“Fila indiana” di Angelina Mango: una cicatrice di cui dovremo avere cura

Dal 1° dicembre il nuovo brano già anticipato durante il suo tour nei club

1 Dicembre 2023 alle 07:15

Il successo di Angelina Mango da "Amici" a oggi si è costruito attorno a canzoni leggere e canzoni che parlano di momenti difficili superati e di panorami ancora tutti da scoprire. "Fila indiana" non è di certo il primo brano di segno diverso che Angelina porta al pubblico, anzi, ma è un angolo visivo che ci permette di scoprire chi è e chi sarà.

Il brano, cantato per la prima volta a Napoli durante la data di apertura del suo tour nei club, è già a suo modo un piccolo successo: i fan guardano e riguardano i video diffusi in rete dai chi era presente al live, gustandosi una canzone che dal vivo è molto potente, una cicatrice di cui noi ascoltatori dovremo avere cura.

"Fila indiana" ancora una volta, come spesso capita nei suoi brani, parla di radici. Radici che a volte vengono strappate dalla terra, costringendo le persone a vivere per aria, come quelle piante che in modo del tutto misterioso vivono sospese facendosi forza solo (o quasi solo) su se stesse.

Non c'è nessun riferimento preciso, ma la sua storia la conosciamo bene: si parla di una perdita, di mille coltellate invisibili ricevute da chi si è avvicinato a quel dolore senza rispetto, di persone che nel momento più buio hanno ricercato "veleni", segreti, rivelando da finti amici la loro natura mostruosa.

La fila indiana è proprio quella massa di persone indistinte che nel racconto del brano si avvicinano a te, per sentirsi meno in colpa. Non per abbracciare il tuo dolore.

In una frase centrale del brano, canta (citando al contrario) Franco Battiato «Io ero un essere speciale, ma non hanno avuto cura di me». Le emozioni personali sono le più difficili da cantare e Angelina in "Fila indiana" ha deciso di esprimerle nella loro crudezza, in un sentimento di rabbia che (forse) è impossibile spegnere.

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