Zucchero, le 10 canzoni più famose e la discografia

«Diamante» è forse la canzone più dolce della carriera musicale di Zucchero. Contenuta nell'album «Oro, incenso e birra» del 1989 era dedicata alla nonna e il testo è stato scritto da Francesco De Gregori, su richiesta dello stesso Zucchero.

Zucchero ha cominciato a farsi notare sulla scena musicale suonando con diversi gruppi già a partire dagli anni 70. È però nel 1985 che realizza il primo di una lunga serie di pezzi capaci di entrare nell'immaginario collettivo nazionale: Donne du du du.

Ancora una volta a ispirare Zucchero sono le donne o meglio, in questo caso, la loro mancanza. Il risultato è comunque sempre lo stesso: un'altra grande hit.

Dal fortunatissimo Oro, incenso e birra, uno degli album italiani più venduti a livello internazionale di sempre, Zucchero tira fuori una canzone che mette in mostra tutta la forza funky-blues della sua musica. E che ancora oggi accende un diavolo in tutti quelli che la ascoltano.

Nel corso della sua carriera Zucchero ha collaborato con un sacco di artisti. Ci vorrebbe almeno un altro post soltanto per citarli tutti. Tra le tante collaborazioni, una delle più emozionanti e riuscite è quella con Luciano Pavarotti, che rende indimenticabile questo pezzo composto da Adelmo Fornaciari insieme a Bono degli U2.

Il brano forse più irresistibile dell'intero repertorio di Zucchero Sugar Fornaciari. A 20 anni di distanza dalla sua uscita, resta sempre impossibile non ballarlo e canticchiarlo a ogni ascolto.

Zucchero con la carica funky della sua musica sa sempre come far divertire. Uno dei suoi brani più ballabili, fin dal titolo, è Baila (Sexy Thing), diventato uno dei grandi tormentoni dell'estate 2001.

Un perfetto brano in stile funky che esalta la semplicità della vita di campagna, impossibile restare fermi ascoltandolo. È stato il singolo di lancio dell'album «Fly» pubblicato nel 2006.

Il singolo "più movimentato" estratto dall'album Chocabeck, uno dei brani più "spinti" del repertorio recente di Zucchero. È un peccato non risentirlo ancora una volta.

Il video di Partigiano Reggiano rievoca le ambientazioni western dei film di Quentin Tarantino e racconta con una velata ironia la vita di un villaggio degli Stati Uniti del 1800, con padroni e schiavi, signore e fuorilegge, protagonisti di un mondo ancora lontano dalla libertà di espressione, tra giochi di sguardi e intriganti coreografie si fanno qui portavoce di un canto libero.