“Cadere volare” di Sangiovanni: il primo ascolto

L'artista nato a “Amici“ presenta il disco della svolta

8 Aprile 2022 alle 00:07

Sangiovanni ha dato forma a un sogno rimandato da tempo: quello di raccontarsi senza filtri per com'è davvero. In realtà l'ha sempre fatto, ma se in molti non se ne fossero accorti? Nel nuovo album “Cadere volare“ l'artista conosciuto e nato a tutti gli effetti a “Amici” ha deciso di non lasciare spazio a interpretazioni errate. Se la maschera lui non l'ha mai tenuta addosso, ora ha fatto in modo che nessuno gliene possa fare indossare una.

Come ci è riuscito? Attraverso dodici canzoni che mettono in luce i contenuti e i suoi concetti che vanno ben oltre in potenza alla qualità delle produzioni. È curioso per il genere che fa e per l'età che ha, ascoltare già dal brano di apertura del disco che si chiama come l'album stesso, l'assenza totale di pose. Racconta fin da subito e lo farà per gran parte del disco senza argini, la sua difficoltà nel vivere.

In "Che gente siamo”, uno dei brani più potenti del disco, spiega bene molte delle ragioni di quel disagio, che passa attraverso una realtà quotidiana che gli sta stretta, ma anche in “Cortocircuito” c'è la stasi di fronte a un amore così grande che diventa difficile da sostenere se non sei capace di amare anche te stessi.

In fondo il brano già edito ”Cielo dammi la luna“ spiega un po' le luci ma soprattutto le ombre della sua età, in cui si chiede un po' e non è una citazione “Per cosa vivo a fare?“. Ci si chiederà ascoltando l'album se Sangio è la stessa persona di “Malibu” e o quella di “Farfalle”. Sangio nel ”tessuto” della sua scrittura in realtà ha sempre un po' nascosto il suo soffrire e non l'ha mai voluto fare in una modalità disperata o patetica, anzi, qui dà l'idea di aver capito le ragioni più profonde del suo malessere e di vedere magari in lontananza una labile speranza.

Sangiovanni si è fatto conoscere con un talent, ma forse il modo migliore per conoscerlo davvero è ascoltare questo disco, un album che soprattutto nei brani di chiusura come “Titanic” e “Se mi aiuti” disvela gli aspetti più delicati della sua persona, così delicati che forse sono difficili da raccontare anche in queste righe. Ne rimarrete colpiti.

“Cadere volare” un disco senza duetti, in un volontario desiderio di solitudine e senza vere canzoni “up”. Perché l'ha fatto? Perché voleva mettersi in gioco scommettendo tutto, “all in”. Mettersi in gioco a carte scoperte è un pericolo ma lui non vuole chiudere la partita o buttare il tavolo per aria, vuole ripartire da presupposti nuovi smettendo per un attimo di giocare. Con Sangio, adesso, si fa sul serio.

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