Coez racconta la difficoltà di “Essere liberi”

Il rapper e cantautore parla del nuovo singolo che definisce “motivazionale”

9 Giugno 2022 alle 08:40

«L'ho scritto subito dopo aver appreso del rinvio del tour. Nel frattempo scoppiava la guerra, c’era un po’ di confusione generale, era un periodo non troppo felice. Però, allo stesso tempo, volevo che non fosse un pezzo disperato, ma una cosa del tipo “ripigliati, datte ’na mossa”. Quando dico che dobbiamo allenarci a stare soli, intendo che nella vita ci sono dei momenti in cui dobbiamo farlo e dobbiamo riuscire a starci bene. Per come la vedo io, è un pezzo motivazionale».

Coez racconta così a Sorrisi il suo singolo “Essere liberi”, uscito a suggello del “Volare Tour” che ha portato l’artista in giro per l’Italia, in attesa delle date estive. Il brano, prodotto da Sick Luke & Sine, con un testo dolceamaro in contrasto con la melodia accattivante, parla del prezzo della libertà e del senso di solitudine che l’accompagna.

Contenuti non banali, ritornello perfetto: «So fare anche strofe fantastiche» scherza Coez «ma la roba del ritornello mi è sempre piaciuta. Senza un ritornello la canzone non c’è». Una chiave, fra cantautorato e rap, che per Coez si è rivelata vincente: «Fatico molto a definirmi. Alla fine, quello che sono nella musica l’ha scelto la gente. In ogni disco ci sono mille mie sfaccettature, i miei pezzi preferiti non sono quasi mai quelli più di successo. Ormai faccio una specie di scissione fra il Coez che tutti vogliono e quello che piace più a me. Non che l’altro non mi piaccia, ma l’equilibrio, spesso, è davvero complicato».

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