Biagio Antonacci e Laura Pausini in tour insieme: «Tutti allo stadio a cantare con noi»

«Io lo chiamavo “San Francesco” perché mi ha salvato» dice Laura. E Biagio: «Siamo come fratelli». Percorreranno l’Italia dal 26 giugno al 1° agosto suonando in dieci stadi

Biagio Antonacci e Laura Pausini stanno ancora mettendo a punto la scalettta del loro tour: quello che vogliono è cantare l’uno le canzoni dell’altro  Credit: © Cosimo Buccolieri
22 Marzo 2019 alle 08:30

Quando hai più di 300 mila amici che già ti stanno aspettando (biglietto alla mano) e tanti altri che arriveranno, nessun dettaglio è secondario. Così una chiacchierata con Laura Pausini e Biagio Antonacci per parlare di “Laura Biagio Stadi 2019”, la tournée che faranno quest’estate, si accende anche di precisazioni, ipotesi e particolari. Percorreranno l’Italia dal 26 giugno al 1° agosto suonando in dieci stadi.

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In viaggio come amici, complici, compagni di palcoscenico (praticamente sempre insieme) e perfino reciproci motivatori. Ma arriva un dettaglio che non si può trascurare, soprattutto ora che si lavora per asciugare una lista delle canzoni che fatica a stare sotto le quattro ore e mezzo... «Biagio, io studio la scaletta per fare dieci cambi d’abito» spiega Laura «e ci sono canzoni che sono “snodi” che mi aiutano, che vanno fatte e messe in quel punto lì». Biagio aggira l’ostacolo: «E io quanti cambi?». «Cinque!» dice lei. «Cinque vestiti diversi!?». Laura, paziente e precisa: «No, in tre cambi tieni gli stessi pantaloni». Biagio, soddisfatto: «Apperò, che fortuna!». E allora possono tornare a scherzare e a ricordare perché sono così felici di dire che sono amici e che si scambieranno le canzoni.

Finalmente un progetto insieme, allora...
Laura: «Ogni concerto avrà sia momenti musicali e “visuali” rock e pop, sia momenti “intimi” dove racconteremo un po’ le nostre vite. Suoneremo negli stadi, perché siamo fortunati a poter richiamare tanta gente, ma è come se fosse un invito a casa nostra».

Come state scegliendo le canzoni?
Laura: «Io faccio il tour per cantare le canzoni di Biagio. Negli anni abbiamo condiviso tantissime cose e lui ha scritto pezzi importanti per me, perciò vorrei che la gente vedesse che siamo semplicemente due amici che fanno i cantanti».
Biagio: «È la prima volta dopo trent’anni che canto così tante canzoni che non ho scritto, ma è una gran soddisfazione, perché finalmente comincio a fare l’interprete puro. Cercherò di farle mie il più possibile, sempre che lei non si arrabbi».

Da ragazzini avete fatto il pianobar: è una scuola che educa ad ascoltare gli altri per coglierne il meglio.
Biagio: «Sì, siamo andati alla “scuola della musica degli altri”. Noi siamo due cavalli pazzi nelle praterie, ma siamo sempre andati a bere dove andavano a bere i grandi. Abbiamo imparato il rispetto: per me conta soprattutto che Laura sia contenta».
Laura: «Questo oggi non è così normale. In spagnolo si direbbe che nessuno “me cuida como él”, cioè nessuno si prende cura di me come fa lui, sempre».
Biagio: «Non possiamo fare questo viaggio se non siamo convinti, perché non pedaleremo su due bici vicine: questo è un tandem e se giriamo male cadiamo in due!».

Che cosa cercherete di prendere l’uno dall’altra?
Biagio: «Io da lei prendo l’impegno, perché sono un improvvisatore. Lei invece dice: “Però, com’è polleggiato Biagio (a Bologna si dice “polleggiato”: rilassato, tranquillo, ndr). Vuoi vedere che magari tra qualche annetto riesco anch’io a polleggiarmi?”».
Laura: «Sono in un momento particolare come donna e come madre. Mia figlia ha 6 anni e nuove necessità, così devo decidere come vivere, dove vivere... Avere Biagio al mio fianco mi fa sentire protetta. E mi sforzo: ci sono giorni in cui non guardo il telefonino e sono stata addirittura in vacanza una settimana! L’altra sera erano le otto ed ero molto stanca: di solito avrei continuato a lavorare e invece mi sono detta: “Ho sonno? Dormo!”. Questo per me è trasgressivo».
Biagio: «Per lei, la sua pace è trasgressiva... Notevole, no?».

Di solito come vi tenete in contatto?
Laura: «Con i messaggini. Io non telefono: scrivo anche ai miei genitori. Anni fa ho perso la voce e un medico mi ha detto che parlare al telefono è deleterio per un cantante, sforza troppo le corde vocali. E poi le cose scritte rimangono: serve sempre».
Biagio: «Con lei ho capito cosa sono le chat, perché ne apre una per ogni cosa. “Laura, andiamo a cena al giapponese?”, ed ecco la chat “LauraBiagioGiapponese”».

Visto che siete amici, ditemi: Laura, cosa fa felice Biagio? Biagio, cosa fa felice Laura?
Laura: «Biagio mi sembra già felice, perché non ha paura di fare quel che vuole».
Biagio: «Lei è felice quando può stare con le persone che sente “di famiglia”. Ricordo il racconto di una serata dopo aver vinto uno dei suoi premi Grammy: c’era la cena di gala e lei è andata con i suoi a mangiare un hamburger. A me bastano due parole per capire se Laura è felice, e allora sono felice anch’io».

Avete dei soprannomi?
Laura: «Una volta lo chiamavo “San Francesco”, anche nella rubrica del telefono, perché portava sempre i sandali e non era di moda, e poi perché venne a “salvarmi” in un momento in cui ero proprio giù. Mi ha portato a cena, mi ha fatto fare il giro di Rozzano, dove stava, e mi ha lasciato sfogare senza fare troppe domande, perché tante cose le conosceva e mi capiva, anche se non è che fossimo già così amici. Ovviamente io dopo sono diventata “Santa Chiara” per un po’... Vorrei che il tour facesse capire che un uomo e una donna possono condividere un progetto anche senza stare insieme. Lui è il fratello che non ho avuto».

Biagio, che cosa le prepareresti per cena?
Biagio: «Per me cucinare è greco antico. Fatico anche a dire il mio piatto preferito, ma ho una “golosità”: pane, gorgonzola e vino rosso».
Laura: «Anch’io non gli ho mai preparato niente. Sono capace, eh? Ma non ne ho voglia. Però un giorno apriremo il ristorante “Da Laura e Biagio”».
Biagio: «Certo, in Romagna! Una “stella” l’abbiamo già: è lei».

Che cosa “dimostrerete” ai fan dell’altro?
Biagio: «Mi piacerebbe che vedessero che canto bene le sue canzoni. E vorrei non deludere lei».
Laura: «Ti fai molti più problemi di quel che serve! Io per prima cosa dovrò far capire che non lo voglio sedurre... E le sue canzoni le farò da fan: come le canto in macchina».

Qual è il pezzo che preferite cantare insieme?
Biagio: «Ultimamente mi sono gasato con “Resta in ascolto”».
Laura: «“Sognami”: ci sarà una grande sorpresa!».

A che punto siete con la scaletta?
La domanda accende la discussione... Biagio ride e commenta: «Vedi? Un giornalista fa saltare il tour! Ma io so come va a finire: Laura apre la chat “NuovaRiunioneScaletta”. Alla fine dei concerti, comunque, faremo delle gran feste».
Laura: «Macché, me vagh a let! Vado a letto. Io sono disciplinata!»
Biagio: «Ecco, allora vanno tutti a letto e io faccio festa da solo. Come un matto».

Le date del tour

Queste tutte le date del tour "Laura Biagio Stadi 2019":

26 giugno - Stadio San Nicola di Bari
29 giugno - Stadio Olimpico di Roma
4 e 5 luglio - Stadio di San Siro di Milano
8 luglio - Stadio Artemio Franchi di Firenze
12 luglio - Stadio Dall’Ara di Bologna
17 luglio - Stadio Olimpico di Torino
20 luglio - Stadio Euganeo di Padova
23 luglio - Stadio Adriatico di Pescara
27 luglio - Stadio San Filippo di Messina
1 agosto - Fiera di Cagliari.

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