Non sono mai stati in gara a Sanremo, non vengono dai talent show, in tv ci vanno di rado. Eppure quando suonano dal vivo fanno il tutto esaurito e i ragazzi conoscono i loro brani a memoria. Sono i nuovi fenomeni del pop italiano. E adesso anche le grandi radio si sono accorte di loro.
Vi presentiamo, uno per uno, i cantautori e le band che stanno cambiando il volto della nostra musica.
Thegiornalisti
Si chiamano così perché vogliono raccontare la realtà di ogni giorno, come fanno (o meglio, come dovrebbero fare) i giornalisti. Un realismo romantico che si ritrova anche nei loro brani dal sound decisamente vintage. La mente della band, fondata nel 2009 a Roma, si chiama Tommaso Paradiso, ed è autore anche per altri artisti (due esempi: «Luca lo stesso» di Carboni e «Partiti adesso» di Giusy Ferreri). Il quarto album dei Thegiornalisti, «Completamente sold out», è uscito nel 2016 ed è quello della svolta. E il loro singolo «Completamente» è una vera hit radiofonica. A maggio debutteranno nei palazzetti: il 9 al Palalottomatica di Roma e l'11 al Forum di Assago (MI).
Thegiornalisti live nella redazione di Sorrisi
Brunori SAS
Dario Brunori, di Cosenza, classe 1977, è considerato il veterano dei «nuovi» cantautori italiani: quel «Sas» (cioè Società in accomandita semplice) fa riferimento alla ditta di famiglia, in cui lavorava ancora a inizio carriera. Il suo stile ricorda giganti come Battisti e De Gregori e attira ai suoi concerti migliaia di fan, che conoscono i suoi brani a memoria. «A casa tutto bene», uscito lo scorso gennaio, è il suo quarto album. L'ex premier Renzi ha citato un suo verso a chiusura di un intervento. «Ma io resto fuori dalla politica» ha risposto lui.
Calcutta
Si fa chiamare Calcutta ma il suo vero nome è Edoardo D'Erme: nato nel 1989 a Latina, è stato il «caso» della musica indipendente nel 2016. I suoi concerti vengono presi d'assalto da migliaia di ragazzi, i suoi video su YouTube hanno milioni di visualizzazioni. E l'estate scorsa con «Oroscopo» ha conquistato anche le radio. «Mainstream» è il titolo del suo album, pieno di canzoni sorprendenti e surreali. Calcutta ha al suo attivo due Dischi d'oro e di recente ha firmato due brani presenti nel disco di Fedez e J-Ax.
Ex-Otago
Il loro curioso nome è ispirato agli Otago, una squadra di rugby neozelandese, ma gli Ex-Otago sono tutti di Genova e proprio al loro quartiere hanno dedicato il loro quinto album, «Marassi». La band è nata nel 2002 ma ha cambiato più volte formazione (fino al 2012 ne faceva parte anche un rapper) e soprattutto stile musicale. L'evoluzione continua nell'ultimo disco, dove i loro testi ironici e disincantati si fanno accompagnare da un sound a base di sintetizzatori.
Lo Stato Sociale
Provocatori ma festaioli, i Lo Stato Sociale uniscono sonorità elettro-pop a un'indole punk iconoclasta. Nati nel 2009 a Bologna nella locale Radio Città Fujiko, hanno partecipato a un servizio de «Le iene». Il loro album «Amore, lavoro e altri miti da sfatare» racconta i trentenni di oggi con spietata lucidità. Il 22 aprile porteranno le loro scatenate canzoni al Forum di Assago (MI).
I Cani
Agli esordi, nel 2011, le canzoni de I Cani si facevano beffe della gioventù romana e la band suonava col volto coperto da sacchetti di carta. Dietro al progetto c'è il 30enne Niccolò Contessa, che nel terzo album «Aurora» (uscito nel 2016) va dritto al cuore di una generazione segnata da mille insicurezze. «Respiro» di Michele Bravi è firmata da Contessa.
Cosmo
Piemontese di Ivrea (TO), classe 1982, Marco Jacopo Bianchi nel 2002 ha fondato la band Drink to me, ma negli ultimi cinque anni si è concentrato sulla carriera solista con il nome Cosmo. Il suo secondo album «L'ultima festa», pubblicato nel 2016, è un gioiello acclamato dalla critica, in equilibrio perfetto tra ricerca e melodia pop.
Motta
Il 30enne pisano Francesco Motta ha esordito come solista con «La fine dei vent'anni», applaudito come uno dei migliori dischi italiani del 2016. Le sue canzoni sono affreschi generazionali di rara onestà. Il 1° aprile chiuderà un tour di 80 date all'Alcatraz di Milano.
«La mia canzone, “Gigante”, parla di nascite e rinascite dal punto di vista di un nonno e di un fratello maggiore ed è ispirata dai ragazzi del carcere di Nisida, a Napoli, con cui ho fatto un bel progetto musicale
Cosa dobbiamo lasciare alle spalle quando decidiamo di cambiare? Come trovare il giusto equilibrio tra ciò che siamo stati e ciò che desideriamo diventare? È da questi interrogativi, piuttosto universali, che l’11 ottobre nasce il nuovo disco