Caffellatte presenta il nuovo singolo “Bambina”

«Parla di rapporti familiari complicati, ma anche di perdono e senso di colpa»: l'artista pubblica l'inedito in uscita venerdì 9 dicembre

9 Dicembre 2022 alle 10:20

Ad alcuni sarà capitato di vederla al fianco di Deddy, altri l’avranno ascoltata dopo aver letto la classifica di Spotify Radar 2021: Giorgia Groccia, in arte Caffellatte, classe 1994, è una delle nuove voci del pop italiano.

Pugliese doc, non si definisce solamente cantautrice ma accanto al suo nome compaiono anche scrittrice e attrice: Caffellatte, infatti, non ha solo all’attivo una corposa lista di singoli ma ha partecipato a un cortometraggio indipendente presentato al Festival di Cannes e scritto un romanzo pubblicato nel 2018.

L’abbiamo raggiunta telefonicamente per farci raccontare il nuovo singolo, “Bambina” in uscita venerdì 9 dicembre: un'occasione per approfondire il suo percorso artistico e conoscerla meglio al di fuori del palco.

Te lo avranno chiesto in tantissimi, ma è davvero curioso: da dove viene il tuo nome d’arte?
«Nasce nel 2009 con l’avvento di Facebook, avevo 14 anni: l’ho scelto per caso, l’ho confermato anche su Instagram ed è rimasto. Mi chiamavano tutti così, ormai me lo sentivo mio».

Non oso immaginare quante persone lo abbiano cambiato nel tempo!
«In tutti i modi possibili, da cappuccino a caffè macchiato. Il più divertente? Ciobar! (sorride)».

Partiamo dal nuovo singolo “Bambina”, dove torni a rivolgerti alla generazione Z.
«In realtà parlo a tutti, alcune tematiche credo siano uguali per tutte come i rapporti familiari, che ho vissuto io ma anche un ragazzo di 16 anni oggi».

Il tuo processo creativo da dove parte?
«Dal testo, spesso lo faccio in studio. Lavoro con diversi produttori, con loro andiamo a costruire la melodia».

Racconti che ti sei appassionata alla musica grazie a tuo papà, poi dalla realtà familiare ti sei allontanata.
«Mi sentivo un outsider, non stavo bene e vivevo male con me stessa e gli altri. I primi anni di scuola superiore sono stati tragici e non sentivo che nulla somigliasse a me. Mi sentivo lontana dalle mie amiche ed ero immersa nella mia sofferenza. Mi sono salvata andando via e cercando di trovare punti in comune con le persone, non di differenza».

Hai scelto subito il nord?
«No, a 22 anni mi sono trasferita a Roma e sono rimasta lì fino a due mesi fa, qui ho trovato persone che avevano la mia stessa visione della musica e la vivevano in maniera totalizzante. Ora vivo a Milano».

I tuoi genitori cosa ne pensano del tuo percorso musicale?
«Non mi hanno mai contrastato e sono molto felici, senza di loro non avrei fatto nulla. Il mio conflitto con loro era più caratteriale perché ero turbolenta e ingestibile: dai 12 ai 17 è stata tosta!».

Quest'estate hai girato un bel po' con i concerti, com'è andata?
«È stato il mio primo vero tour: ho un bel supporto live e di questo sono contenta. Tra date radiofoniche e festival mi sono divertita molto, è stato importante per farmi conoscere da un pubblico nuovo».

Tra i prossimi impegni c’è l’esibizione al concerto di Alessandra Amoroso, aprirai il suo live a Padova.
«Sono orgogliosa di essere stata scelta ed è bello condividere il palco con un'artista come lei. Sento di averlo meritato quel palco».

Sta per terminare l'anno, come lo descriveresti?
«Speciale! È stato il primo in cui mi sono concentrata solo sulla musica, il lavoro dei miei sogni. Prima facevo tante altre cose per vivere. Tutto quello che è successo, tra collaborazioni ed eventi, mi fanno pensare che sono nel posto giusto al momento giusto».

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