Il concerto di Macklemore a Milano, uno show da non perdere

Un Fabrique così non si era mai visto: la prima delle due date milanesi del rapper americano (entrambe sold out) è uno spettacolo di pura gioia e riflessione

3 luglio - Macklemore in concerto  Credit: © Splashnews
22 Aprile 2018 alle 12:55

C'è qualcosa di surreale nel concerto di Benajmin Haggerty, in arte Macklemore, perché scorre tutto troppo velocemente. Ed è un bene, perché partecipare a una data del «Gemini tour» è come essere a una festa che vorresti non finisse mai. «Abbiamo ballato. Abbiamo pianto. Abbiamo riso e ci siamo divertiti davvero tanto» recita il testo di una sua canzone, alla quale è rimasto fedele per tutto lo show. Ragazzi in fila dalle prime luci del mattino e code interminabili alle casse: Milano ha accolto il rapper con un trionfo già annunciato, le due date al Fabrique erano sold out da tempo.

E questo non stupisce: se nel 2016 il rapper aveva scelto una location ben più ampia e di maggior impatto visivo, quest'anno sembra che sia stata sua volontà trasferire lo show in una dimensione più raccolta, ma non meno calorosa. Del resto, è il grande carisma di Macklemore a trainare le sorti di un concerto in equilibrio tra la sua folle eccentricità e le riflessioni fatte a voce alta. In sottofondo, ci sono le atmosfere magiche di Seattle, terra di fermento culturale che lo ha visto nascere e costruirsi una carriera da star.

Questo era un tour atteso: dopo quasi un decennio, Macklemore ha ripreso il cammino musicale da solo, senza il fedele produttore e amico Ryan Lewis. Insieme erano il duo hip-hop più importante degli Stati Uniti. La loro sembra sia stata una separazione amichevole, arrivata dopo numerosi successi che lo hanno consacrato a vera star mondiale. Su tutti, la vittoria di quattro Grammy Awards per l'album «The Heist», battendo nella categoria ?miglior album rap? un colosso musicale come Kendrick Lamar.

Macklemore gira pagina con l'ultimo «Gemini», che prevede più divertimento e meno impegno politico. E il concerto prende forma proprio su queste basi: uno spettacolo dai toni meno provocatori che conserva i suoi momenti di riflessione, ma alza l'asticella del divertimento scegliendo di adottare una chiave dichiaratamente pop.

Ma veniamo alla scaletta del concerto, che si snoda in una sequenza di brani divisi equamente tra il repertorio dei gloriosi successi messi a punto con Lewis, intensi e colmi di significato, e le sonorità più ironiche e spensierate riprese dall'ultimo progetto discografico da solista.

Macklemore non perde mai il contatto con il pubblico e alimenta questo feeling canzone dopo canzone. Sul palco è travolgente: incita i fan a far festa, li invita a ballare con la sua squadra di ballerini, racconta porzioni di vita vissuta con la sua famiglia («È il mio cuore» riferendosi alla primogenita), spiega il significato dei suoi testi e scherza su simpatici aneddoti riguardanti le precedenti esperienze in Italia.

Occhi puntati sul rapper, ma è impossibile non rimanere affascinati dal "quadro in movimento" sul palco: allineati al carisma e all'energia inesauribile del rapper, si presenta una squadra di vocalist, ballerini e musicisti che entrano ed escono dalla scena con disinvoltura, senza rovinare l'armonia dello show. Talmente bravi da lasciare il giovane pubblico a bocca aperta.

Bomber, pantaloni neri e occhiali da sole: questo è il primo di una decina di look (si travestirà anche da Willy Wonka) che Macklemore mostrerà durante il corso del live. Si inizia con la ribelle «Ain't gonna die tonight», per poi proseguire con l'infuocata «Firebreather» e la canzone preferita della sua bimba Sloane «Marmalade», durante la quale ne approfitta per annunciare la nascita del suo secondo figlio. Ritmi serrati per una festa che sembra esplodere con «Thrift shop», tra i grandi successi dell'artista che, oltre a scalare le classifiche globali, ha totalizzato su YouTube oltre un miliardo di visualizzazioni.

«Ai miei concerti, non smetterò mai di cantare questa canzone. Ogni volta che salgo sul palco, il messaggio che canto deve essere ascoltato. Abbiamo ancora molta strada da fare»: i minuti che precedono l'esibizione del brano «Same love» (2013) diventano l'occasione ideale per commentare l'attuale situazione politica degli Stati Uniti dove «è scoraggiante vedere un presidente che divide e seleziona gli esseri umani».

Sente di dover dire la verità anche quando vuole diffondere un messaggio di amore e di accettazione attraverso un linguaggio semplice e toccante: con una bandiera arcobaleno che accompagna l'intera esibizione, Macklemore riprende la battaglia per l'uguaglianza di tutti gli esseri umani che, indipendentemente dal colore della pelle o dall'orientamento sessuale, hanno il diritto di scegliere chi amare.

È il momento del recente successo «These days», ultimo singolo del collettivo Rudimental che vede la collaborazione di superstar come Jess Glynne e Dan Caplen (ospite della serata milanese). Si balla sempre, dall'inizio alla fine: gli ultimi quattro pezzi in scaletta, compreso «Can't hold us», costringono gli spettatori a sollevare le mani al cielo («Voglio che dimentichiate i cellulari per pochi minuti»). Scommessa vinta, Macklemore l'intrattenitore si getta nella folla e sulle note di «Glorius» ammette che «questo è un posto magico».

L'artista ricongiunge il pubblico al grido di peace e ribadisce: «Il mio nome è Macklemore e non vedo l'ora di tornare». Lo farà molto presto, perché il 3 luglio sarà di nuovo in Italia, più precisamente a Roma, dove siamo sicuri si riaccenderà quella magia ottimista che ti fa sentire, come lui stesso canta, glorioso.

LA SCALETTA

Ain't gonna die tonight
Firebreather
Marmalade
Thrift shop
White walls
Same love
Willy Wonka
Corner store
Intentions
These days
And we danced
Dance off
Can't hold us

Good old days
Downtown
Glorious

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