Club to Club 2017: un festival che fa anche ballare “guancia a guancia”

Dal misterioso Liberato agli show spettacolari di Kamasi Washington, Kraftwerk, Arca, fino alla chiusura di Nicolas Jaar. Anche questa 17° edizione «Cheek to cheek» non ha deluso

Lo show esplosivo di Liberato  Credit: © Davide deMartis
9 Novembre 2017 alle 11:16

Club to Club è un festival che ogni anno cambia pelle e se la mastica come un anfibio. L'edizione 2017, ospitata come sempre dal Lingotto di Torino e conclusasi lo scorso weekend, ha dato modo di godere di musica ed eventi a un pubblico molto variegato (quasi 60.000 presenze): il cartellone ha visto protagonisti 87 artisti provenienti da 11 nazioni del mondo (Germania, Usa, Italia, Grecia, Cile, Venezuela, Regno Unito, Australia, Canada, Siria, Norvegia). Oltre al consueto spazio del Lingotto, quest'anno le nuove OGR - Officine Grandi Riparazioni (sede di alcuni tra i migliori show: Kraftwerk 3-D The Catalogue, Kamasi Washington e Powell/Tillmans) e la maestosa Reggia di Venaria (dove si è svolto il Grand Opening) si sono concessi al pubblico del festival.

Altro spazio fondamentale è stato quello di Red Bull Music Academy, che - a differenza della piccola sala rossa delle scorse edizioni - quest'anno ha avuto a disposizione un intero Padiglione del Lingotto portando sul palco alcuni dei nuovi progetti musicali più interessanti del momento, tra i quali Kelly Lee Owens, Ben Frost, Jlin, Not Waving, Gabber Eleganza, Lorenzo Senni, Karin.

«Siamo particolarmente orgogliosi dei risultati di questa diciassettesima edizione» ha commentato Sergio Ricciardone, direttore artistico del festival. «Un pubblico sempre numeroso e bellissimo ha potuto assistere a performance in esclusiva di grandissima qualità: dagli otto show in 3-D dei Kraftwerk alle nuove OGR all'illuminante live di Arca e Jesse Kanda passando per la doppia straordinaria esibizione di Nicolas Jaar (che ha aperto il suo set di sabato con un emozionante omaggio al Maestro Franco Battiato), fino alla spiritualità di Kamasi Washington e le immagini di Wolfgang Tillmans sulla musica di Powell, oltre al primo vero show del misterioso artista Liberato. Archiviato il tema cheek to cheek che ci ha accompagnati quest'anno, stiamo già lavorando in queste ore alla prossima edizione del festival».

Il tema

«Cheek to Cheek»: un tema che riconduce immediatamente a Frank Sinatra (Heaven, I'm in heaven / And my heart beats so that I can hardly speak) e agli splendidi Fred Astaire e Ginger Rogers in «Cappello a cilindro». Come a dire: siamo qui per rappresentare la musica club to club, quella tipicamente individuale che dagli anni '80 spinge una folla sul dancefloor a muovere il corpo vicino agli altri ma senza toccare gli altri; però siamo qui anche per rivendicare la dimensione più arcaica e sociale del ballo. Quella che Sinatra ci insegnava.

Il Symposium sostiene l'Arcobaleno

Arte urbana, orgoglio arcobaleno, cocktail-experience e un ricco programma di workshop e appuntamenti con i protagonisti del festival: il main sponsor Absolut rinnova ancora una volta lo spazio del Symposium, che rappresenta l'estensione elegante, creativa e social oriented del C2C. Ospitato dall'AC Hotel by Marriot che si trova a pochi passi dal Lingotto, il Symposium ha regalato quest'anno - oltre che gli spazi dedicati ai talk con gli artisti - un tour all'interno di quattro camere dell'albergo di lusso dedicate ognuna a un tema diverso. Quattro secret room allestite con luci colorate, suoni, esperienze e cocktail pensati appositamente per l'evento: protagonista di questo percorso è stata l'installazione Absolut Rainbow, edizione limitata ispirata alla bandiera LGBT, che dichiara esplicitamente la volontà di sostenere la comunità arcobaleno.

I Kraftwerk

I padroni della sperimentazione elettronica, sia musicale che grafica e visiva, sono loro. Con il progetto «3D Catalogue - 1 2 3 4 5 6 7 8», la band che ha dominato il campo dell'elettronica negli anni '70-'80 porta in scena uno show folle - che ha debuttato al MoMA di New York nel 2012, per poi essere portato in giro nei principali musei di tutti il mondo tra cui la Tate Modern di Londra e la Nationalgalerie di Berlino - durante il quale il pubblico è invitato a indossare gli occhiali 3D che siamo abituati a usare al cinema. Noi avevamo partecipato al live all'evento all'Arena di Verona nel 2016 ed era stata un'esperienza surreale. Tema centrale del live è quello, tanto caro alla band, del rapporto macchina-uomo, in una complessa architettura multimediale che coinvolge lo spettatore in prima persona.

Kraftwerk in 3D: i Bluvertigo si ispirarono a loro

Club to Club ha fatto le cose in grande: gli show della band infatti sono stati ben due al giorno alle OGR, da venerdì 4 a martedì 7, con inizio alle 19,30 e alle 22,30. Sold-out immediato per tutti i live.

Liberato


https://youtu.be/RyCUgKFdwlE

Chi è Liberato? È la domanda più associata al nome di questo progetto musicale che non ha ancora rivelato l'identità delle persone coinvolte (perché ormai è certo che di un collettivo si tratti). Dopo il primo live presentato alla scorsa edizione del Mi Ami Festival, da molti criticato per la presenza sul palco di artisti che stonavano con la versione originale dei pezzi, questa volta Liberato stupisce e mette in scena uno show audiovisivo completamente nuovo: nel silenzio della sala principale del Lingotto, gremita di fan, esplode il suono accompagnato da proiezioni lunari e luci molto forti; una sorta di detonazione techno che, forse, nessuno si aspettava da un progetto nato con intenzione cantautoriale. Impossibile non apprezzare l'azzardo e tutto sommato farsi coinvolgere dalla violenza dei bassi sparati sul pubblico con l'effetto di una vera deflagrazione (i capelli venivano pettinati, lo giuriamo): un po' meno piacevole l'effetto sull'interpretazione dei brani, messa in secondo piano, con la voce e la musica coperte 

Nicolas Jaar

Older clips. @nicolasjaar @iiipoints. . . . #miami #iiipoints #wynwood #nicolasjaar #festival

Un post condiviso da I O A N O P R I S (@iopris) in data:

Con Nicolas Jaar il festival chiude magicamente: dopo il live del venerdì, Jaar suona le ultime due ore di sabato (dalle 04.00 alle 06.00) portando in consolle un dj set ricco di contaminazioni sudamericane. Il pubblico può terminare così il proprio viaggio notturno all'interno dell'astronave Club to Club con un mood positivo, sorridente, muovendo i fianchi e accogliendo la stanchezza con soddisfazione.

Seguici