visto che stiamo parlando di sottobosco musicale è giusto spulciarlo a fondo come quando si cercano funghi. Ed è per questo motivo che nella galleria di seguito trovate alcuni degli artisti più interessanti, che dovreste ascoltare e tenere d'occhio. Vi regaliamo anche una "bonus track", per chi ha sempre sete di novità e vuole arrivare fin dove le classifiche popolari non arrivano.
PER BALLARE
Chi ha detto che solo i grandi artisti internazionali possono farci ballare? Anche noi abbiamo un dream team pronto a farvi scatenare. Un esempio è cmqmartina: recentemente l'avete vista cantare a X Factor, ma forse non sapete che lo scorso marzo ha pubblicato il suo album di debutto "DISCO", un mix di elettro-pop, sonorità club e cassa dritta quanto basta per farvi ballare anche sulla sedia. Se vi piace il genere, segnatevi anche Elasi, che il 28 ottobre entrerà di prepotenza tra i vostri ascolti preferiti col suo album "Campi Elasi". World music, funk, afrobeat e molto altro in un'unica voce che col suo singolo "Valanghe" ha conquistato la critica e molti cuori. Un altro nome su cui dovete sintonizzare le orecchie è Ditonellapiaga. Lo scorso settembre ha pubblicato "Per un'ora d'amore", cover del successo dei Matia Bazar, ma in una nuova veste pop, quasi ipnotica come le luci in un club. Con See Maw, invece, ci si addentra negli angoli bui della musica elettronica, dove si balla nelle ore notture e i synth diventano più cupi e profondi. Infine, se i vostri gusti virano verso Myss Keta, sonorità dance e testi politicamente scorretti, vi consigliamo Boyrebecca. Il suo ultimo singolo "Ay Marinayo" vi porterà in alto mare, tra atmosfere surreali e un beat che scioglie anche l'ultimo ghiacciolo in congelatore.
SONORITÀ INTERNAZIONALI
La musica italiana è bella e quando si tinge di esotico ci piace anche di più. È il caso di Gaia e del suo disco "Genesi", uscito lo scorso marzo. I singoli "Chega" e "Coco Chanel" ci hanno accompagnati per tutta l'estate, portandoci in luoghi lontani a passo di bossa nova ed elettropop. Un'altra che non ha bisogno di presentazioni è Joan Thiele. Ne abbiamo già parlato in occasione dell'uscita del suo album "Operazione Oro", un mix di elettropop e soul denso, il tutto arricchito dalla voce graffiante di Joanita e da beat freschi. Passiamo ad altre due artiste, forse meno esotiche, ma altrettanto affascinanti: Ginevra e HÅN. La prima, con l'ultimo album "Metropoli", ha dimostrato che anche il cantato in italiano funziona alla grande con la sua elettronica densa e raffinata, che richiama trip hop e UK garage, mentre la seconda ci regala atmosfere oniriche col suo EP "gradients", fatto di elettronica sfaccettata e pulita che quasi sembra di un altro pianeta. Ma una delle rivelazioni di questo 2020 è Emma Nolde che con la sua voce profonda apre le porte delle stanze più intime del cantautorato, con lei ricco di sfumature sonore e spessore. Ultima, ma non per importanza, Birthh: il suo primo album risale al 2016, ma pochi mesi fa ha pubblicato "WHOA" che conferma il suo talento nel toccare corde folk, shoegaze, e perfino r'n'b, il tutto con una delicatezza impressionante.
R'N'B, SOUL E BLACK MUSIC
Non si può negare: il genere (se possiamo chiamarlo così) che ha attirato di più l'attenzione del pubblico e della critica in questo 2020 è sicuramente la black music. C'è sempre stato tra le file degli artisti italiani, a volte più marcato, altre volte solo una lontana reminiscenza, ma quest'anno è il suo momento di gloria. Se volete approfondire, ecco alcuni nomi da ascoltare assolutamente. Partiamo con gli Iside, freschi di album ("Indico", 2020) e alcuni ottimi singoli (l'ultimo "Maremoto", prodotto da See Maw), negli ultimi mesi hanno conquistato sempre più consensi grazie al loro sound ricercato fatto di influenze soul, r'n'b ed elettropop, senza dimenticare un pizzico di romanticismo. Un altro nome da segnare tra i preferiti è Rareș, armato di basso, chitarra e batteria e di una voce densa che vi farà galleggiare nelle sonorità r'n'b del suo abum "Curriculum Vitae". Stesso immaginario per Cecilia, che proprio lo scorso settembre ha pubblicato il suo ep "?", un debutto in grande stille in cui la cantautrice dimostra uno spiccato talento scrittorio unito a influenze nu-soul e dreampop. Sonorità soul e atmosfere graffianti anche per Laurino: i suoi singoli "Funerale" e "Buddha" sono la prova del potenziale di questo artista emergente, da tenere d'occhio per future sorprese.
ATMOSFERE RETRÒ
Se da una parte abbiamo artisti che scalpitano per sperimentare e guardare al futuro della musica, dall'altra parte abbiamo una folta schiera di nostalgici. Attingere ai suoni del passato, all'immaginario dei cantautori di epoche lontane, e rivisitarli in chiave personale e contemporanea è il loro scopo. In prima linea troviamo Lucio Corsi, che dal 2011 racconta favole surreali dalla morale concreta, con tocchi psichedelici e atmosfere retrò. Il suo ultimo "Cosa faremo da grandi?" è la cristallizzazione del suo mondo fiabesco d'altri tempi in cui vorrete perdervi. Un altro fiero portavoce della categoria è Andrea Laszlo de Simone: lo scorso settembre ha pubblicato il suo ultimo singolo "Dal giorno in cui sei nato tu", un brano che sembra uscito dalla miglior tradizione cantautorale italiana Anni 70, leggera e pura come una vecchia canzone che arriva da un giradischi, ti commuove e non sai perché. Ultimo ad aver approcciato questa scuola sembra essere Marco Castello, che lo scorso settembre ha pubblicato la sua "Cicciona", un singolo squisitamente pop che strizza l'occhiolino a Enzo Carella. Un altro che negli Anni 70 ci sguazza è Edoardo Elia, che con i suoi singoli "Cocaina" e "Salto" vi porterà lontano, su nuvole colorate mentre luci ovattate e suoni onirici vi annebbiano i pensieri. Una nota di merito anche agli Wow, che in questo 2020 non ci hanno regalato nessun brano su cui emozionarci, ma il loro ultimo album "Come la Notte" (2019) sembra venire da un'altra epoca, come se la musica Anni 50 italiana fosse ancora viva e più in forma che mai. Lasciatevi cullare dalla voce avvolgente della cantante e dimenticherete questo 2020.
ATTITUDINE LO-FI
Forse non se ne parla abbastanza e forse va bene così, ma le chitarre sporche e l'attitudine "da cameretta" sono ancora cose che i musicisti emergenti amano. Più ci addentriamo nel sottobosco musicale, più scopriamo che il cantautorato vecchia scuola e le canzoni lontane dalle classifiche ufficiali non hanno perso il loro fascino. Anzi, mai come nel 2020 lo stile "lo-fi" è stato tanto interessante. Ricco di declinazioni e sperimentazioni, quello che forse è il genere più vicino alla tradizionale etichetta "indie" ha numerosi e variegati esponenti. Prendiamo Bartolini: il suo ultimo album "Penisola" è un esempio perfetto di come un cantautorato intimo di stampo italiano possa sposare sonorità britpop e new wave, diventando sì orecchiabile, ma denso di sfumature d'oltreoceano. Se invece prendiamo Jesse the Faccio e il suo album "VERDE" (2020) torniamo a una versione nuda e cruda del lo-fi: la canzone italiana si sporca come una camicia di flanella a quadri nei primi Anni 90 e il cantato è immediato, ma non per questo meno ricco di significato e ricercatezza. Lo scorso settembre ha pubblicato il singolo "Ciao For Now" con Nico LaOnda, un altro da tenere d'occhio col suo indie-pop dai tratti funky. Se l'attitudine lo-fi non vi spaventa i GIALLORENZO fanno al caso vostro: basta il titolo del loro album di debutto "MILANO POSTO DI MERDA" (2019) per farvi capire che con le chitarre sporche e i testi scorretti ci vanno a nozze. Segnatevi anche i Post Nebbia, rivelazione di questo 2020, che hanno trasformato il pop lo-fi in un viaggio psichedelico. Infine, arriva Ariete, la giovane cantautrice già voce di una generazione col suo album "Spazio" fatto di itpop lo-fi e il mondo chiuso in una cameretta.
NUOVO RAP
Il rap non è più quello di una volta. O meglio, c'è anche quello, ma nel 2020 ha preso strade diverse, si è perso in bivi stilistici per ritrovarsi più arricchito di prima. Non parliamo solo della trap, ma di nuove contaminazioni di genere che negli ultimi anni sembrano aver preso sempre più piede. Prendiamo Memento, ad esempio, che col suo ultimo singolo "Mollamy" ci presenta un rap morbido dalle venature soul. Sulla stessa onda troviamo Masamasa e il suo "Fernando Alonso": rap leggero e intimo si unisce alla poptronica per dare una nuova veste a quello che un tempo avremmo chiamato Graffiti Pop. Molto più fuori dagli schemi, invece, i Fuera, band difficile da etichettare che mescola deep house, dance e, ovviamente, rap. Abbattuti gli stilemi tradizionali del genere, il rap fa spazio ai sentimenti e alle lacrime e stringe la mano all'emo: su questo fronte troviamo Ngawa, del collettivo Klen Sheet, col suo nuovo singolo "Bilocale" che porta una ventata di aria francese al suo stile cantautoriale. Infine, passiamo a un altro livello: l'emoton di Bautista. Sonorità reggaeton e cuore emo sono le parole d'ordine della sua musica. Non a caso il suo motto è: "Twerkando fuori, piangendo dentro".
"BONUS TRACK"
Come ogni compilation che si rispetti, non potevamo lasciarvi senza una bonus track. Visto che abbiamo esplorato i diversi volti della musica emergente italiana, vogliamo sporcarci ulteriormente le mani e proporvi qualche artista che evade da ogni etichetta possibile e che alimenterà la vostra curiosità. Prendete i Cactus? e il loro brit pop elettrico e allucinato, a tratti malinconici e cupi, come i Joy Division se avessero suonato musica dance. "Not/Unglued", invece, è il doppio singolo dei 72-Hour Post Fight, un progetto brillante che unisce jazz, ambient, elettronica e downtempo. E se l'avanguardia musicale è pane per i vostri denti, vi segnaliamo anche i So Beast, il duo bolognese che sperimenta senza paura trip hop, industrial, funk e sonorità tribali, dando vita a show psichedelici ed eclettici – ascoltare il loro EP "Superblack" per credere. Un elettropop più spensierato, ma senza disdegnare atmosfere new wave e cupe, è quello dei Tropea che in questo 2020 hanno realizzato, completamente a distanza, il loro EP "Might Delete Later", promosso addirittura su TikTok. Se ballare è il vostro sport preferito, iniziate a seguire i Materazi Future Club, che proprio qualche settimana fa hanno pubblicato il loro nuovo singolo "Cassano": chitarre distorte, batteria martellante e stelle del calcio italiano, cosa volete di più? Infine, vi consigliamo Franek Windy, un poeta del popolo, col suo cantautorato nonsense e la sua indole punk, dando nuova identità allo stereotipo del "musicista con la chitarra acustica" (ascoltate il singolo "rocknroll" e tutto vi sarà più chiaro).
Dopo "2001 // 1002", il doppio album in edizione speciale che raccoglie tutti i loro brani, e l'annuncio della data al Rock in Roma non ci sono più scuse per non conoscerli