“Scatola” di Laura Pausini: il primo ascolto

Dal 20 di gennaio un nuovo brano scritto per lei da Madame

Laura Pausini  Credit: © Omar Cruz
20 Gennaio 2022 alle 23:21

Puntualissima alle 20 di giovedì 20 gennaio Laura Pausini ha presentato anche con degli eventi pubblici in alcune piazze di tutto il mondo il suo nuovo singolo: “Scatola”. È un ritorno atteso... e dopo tanta attesa è tornata presentandoci un incontro inaspettato, quello con Madame.

La grande voce italiana incontra la voce di una nuova generazione, creando qualcosa di estremamente interessante. Sappiamo bene quanto Madame sia capace di raccontare il tema dell'amicizia, quella tra donne in particolare e lo fa da sempre in un modo unico, estremamente onesto, senza filtri. In questo caso il rapporto raccontato in “Scatola” prende una piega diversa e racconta la storia due donne che in realtà sono la stessa, ovvero “la Pausini” che tutti conosciamo e la piccola Laura del passato, la ragazza piena di sogni che non immaginava si sarebbero avverati.

Nel brano si ritrova chiaro un linguaggio che si rifà al modo di scrivere di Francesca (Madame, per l'appunto) portando anche il suo modo curioso e originalissimo di appoggiare le parole alla musica. Laura ha messo poi tutto quello che le riesce meglio: la capacità di racconto, l'immediatezza, la sua potenza vocale.


“Io non ti ho dimenticata” potrebbe essere un titolo alternativo del brano, perché è un'immagine fortissima. La vita non è così lunga, ma certe cose cambiano tanto e in così poco tempo che a volte alcune persone sembrano diventare irrilevanti. Ci “disconnettiamo” o arriviamo a disconnetterci da loro. Invece sono parte di ciò che siamo e in qualche modo ne siamo debitori, nel bene e nel male. In una ballad potentissima, tanto classica quanto moderna (Luca Faraone e Shablo hanno fatto un lavoro straordinario) Laura ci racconta l'esigenza di tornare a quel contatto che a volte ignoriamo perché ci fa vergognare, ci mette in imbarazzo... ma è esattamente la parte più pura di noi.



La scatola di cui si parla di brano, è descritta ma non esiste. È un involucro virtuale, a volte sembra fatto di carta altre volte di cemento: serve a nascondere chi siamo stati, quali sono le nostre radici. Laura Pausini lo dice spesso, anche con i fatti: vuole e pretende che i primi germogli del passato e i rami più nuovi del presente siano il più possibile interconnessi, vicini. Perché se stacchiamo chi siamo da chi siamo stati, siamo destinati a perderci. Questo suo modo di intendere la vita e la sua carriera, diventa oggi una canzone.

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