Elisa, 3 concerti all’Arena per celebrare i 20 anni di carriera
La popstar di Monfalcone ci presenta i suoi tre concerti celebrativi (e diversi tra di loro) in programma all’Arena di Verona i prossimi 12, 13 e 15 settembre
Il taglio di capelli è nuovo, ancor più sbarazzino del previsto. Un caschetto alla francese a cui Elisa Toffoli (per tutti semplicemente Elisa) accompagna abbigliamento casual e stivaletti simil-punk. Nella lunga stagione che la condurrà ai suoi primi quarant’anni (li compirà il prossimo 19 dicembre: c’è ancora tempo), la mamma più pop d’Italia (ventitré dischi di platino per circa due milioni e mezzo di copie vendute) non si regala la solita compilation ricca di hit, ma tre concerti nella prestigiosa Arena di Verona così suddivisi: 12 settembre quello “Pop-Rock”, il giorno successivo “Acustica” e gran chiusura il 15 con “Orchestra”. I nomi delle tre serate fanno già intuire molte cose, ma noi abbiamo preferito che a condurre il gioco fosse proprio lei in un valzer di rimandi che non poteva eludere l’emotività e qualche inevitabile frase di commiato.
Tra passato e presente
La cantante saluta timidamente i molti giornalisti intervenuti in conferenza stampa a Milano e mette subito le mani avanti: «Sono emozionata. Ho attorno a me tutte queste immagini gigantesche che mi mettono a disagio… (sorride mentre fissa le pareti circostanti dove sono proiettati gli highlight della sua vita artistica, ndr.)». Poi si comincia a parlare di questi vent’anni tondi di carriera partendo esattamente dal principio: «Era il luglio del ’97 – ricorda Elisa - e Zucchero, spiazzandomi non poco, mi chiamò per aprire due suoi concerti negli stadi a Trieste e Palermo. Il mio album di debutto, "Pipes and Flowers", sarebbe uscito solo nel settembre successivo e quindi il viaggio avrebbe potuto essere corto o lungo. Fortunatamente è stato lunghissimo e di questo devo dire grazie in primis ai miei fan». Eloquente salto temporale e si piomba di botto su questi tre concerti unici in programma all’Arena di Verona. E qui la Toffoli diventa un fiume in piena: «Il denominatore comune sarà quello di andare in profondità per quel che riguarda la musica. E poi vi prometto eterogeneità tra le varie serate. La prima (12 settembre), quella ‘Pop-Rock’, la vedo come il tipico show energico con parecchio scambio di feeling tra me e il mio pubblico. Poi verrà lo spettacolo ‘acustico’ (13 settembre) dove scenderanno in campo parecchi musicisti – non aspettatevi un unplugged intimo! – e strumenti etnici. Gran chiusura infine con la terza serata (15 settembre), quella dedicata all’orchestra sinfonica.». Mica male come programma. Cominciate a prenotare gli alberghi.
Un invito per il Maestro
Sorrisi, a questo punto, si sente in dovere di chiedere alla diretta interessata se coinvolgerà in qualche maniera il Maestro Ennio Morricone in vista della performance ?classica?. Ovvero il peso massimo che collaborò con lei per "Ancora qui", il pezzo compreso nella colonna sonora di "Django Unchained" di Quentin Tarantino. La risposta è possibilista: «Io il sassolino lo lancio, poi vediamo quali saranno gli impegni del Maestro: magari, mentre io sarò a Verona, lui avrà delle esibizioni prenotate in Giappone o in Australia! (ride) Il sogno, comunque, è quello di coinvolgerlo: è inutile che lo neghi perché tanto non mi crederebbe nessuno?». E comunque, Morricone o meno, il fascino di un'orchestra sempre tale è. «Cantare accompagnata da così tanti musicisti sinfonici è un po' il sogno di tutti quelli che fanno il mio mestiere. Vi dico già che in tale occasione suonerò due cover: "Caruso" di Lucio Dalla e "Fly me to the moon" che è un classico dello swing portato al successo da Frank Sinatra (lo scrisse Bart Howard nel 1954, ndr.). Le big band le conosco da quando avevo sedici anni e mi esibivo nei localini friulani passando dal country al punk con tappa obbligatoria nel soul. Finalmente ci torno nella dimensione più ambita possibile: quella dell'Arena scaligera».
Il nuovo album? Ci vorrà del tempo...
Dalla platea qualcuno domanda se le scalette, durante le tre serate, saranno omogenee. «La parte centrale direi di sì visto che gli evergreen non potranno mancare, ma l'esecuzione sarà ogni volta differente. Prendiamo "Luce (Tramonti a nord-est)": una sera avrà un arrangiamento canonico, quasi sanremese; un'altra ricorderà l'abito acustico del tour di "Lotus" e infine, riprodotta con l'intera orchestra, diventerà qualcosa di totalmente ex novo. "Almeno tu nell'universo", la cover di Mia Martini, ovviamente vorrei farla accompagnata da strumenti sinfonici, ma anche qui non è detta l'ultima parola». In questo modo, però, rischia di venir meno l'elettronica che colorò non poco "On", il disco uscito a marzo dello scorso anno. Qui Elisa, però, si schernisce: «Non siatene così sicuri. Quella verrà recuperata nella serata "Pop-Rock" e poi con l'orchestra vorrei darci dentro a livello di soul. In ?On' ci sono molte sonorità nere, smaccatamente black. Sarebbe carino riarrangiare pezzi nati coi synth e le drum-machine utilizzando stavolta dei violini o dei flauti traversi. Ci sto ancora riflettendo in tal senso.». Il nuovo album, invece? Quello che sarà il decimo della lista nella discografia targata Elisa. «Al momento ho questi eventi di Verona in testa però io scrivo musica di continuo e quindi qualche canzone da parte c'è già. Il fatto è che io lavoro in team, da sola non potrei mai farcela e le tempistiche, in questa maniera, si fanno più complicate. Diciamo che ci sono dei gran ragionamenti in corso. E pure del gran fermento creativo.».
Tra Caterina e Tommaso
Già, il fermento. Non potrebbe essere altrimenti visto che la Toffoli ha cambiato da poco casa discografica: dalla Sugar di Caterina Caselli alla multinazionale Universal. Per alcuni si è trattato di un divorzio doloroso visto che Elisa e la Sugar, fin da quel 1997, sono sempre stati un'alleanza di ferro modello Mogol-Battisti o Duomo e Madonnina (visto che siamo a Milano). Lei però ci tiene a precisare: «Questa mia scelta di passare da una label ad un'altra ha origini lontane e porta con sé motivazioni sofferte e molto ponderate. Ci ho riflettuto per anni e ora eccomi qua, pronta a ripartire all'interno di un clima di ricerca dove le idee cambiano di giorno in giorno. Io e la Universal ci stiamo quotidianamente 'annusando' e vi assicuro che è parecchio stimolante». Non manca un toccante messaggio di congedo alla stessa Caselli: «Verso Caterina non nutro amarezza, ma solo enorme gratitudine. Se non ci fosse stata lei, non ci sarebbe stata neppure Elisa. E se non ci fosse stata mia mamma, io non avrei neanche potuto firmare il mio primo contratto con la Sugar, visto che all'epoca ero ancora minorenne! Comunque io sono fatta così: resto un'istintiva e quindi devo andare avanti.». Magari combinando qualcosa con Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti. Dei due sono circolate delle foto assieme su Instagram e quindi ora la curiosità regna sovrana sulla tratta Roma-Monfalcone. La Toffoli, un po' stupita, non si tira indietro: «Ah, io adoro i Thegiornalisti! Ho voluto conoscere Tommy per capire che tipo di musicista è, come veicola il suo talento. Magari il tutto si risolverà in qualche jam session estemporanea, però è bello così.». Completamente bello così.