Álvaro Soler: «Allacciate la cintura!»

Le sue canzoni fresche e immediate hanno successo in tutta Europa, ma con l’Italia ha un rapporto di favore. Non per niente è stato anche un giudice di «X Factor»

Álvaro Soler. Le sue più celebri hit estive sono «El mismo sol» (2015) e «Sofia» (2016)
12 Luglio 2018 alle 11:48

Le sue canzoni fresche e immediate hanno successo in tutta Europa, ma con l'Italia ha un rapporto di favore. Non per niente è stato anche un giudice di «X Factor». E Álvaro Soler è proprio in Italia quando gli telefoniamo per parlare di «La cintura», il suo ultimo singolo, già disco di platino e amatissimo dalle radio.

«Sono a Rimini per la ?Notte rosa?» ci spiega nel suo italiano impeccabile. Ma ci tiene a dire che non dava per scontato il successo del brano: «Anche se le cose in passato sono andate bene, ogni volta c'è un'insicurezza, c'è l'emozione di scoprire se una tua idea ha funzionato» ammette. «Vedere sul web la gente che cerca di rifare la coreografia del mio video mi dà una carica incredibile».


E dire che «La cintura» forse non viene capita da tutti: il titolo significa «la vita», intesa come parte del corpo. «Mi diverte molto sentirmi dire dagli italiani che mi sono grati perché quando guidano ricordo loro di allacciare la cintura di sicurezza» racconta ridendo. «Non ci avevo pensato!». La canzone, in realtà, è nata quasi per caso: «Avevo scritto prima la melodia e poi mi è uscita questa parola, ma mi sono detto: non posso intitolarla così, non sono mica Shakira! Alla fine ho cambiato idea, le ho dato un senso autoironico. In un mondo ossessionato dalla perfezione il mio messaggio è: non devi avere paura delle cose che non sei o che non sai fare».

Álvaro si esibirà il 18 luglio a Marostica (VI), poi il 10 agosto a Melilli (SR), l'11 a Valmontone (Roma) e il 12 a Forte dei Marmi (LU). «Sul palco siamo come una famiglia, tutti fanno tutto, siamo in sette e c'è un'energia dinamica, non ci si annoia mai» racconta. E poi, il 14 settembre, uscirà «Mar de colores», il suo secondo album: «Ci sto ancora lavorando» svela. «Il primo disco era quasi un esperimento, nessuno ci credeva. Questo sarà più forte e coraggioso. È la mia occasione di farvi vedere cosa so fare con la musica».

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