Le sei serate evento allo stadio di Milano diventano un “docu-concerto” trasmesso da Canale 5 lunedì 17 giugno in prima serata


Grido di rito e veloce ripasso della scaletta del concerto con la band. Da sinistra, il Gallo, Andrea Torresani, Vasco e Alberto Rocchetti.

Arrivato a San Siro Vasco si concentra nel suo camerino che è off limits. Qui torna a fine concerto per incontrare i fan.

Il saluto pugno contro pugno con il tastierista Alberto Rocchetti. Sullo sfondo, il batterista Matt Laug (a sinistra) e il chitarrista Stef Burns.

La Band in camerino. Da sinistra, Alberto Rocchetti (tastiere), Frank Nemola (tromba e sintetizzatori), Andrea Torresani (basso), Beatrice Antolini (polistrumentista), Stef Burns (chitarra), Vince Pastano (chitarra), Claudio “Gallo” Golinelli (basso) e Matt Laug (batteria).

Tania Sachs (a sinistra), ufficio stampa di Vasco, Laura Palestri tour account e coordinator, e Riccardo Genovese, direttore di produzione.

Proprio dietro il palco c’è un piccolo camerino, con tanto di lettino per massaggi, dove Giovanna, la guardarobiera, aiuta Vasco a fare i cambi d’abito, di bandana e di cappellino. È lei che gli prepara un impasto speciale di zenzero, miele e limone per la voce.

Alcune caramelle al propoli e uno spray per la gola sono collocati in un mobiletto a bordo palco per essere sempre pronti e usati all’occorrenza.

Vasco negli istanti che precedono la sua entrata in scena. Con lui Diego Spagnoli, che introduce la band.

Il palco è largo 100 metri, alto 33 e circondato da 600 metri quadrati di schermi giganti in grado di muoversi e mostrare tutto ciò che succede durante il concerto.

Con “Albachiara”, ultimo bis, si chiude il concerto. Vasco viene subito accolto dallo staff, tra cui il medico personale Johnny Gatti.

Avvolto negli asciugamani, Vasco viene accompagnato in camerino dove si “decomprime” per un paio di ore.

Quando a San Siro è ormai sceso il silenzio anche Vasco abbandona il campo. Scortato da due vigili urbani in moto, torna in hotel con il suo van super accessoriato.