Il chitarrista degli U2 The Edge, fondatore del gruppo insieme a Bono, compie 57 anni l'8 agosto 2018. Nato a Est di Londra nel 1961 con il nome di Dave Evans, The Edge è cresciuto a Dublino dove ha conosciuto Bono, Larry Mullen e Adam Clayton con cui fonda il gruppo nel 1976. Fin dagli esordi è stato il chitarrista e occasionalmente secondo cantante, oltre a contribuire alla scrittura di diverse canzoni e dei testi di «Wake Up Dead Man», «Van Diemen's Land» e la hit «Numb».
Sulle origini del soprannome ?Edge? ci sono diverse ipotesi: ad esempio Bono ha dichiarato che derivi dalla sua mente acuta, altri sostengono nasca dalla forma spigolosa della sua testa, altri ancora che fosse per il particolare stile di chitarra. Indubbiamente negli U2ha sviluppato un modo di suonare inconfondibile, che ha sempre caratterizzato il suono della band, nato ai tempi del liceo quando era un ragazzo piuttosto solitario e prendeva lezioni di pianoforte e chitarra, suonando con il fratello Richard e costruendosi da solo il primo strumento. Con gli U2 ha debuttato con il primo album «Boy» nel 1980 e ad oggi ha pubblicato 14 album con il gruppo ed uno solista. La svolta arriva con il disco «The Joshua Tree» nel 1987 e con l'altrettanto grande successo del 1991 «Achtung Baby», in cui diverse canzoni («So Cruel», «Who's Gonna Run Your Wild Horses», «Love Is Blindness») sono ispirate al divorzio di Edge dalla prima moglie.
The Edge, insieme agli altri membri del gruppo, fa parte della Rock and Roll Hall of Fame, ha vinto 22 Grammy awards ed è inserito spesso nelle liste dei migliori chitarristi di sempre. Ad aprile 2016 è diventato anche il primo musicista rock ad esibirsi dal vivo nella Cappella Sistina. Vogliamo celebrare il suo 57esimo compleanno con alcune canzoni a cui, oltre alla chitarra, ha prestato anche la voce (nei cori o in duetto con Bono).
«Seconds» (1983)
La prima apparizione alla voce per The Edge arriva nel 1983 con l'album «War», tra i primi successi per gli U2 grazie ai singoli «New Year's Day» e «Sunday Bloody Sunday». Durante la scrittura del disco Bono ha un periodo di blocco dello scrittore e chiede aiuto a Edge, il quale scrive alcune parti del testo di «Seconds», soprattutto la frase «ci vuole un secondo per dire addio». La canzone tratta il delicato tema, specie per l'epoca, della minaccia nucleare e le prime strofe sono cantate da The Edge.
«Sunday Bloody Sunday» (Live, 1997)
Una delle canzoni più famose degli U2, «Sunday Bloody Sunday», è stata cantata da The Edge dal vivo durante il PopMart Tour del 1997 e 1998. Il brano, scritto nel 1983, è uno dei più politici del gruppo, con specifici riferimenti ai violenti scontri in Irlanda del Nord. Gli U2 la suonano a Sarajevo, appena uscita dalla guerra, nel 1997 in una versione speciale con Edge alla voce e da lì al 1998 verrà sempre eseguita in questa forma.
«Van Diemen's Land» (1988)
Dopo il grande successo di «The Joshua Tree», gli U2 si appassionano sempre di più alla musica Americana e realizzano un progetto ambizioso dal titolo «Rattle and Hum». Si tratta di un documentario e di un album metà dal vivo e metà in studio, con collaborazioni prestigiose da B.B. King a Bob Dylan. Nel disco spicca questa piccola gemma scritta e cantata interamente da The Edge, dal titolo «Van Diemen's Land».
«Love Is Blindness» (Live, 2011)
La separazione di The Edge dalla prima moglie Aislinn e dai loro tre figli ispira Bono a scrivere diverse canzoni per l'album «Achtung Baby». Tra queste la bellissima «Love is Blindness», che chiude l'album ed è cantata da Bono. A distanza di vent'anni, però, The Edge ha realizzato un'emozionante versione acustica per il documentario «From The Sky Down», riappropriandosi così di una canzone scritta sulla sua esperienza.
«Numb» (1993)
Gli U2 non si accontentano del successo di «Achtung Baby» e, a breve distanza, pubblicano «Zooropa», album ispirato all'esposizione sensoriale causata da troppe informazioni e tecnologia. Lo stesso concetto era alla base dello Zoo TV Tour e ispira The Edge alla scrittura del testo di «Numb». Il chitarrista si occupa anche delle parti cantate, per la verità quasi in forma rap e molto effettate, in cui stila una lista di cose da non fare introdotte da ?don't?.
«Lemon» (1993)
La nuova direzione musicale del gruppo, verso l'elettronica e la disco, è testimoniata da questo singolo sempre del 1993. La canzone deriva da alcune sperimentazioni di The Edge con una drum machine e un basso, su cui Bono scrive un testo ispirato ai ricordi di infanzia e alla madre. Nel ritornello compare anche Edge alla voce, cantando alcune linee inframmezzate a quelle di Bono.
«Discothèque» (1997)
Il 1997 vede la pubblicazione dell'album «Pop», in cui gli U2 proseguono la sperimentazioni con generi molto diversi, dall'alternative rock alla techno, dalla dance all'elettronica. Pop contiene anche diverse tecniche di produzione nuove per il gruppo, con l'uso di loop, campionamenti e drum machines. Il primo singolo «Discothèque» rappresenta al meglio le nuove influenze e contiene alcune parti di voce cantate insieme da Bono e The Edge.
«Beautiful Day» (2000)
A causa della ricezione non troppo positiva di «Pop», gli U2 decidono di tornare alle origini rock e nel 2000 pubblicano «All That You Can't Leave Behind». Il primo singolo è anche uno dei più celebri degli U2, suonato dal vivo in ogni concerto da lì in poi, ovvero «Beautiful Day». Nel ritornello The Edge contribuisce in maniera inconfondibile con il suo falsetto sotto alla parte principale di Bono.
«Vertigo» (2004)
Il momento d'oro di vendite del nuovo millennio prosegue con l'album successivo e con il singolo di lancio «Vertigo». La canzone, scritta da Bono, è ispirata a una brutta esperienza in un club notturno e contiene alcune parti cantate (o meglio urlate) da The Edge, come gli ?¡Hola!? e i ?¿Dónde está?? del ritornello.
«Miracle Drug» (2004)
Nello stesso disco del 2004, «How To Dismantle An Atomic Bomb», trova posto questa bella ballata dedicata allo scrittore irlandese Christopher Nolan. Il gruppo aveva studiato con lui alla Mount Temple Comprehensive School e per questo motivo Bono decide di scrivere un testo su di lui. Verso la fine del brano compare The Edge a cantare un paio di frasi, prima dell'ultimo ritornello.
La band irlandese regala ai fan un concerto dominato da effetti speciali e con brani che alternano temi personali e sociali, guidati dal carisma di Bono