Pierdavide Carone: «Sono tornato con “Forza e coraggio!” e vi spiego perché»

Dal 22 maggio è disponibile il brano dell'artista nato ad "Amici" e rinato in questi mesi di vita difficili per lui e per la sua famiglia

22 Maggio 2020 alle 17:42

Pierdavide Carone è un talento puro, su questo non ci sono mai stati dubbi. È altrettanto vero che la sua carriera ha avuto dei punti di enorme visibilità e successo, a partire dalla sua partecipazione ad “Amici” nel 2010, la sua presenza a Sanremo nel 2012 affiancato da Lucio Dalla. Poi, non lo diremo senza troppi giri di parole, la sua carriera si è un po' rarefatta.

In molti hanno pensato che questo allontanamento dalle scene fosse semplicemente legato a un calo della popolarità e delle vendite, ma come sempre nella vita, sull'altro lato della medaglia c'è sempre molto da scoprire. Nel 2019 è tornato fortissimo nelle cronache per una partecipazione mancata a Sanremo con il brano "Caramelle" in collaborazione con i Dear Jack. Ora invece siamo qui.


Dal 22 maggio 2020 per l'artista è tempo di ricominciare e lo fa con il brano "Forza e coraggio!", un singolo nato molto prima dell'emergenza sanitaria ma che sembra scritto ieri. Se l'avete già ascoltato o lo ascolterete sapete che parla di vite spezzate, di giornate calde di maggio in cui ricominciare a respirare e vivere. Insomma, è un brano di grande attualità che nasce da un suo momento di vita parecchio complicato. Pierdavide si racconta nella nostra intervista per spiegarci quello che le supposizioni (come sempre) non possono raccontare.

Pierdavide, come stai? Com'è andata questa quarantena?
«Devo dire piuttosto bene. Venivo da un lungo periodo di lavoro e ho fatto anche quattro viaggi all'estero. Stare chiuso in casa non mi è pesato, avevo fatto il pieno di evasione prima di entrare in isolamento. È stato un periodo importante anche per scrivere, prendermi cura di me e suonare».

Però "Forza e coraggio" non è un frutto della quarantena, giusto?
«Esatto, è nata più o meno sei mesi fa e l'avevo messa nel cassetto. È stato il mio produttore Marco Barusso a farmi notare che il brano era perfetto da far sentire a tutti in questo momento, così in tre settimane abbiamo messo in piedi la macchina organizzativa per farvelo ascoltare».

È un brano che sembra parlare proprio della tua storia personale.
«Sì. "Forza e coraggio" una frase che mi sono ripetuto spesso negli ultimi anni quando ho dovuto cominciare una nuova vita, chudendo una storia d'amore importante, chiudendo i rapporti lavorativi con la mia vecchia etichetta discografica, trasferendomi a Milano per ricominciare».

Sono passati tantissimi anni però.
«È vero, ma non è dipeso solo da me! Forse non tutti sanno che in alcuni contratti discografici, moltissimi a dire il vero, si lavora non sul tempo di durata, ma sugli album. Ecco, finché non avessi pubblicato un disco non avrei potuto tornare "libero" di pubblicare altro, altrove».

Ok, ma allora perché non hai fatto uscire niente?
«Perché i singoli e gli album non arrivano al pubblico per volontà dell'artista ma esci solo se quello che proponi piace alla discografica. Per questo sembravo fermo da tantissimo tempo».

Per quale motivo invece non c'è "La ballata dell'ospedale", uno dei tuoi brani più belli e conosciuti sulle piattaforme in streaming? È addirittura sparita da iTunes.
«Il brano nasceva ad "Amici" poi è arrivata in licenza per un certo periodo in discografica e successivamente è rimasta in un limbo. Il brano, in questo momento, è di proprietà di nessuno, non è manco più mio. Quindi non può stare da nessuna parte».

Adesso com'è la tua situazione discografica?
«Mi fa strano dirlo ma posso annunciare finalmente che le cose sono cambiate. Sono in una realtà nuova come Artist First che sta credendo in me e si è presa una responsabilità grossa, ovvero riprendere in mano la carriera di uno che ha avuto dei picchi altissimi e che poi ad un certo punto non si è più capito dove fosse finito».

Hai ancora un sacco di fan.
«Sì, è vero, ma il mercato si muove, arrivano delle novità, io non ho più fatto uscire nulla e giustamente si sono spostati su altri artisti. Non biasimo nessuno».

Uscirà un album quindi?
«È difficile dire quando, ma sì, c'è un album pronto che potrebbe arrivare nei prossimi mesi. Non ci sono date certe, quindi rimango con le dita incrociate. È essenziale che si possa tornare a fare i firmacopie e i concerti per portare avanti il progetto. Insomma, siamo qui e aspettiamo tempi migliori. Non voglio buttare via ora un lavoro al quale tengo tantissimo e che nasce dopo tanti anni di impegno».

Mi racconti com'è andata l'esperienza con i Dear Jack? 
«È stato un momento di amicizia trasformato in un sogno. Il brano "Caramelle" che non è arrivato sul palco del Festival di Sanremo e per questo ha fatto tanto clamore. Di riflesso ci ha portato su un sacco di palchi a cantare. Io suonavo già con i ragazzi, siamo molto amici. A loro serviva un repertorio più adulto e adatto alla loro età e a me un appeal radiofonico che loro non hanno mai perso. È stato davvero importante per me».

Ho saputo che poi non sei stato bene.
«Già. Sono stato molto fortunato perché ho avuto uno di quei rarissimi casi di tumore che sono riuscito a gestire con un solo ciclo di chemio e molti controlli. L'estate scorsa mi sono occupato solo di questo e come puoi immaginare dovrò fare continui accertamenti. Nel frattempo anche mio papà si è ammalato. Insomma, la vita mi ha mette sempre un po' i bastoni tra le ruote. Speriamo che ora vada tutto bene».

Ho visto che tua mamma invece si è occupata di questa emergenza sanitaria.
«Sì, mamma lavora come infermiera in provincia di Reggio Emilia. Si occupa del reparto chirurgico ma ha visto tutta la crisi passargli tutta davanti agli occhi, gli ospedali per mesi si sono prevalentemente dedicati al Coronavirus a prescindere, ero molto preoccupato per lei e non riuscivo a guardare più i telegiornali e le notizie. Appena vedevo inquadrata unas struttura sanitaria, dovevo cambiare canale!»

Una nota simpatica. Lo sai che "Forza e coraggio" è uguale al titolo di una recente canzone di Alessandra Amoroso, vero?
«Sì, infatti nella mia c'è il punto esclamativo. Capita ogni tanto che i brani abbiano titoli simili e in tanti me lo stanno chiedendo, ma non credo sia un problema. Io e Alessandra abbiamo condiviso tanti momenti negli anni, momenti belli. Spero che ascolti il brano e chissà, un giorno approfittando di questa casualità magari potrebbe cantarla. È una bella idea, no?»

Vorrei chiudere la lettura di questa intervista in modo diverso dal solito, con un piccolo pezzo del testo di "Forza e Coraggio!" che secondo me racconta molto più di mille parole. Eccolo: “L’uomo che sta zitto sa quello che dice / Chi non ha mai pianto mai sarà felice / Non vincerà mai chi non ha mai perduto /Chi non è mai morto non ha mai vissuto”.

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