Diodato: “Un’altra estate” è il nuovo singolo

Dopo il successo di "Fai rumore", da venerdì 22 maggio il cantautore è in radio con un inedito scritto durante i mesi di isolamento


22 Maggio 2020 alle 10:05

«Lo vedi amico arriva un’altra estate e ormai chi ci credeva più» canta Diodato che, come altri colleghi della musica, ha approfittato dei mesi di quarantena in casa per comporre nuova musica. Ce lo aveva raccontato anche in occasione dell'intervista per "Europe Shine a Light", lo show che ha sostituito il tradizionale appuntamento dell'Eurovision Song Contest dove il cantautore è tornato a farci emozionare con una speciale esibizione all'Arena di Verona con "Fai rumore".

Dopo il successo del brano (60 milioni tra streaming e visualizzazioni) scelto dagli italiani come inno di speranza durante il lockdown, questa volta il vincitore di Sanremo torna con "Un'altra estate", in radio da venerdì 22 maggio. Una canzone dalle sonorità calde ed evocative che racconta l'inevitabile esplosione naturale di un'estate inaspettata: «Vediamo se questo tempo ci rincuora, se questa estate ci consola» si legge nel testo dove Diodato riesce a descrivere quanto un gesto apparentemente banale, come quello di godersi la vista del mare, ora assume un significato ancora più profondo, quasi liberatorio.

La scrittura del singolo è iniziata in lockdown e la produzione di Tommaso Colliva è avvenuta in modalità “Fase 2”, a distanza, tra Milano e Roma, con i musicisti connessi tra loro grazie a tutte le piattaforme tecnologiche possibili.

Abbiamo perso il conto di quante volte nei mesi di lockdown ci siamo affacciati dalla nostra finestra, solo per immaginare la nuova realtà tenuta in equilibrio da una quotidiana completamente diversa. Così ha fatto Diodato, che queste sensazioni le ha trasformate in musica: «Una delle cose ad avermi impressionato e incuriosito di più in questo periodo è stato ciò che mostrava la mia finestra. Costretto a rimanere in casa, ho lasciato vagare lo sguardo sul paesaggio cittadino che quello spiraglio dipingeva. Ho visto gli ultimi giorni d’inverno raccontare già la primavera che sarebbe arrivata, mentre nei nostri cuori rimaneva un freddo doloroso, un gelo che ancora ora fatica a sciogliersi. La natura andava avanti, nonostante la nostra assenza e proprio grazie ad essa riconquistava i suoi spazi, i suoi profumi» racconta.

«Una primavera potente e insieme immobile sembrava volerci incoraggiare, quasi stuzzicare in modo crudele o forse solo indicarci la via per tornare con una consapevolezza diversa. Ho aperto la mia finestra a Milano e ho sentito il profumo del mare. Sono gli scherzi che fa il desiderio di tornare a vivere. Arrivare su una spiaggia e ritrovarsi davanti quella distesa misteriosa e potente, densa terra di confine che ti insegna a respirare e a confrontarti con la libertà. Nei miei occhi chiusi, ho mosso i primi passi verso di lei, fino ad arrivare pian piano a farmi avvolgere dal suo infinito abbraccio. Ho scaldato il mio corpo con movimenti lenti ma sempre più costanti, puntando all’orizzonte, perché in fondo io, a quell’orizzonte, ci credo ancora» termina il cantautore.

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