I Måneskin all’Arena di Verona: il racconto del concerto

Ecco quello che c'è da sapere sull'evento che segna il ritorno in Italia della band che oggi, nel mondo, è sulla bocca di tutti.

29 Aprile 2022 alle 02:03

È abbastanza incredibile quello che è successo il 28 aprile all'Arena di Verona. Dopo aver girato il mondo i Måneskin sono tornati in Italia per tenere fede alla loro promessa: ritornare da dove tutto è partito senza mai dimenticare le loro radici. A parole in genere sono tutti bravi, ma quando in ogni angolo di questo pianeta sei una star, è impossibile non perdere la bussola. C'è chi si perde per molto, molto meno. In fondo il pubblico era lì per vederli suonare e hanno suonato per due ore, era lì per far sentire buona musica e di certo non è mancata, ma più di tutto volevano capire se quel legame così saldo e così paritario con il pubblico si fosse perso per strada. Forse saremmo stati pronti anche a comprendere un cambiamento, una distanza, ma così non è stato. Anzi.

Il "Loud Kids Tour” non ha effetti scenici, non ha luci particolarmente originali, elimina ogni orpello a tal punto che il concerto comincia senza accrescere la tensione con espedienti teatrali o musiche tensive. Damiano sale sul palco, dice "Iniziamo" e la festa ha avuto inizio. Punto. Nei circa 20 brani del concerto c'è gran parte del repertorio che con due album all'attivo è già composto di sole hit. Anche le cover sono successi e quella capacità di gettare luci nuove su brani già iconici è stata la loro benedizione, parte della formula magica del loro successo.

La band è scatenata e non c'è mai un momento meno potente, mai un respiro, mai una distrazione. Nonostante il concerto non fosse breve e i palchi usati fossero due e nonostante il pubblico disabituato ai live fosse tutto da scaldare, si è vista la capacità di chi sa gestire un concerto di grandi dimensioni facendo sentire tutti protagonisti. I momenti più belli del concerto sono tantissimi, ma potremmo citare le code lunghe dei brani in una vera atmosfera da festival, la presenza sul palco di Manuel Agnelli per cantare e suonare assieme ”Amandoti”, tutta la sezione acustica sul secondo palco e gli attimi finali tra "Le parole lontane" e il bis di "I wanna be your slave".

La prova provata che per i Måneskin tutto è cambiato per ma nulla in fondo è cambiato davvero, l'abbiamo avuta quando Damiano ha deciso di far salire più di 50 persone sul palco tra i fan presenti nelle prime file, cantando e suonando in mezzo a loro senza alcun tipo di problema, nel pieno rispetto dell'artista. Ovvio? Assolutamente no. Damiano si è esposto e ha trovato di fronte un pubblico eccezionale. I ragazzi della band erano belli, bellissimi, anche quando hanno ammesso di aver fatto qualche piccolo errore o quando hanno mostrato emozione. Insomma, sono rimasti umani e questa è una bellissima notizia.

Damiano, Vic (era il suo compleanno!), Ethan e Thomas sono ospiti nei programmi più seguiti al mondo, hanno fatto di tutto nell'ultimo anno e di certo faranno tantissime grandi cose in futuro, ma il loro successo più grande, oggi, è essere riusciti a conservare la loro spontaneità, la loro gratitudine e la voglia di far divertire e emozionare senza freni. This is Måneskin.

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