Non solo classici di The Clash, Blondie, Queen, ma anche un remix di Iggy Pop per mano dei Prodigy
Nella storia del cinema non sono molti i sequel di film cult che sono riusciti a convincere: ecco però che arriva T2: Trainspotting, secondo capitolo della storia di Renton, Sick Boy, Spud e Begbie. Il regista Danny Boyle e lo scrittore Irvine Welsh (autore dei due libri da cui la saga trae ispirazione) scelgono di raccontarci i nostri amati quattro amici dipendenti da sostanze nella loro età adulta. Sono passati vent'anni - sia nella narrazione che nella realtà - e le loro vite sono state travolte dagli eventi, ma tutti e quattro rimangono legati da un'unica, centrale circostanza: il finale del primo Trainspotting, che si chiude con Mark Renton (Ewan McGregor) traditore che scappa portandosi via tutti i soldi racimolati da un affare sporco, fuga accompagnata dallo storico pezzo «Born Slippy».
Dopo vent'anni i quattro amici si ritrovano, loro malgrado: cosa succederà a Renton, bersaglio dell'ira funesta degli altri ex compagni? Questo non vogliamo anticiparvelo, ma possiamo garantirvi che la colonna sonora del film vi lascerà secchi, proprio come succedeva nel primo capitolo. Forse non rimarranno sequenze impresse nella memoria di un'intera generazione, come succedeva proprio con la fuga di cui parlavamo, ma è certo che la selezione di brani inseriti nel soundtrack riesca in modo eccelso nel suo alternare momenti di azione, tra inseguimenti e scazzottate, a momenti di malinconia. Si alternano inoltre artisti che hanno fatto la storia della musica come The Clash, Blondie e Queen, a band contemporanee e rivisitazioni di tracce memorabili.
Che dire, per esempio, del remix prodotto dai Prodigy di «Lust for Life», brano cult del 1977 cantato da Iggy Pop e prodotto da David Bowie? Non fa venir voglia forse di uscire per strada a ballare come pazzi?
Non è finita qui. Durante la pellicola ci saranno tre momenti chiave accompagnati da tre diversi brani di una band non molto conosciuta in Italia ma molto nota all'estero: si tratta degli Young Fathers, gruppo hip hop sperimentale di Edimburgo (città in cui il film è ambientato, ndr) che nel 2016 ha presenziato sia nell'ultimo album dei Massive Attack che nel loro tour. Due delle tracce usate sono tratte dal loro album del 2015 «White Men Are Black Men Too», mentre la terza è stata composta ad hoc per Danny Boyle. Il coinvolgimento della band probabilmente dipende proprio dallo scrittore del romanzo, Irvine Welsh, che si è sempre dichiarato loro grande fan.
Vi lasciamo all'ascolto di «Only God Knows» e, più sotto, dell'intera colonna sonora.
Tracklist
1. Lust for Life ?" Iggy Pop (The Prodigy Remix)
2. Shotgun Mouthwash ?" High Contrast
3. Silk ?" Wolf Alice
4. Get Up ?" Young Fathers
5. Relax ?" Frankie Goes To Hollywood
6. Eventually But (Spud's Letter to Gail) ?" Underworld and Ewen Bremner
7. Only God Knows ?" Young Fathers
8. Dad's Best Friend ?" The Rubberbandits
9. Dreaming ?" Blondie
10. Radio Ga Ga ?" Queen
11. It's Like That ?" RUN-DMC and Jason Nevins
12. (White Man) in Hammersmith Palais ?" The Clash
13. Rain or Shine ?" Young Fathers
14. Whitest Boy on the Beach ?" Fat White Family
15. Slow Slippy ?" Underworld