Intervista a HRVY, la giovane popstar di «I wish you were here»

Canta, balla ed è inglese: per la presentazione del nuovo singolo, abbiamo incontrato l’artista negli studi della Universal


7 Novembre 2018 alle 12:11

Sul palco è disinvolto, ma quando incontriamo dal vivo Harvey Leigh Cantwell - in arte HRVY - la sua timidezza è evidente. Ci fa aspettare pochi minuti, il tempo di salutare le fan che lo attendono all’ingresso della sua etichetta discografica, la Universal. «Sono diventati amici ormai» ci dice scherzando, e durante il corso della chiacchierata ringrazierà più volte le persone che lo seguono con così tanto affetto.

CHI È HRVY

Classe 1999HRVY è uno dei nuovi talenti di cui sentiremo parlare nel 2019: canta da quando era un adolescente ed è riuscito a trasformare la popolarità nata sui social media in una carriera che lo sta portando in giro in tutto il mondo. I grandi numeri non mancano: il musicista britannico conta oltre 8.5 milioni di follower e ad oggi ha raggiunto ben 400 milioni di ascolti streaming sulle piattaforme digitali.

Dopo le hit «Personal» e «Hasta Luego», HRVY è tornato in Italia per parlarci del nuovo singolo «I Wish You Were Here»: dalle influenze musicali alle persone che vorrebbe ringraziare e i prossimi progetti che lo attendono, ecco cosa ci ha raccontato.

Ciao HRVY come stai?
«Benissimo! Amo l’Italia e Milano, spero di venirci presto in tour».

Due parole per descrivere i mesi che stai vivendo.
«Jetlag e amore».

Parliamo dei tuoi inizi: hai presentato un programma per ragazzi sulla BBC, e poi hai lasciato tutto per la musica. È andata così?
«In realtà ho iniziato su Internet quando avevo tredici anni e l’anno successivo ho iniziato a condurre uno show televisivo per ragazzi. Però, ho terminato la scuola!».

Eri uno studioso?
«Mi piaceva stare con gli amici o studiare le mie materie preferite, ma mi ha sempre incuriosito vedere cosa c’era fuori, conoscere il mondo intorno a me».

Ho letto dalla tua biografia che ti sei iscritto ai social network quando avevi 12 anni. Non credi di aver bruciato le tappe?
«Mi sembrava normale a quel tempo. Ora guardandomi indietro mi rendo conto che sì, ero piuttosto giovane. Però mi ha fatto crescere in fretta, mi ha reso un po’ più forte perché ho dovuto imparare a reagire a molte cose che mi sono state dette».

E come ci si sente ad aver realizzato il proprio sogno così giovane?
«È straordinario! Non so descriverlo ma mi sento molto fortunato».


Raccontaci del nuovo singolo «I Wish You Were Here».
«La canzone parla del desiderio di avere una certa persona accanto a te. Il videoclip ufficiale è girato in una prigione ma in realtà non ha molto senso (sorride)».

Con le tue canzoni hai un grande impatto sui giovani, ma quali sono state invece le tue personali influenze?
«Quando ero più piccolo ascoltavo gli U2, mio padre me li faceva ascoltare in macchina ogni giorno. Crescendo ho ammirato Justin Timberlake, il suo modo di cantare e ballare mi ha sempre affascinato. Poi Khalid, Shawn Mendes, Billie Eilish. In realtà quando sei giovane non devi avere necessariamente “un artista di riferimento”: su YouTube seguo molte persone che realizzano le cover, mi hanno ispirato e anche io ne ho fatta una degli U2».

Ho visto le tue performance live: chi ti ha insegnato a ballare così bene?
«Ho iniziato solo un anno fa dopo aver preso molte lezioni. Sto ancora imparando ma credo di non essere poi così terribile!».

A proposito di concerti, hai anche aperto gli show delle Little Mix.
«È stata un’esperienza incredibile, sono un gruppo di ragazze davvero simpatiche e umili. Ho fatto il tour con loro e l’ultimo giorno mi hanno comprato una torta con il mio nome, un gesto davvero carino. E non solo con loro ma anche con i The Vamps: sono divertentissimi e siamo diventati buoni amici. Sarò il loro "supporter" anche il prossimo anno».

A chi vorresti dire semplicemente grazie?
«A mia madre, a mio padre, al mio cane Teddy e a tutti quelli che mi hanno aiutato nel realizzare questo sogno. Ovviamente un grazie speciale va ai miei fan».

Se non sbaglio i prossimi giorni viaggerai tanto.
«Sarò in Polonia, Berlino, Los Angeles, Messico e India».

E hai tempo di fare un nuovo album?
«Sì, arriverà molto presto! Per ora stiamo facendo uscire i singoli accompagnati dai relativi videoclip, ma non vedo l’ora di farvi scoprire tutto una volta che sarà pronto».

L’ultima domanda: cosa ti auguri per il futuro?
«Vorrei avere successo in giro per il mondo, anche in Italia, mostrandomi per come sono veramente».

Seguici