Buon compleanno Mina! La sua straordinaria carriera

Il 25 marzo la grande artista compie 80 anni. Celebriamo una voce unica, eterna. E inimitabile. Ha cambiato la storia della nostra musica ed è stata un simbolo di libertà con il suo talento straordinario

Mina nel 1958
12 Marzo 2020 alle 09:05

Il 25 marzo Mina compie 80 anni. E suona strano dirlo, perché Mina non ha età, Mina è eterna. È la regina della canzone italiana, con una carriera di successi strepitosi, tutta da raccontare.

• Le canzoni che l’hanno resa una star
• I ricordi degli amici e colleghi
• I mille look (e lo stile unico) di una diva
• La sua vita è un romanzo appassionato
• 13 cose che non sa (quasi) nessuno

Il debutto
Con talento precoce debutta, appena diciottenne, alla Bussola di Marina di Pietrasanta (LU) mentre è in vacanza con i genitori. Più avanti si esibisce ufficialmente come “Mina Georgi” e con il gruppo degli Happy Boys a Rivarolo del Re (CR). Indossa un tubino nero che mette in risalto le sue lunghe gambe affusolate ed è paralizzata dalla paura, ma quando canta “Be-bop-a-lula” il pubblico impazzisce. Da lì è un crescendo: la ragazza “lungagnona” (parole sue) viene notata dal patron dell’etichetta discografica Italdisc, Davide Matalon, che la fa partecipare alla “Sei giorni della canzone”, presentata a Milano da Corrado.

Il boom
Mina diventa “personaggio” l’anno dopo, nel 1959, quando porta il brano “Nessuno” al programma di Mario Riva “Il Musichiere” e quando si esibisce con il complesso “I solitari” un giovedì sera a “Lascia o raddoppia?”, il quiz di Mike Bongiorno che tiene incollata al piccolo schermo tutta l’Italia: una bomba. La signorina Mazzini viene chiamata a partecipare a “Canzonissima”, condotta da Delia Scala, Nino Manfredi e Paolo Panelli. Quando nel 1960 canta per prima “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli, anche quelli che fino ad allora avevano snobbato la giovane “urlatrice” si convertono in fan. La canzone è il 45 giri più venduto dell’anno. Per la “Tigre di Cremona” è la consacrazione.

La favola televisiva
Entra nella storia con due sole partecipazioni al Festival di Sanremo: nel 1960 con “Non sei felice” e l’anno dopo con “Io amo tu ami” e “Le mille bolle blu”. Il 21 ottobre del 1961 la Rai la accoglie a braccia aperte a “Studio Uno”, stella in un cast di stelle: le gemelle Kessler, il Quartetto Cetra, Don Lurio… «Mina è la Callas della canzone» scrive “La Gazzetta del Mezzogiorno”. La favola prosegue con le altre edizioni del varietà di Antonello Falqui. Più che una soubrette, Mina è una moderna showgirl, perfetta tanto nel canto quanto negli irresistibili duetti con ospiti eccellenti, da Totò ad Alberto Sordi.

La rivoluzione
La fama di Mina varca i confini nazionali e lei vola in Germania, Spagna, Giappone, Australia… Festeggia il decennale di carriera con 15 puntate di “Canzonissima” con Walter Chiari. Ricordate la struggente sigla finale “Vorrei che fosse amore”? Formidabili quegli anni e quelli a venire, i 70 della ribellione. Rimangono nella memoria (grazie anche alle chicche trasmesse da “Techetechete’”) i mitici duetti di “Teatro 10”. Quello con Giorgio Gaber, con cui Mina va anche in tournée, e quello con Lucio Battisti in “Insieme”, “E penso a te”, “Emozioni”… Pochi minuti irripetibili perché i due artisti non si incontreranno mai più in televisione.

L’ultimo concerto
Quando nel 1974 arriva il momento di “Milleluci”, varietà condotto al sabato sera in coppia con Raffaella Carrà, la sigla “Non gioco più” sembra il presagio di un addio alle scene. Inizia un periodo difficile, la notorietà ha mille ombre. “Ancora ancora ancora” è la sigla finale di “Mille e una luce”, l’ultima apparizione di Mina in tv nel 1978. Il 24 giugno dello stesso anno la cantante torna a esibirsi in Versilia, a Bussoladomani, introdotta ogni sera da comici diversi: Gino Bramieri, Massimo Troisi, Beppe Grillo. Le serate dovevano durare tutta l’estate fino a settembre, invece la sera del 23 agosto c’è l’ultimo concerto, che grazie a una registrazione diventa un disco tra i più belli : “Mina Live 1978”.

Adesso
Mina vive da tanti anni in Svizzera, a Lugano. Non l’abbiamo più vista, a parte un’apparizione online nel 2001: un evento incredibile, con 50 milioni di connessioni! Ma lei c’è sempre, continua a pubblicare album meravigliosi. Come “Salomè” o “Bula Bula”, o come “Mina Celentano” e “Le migliori”, creati con l’amico di una vita, Adriano Celentano, con cui ha in comune l’altezza (1 metro e 78) e un primato: i due sono gli artisti italiani che hanno venduto di più, oltre 150 milioni di dischi. Di appena qualche mese fa è l’album “Mina Fossati”, realizzato con Ivano Fossati, che ha dentro pezzi divertenti come “Tex-Mex” o romantici come “Luna Diamante”, un progetto in cui Mina è ancora una volta camaleontica, tenace, rivoluzionaria. La solita Mina, insomma, quella che amiamo. Auguri!

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