Siamo a Torino per la prima data live del duo di «Comunisti col Rolex». Ecco com'è andata
Abbiamo incontrato J-Ax e Fedez prima del concerto dell'11 marzo a Torino, dove hanno presentato il live legato all'album «Comunisti col Rolex». Ecco tutte le loro dichiarazioni. Ci raccontano come è stato creato il palco di questo «Tour 2017», la scaletta e le trovate sceniche. Lo show di questa sera andrà in diretta per 10 minuti su Facebook, ma Fedez e J-Ax non escludono che alcune "finestre" sul concerto possano essere aperte in altre occasioni in futuro.
J-Ax: «Abbiamo puntato su qualcosa di esagerato, disegnando la scenografia dei simboli volutamente ispirati alla "massoneria". Tutto l'album e anche il concerto hanno la piena volontà di svuotare di contenuto le simbologie e i luoghi comun ai quali tante persone danno troppa importanza. Da qui la presenza della piramide come sfondo e questa passerella a forma di freccia, la vedo un po' come l'uomo che si impone sulla natura. Poi c'è la musica, che è la cosa che ci interessa di più.
Fedez: «Abbiamo tolto le chiacchiere. Per fortuna c'è tanto repertorio quindi abbiamo deciso di puntare tutto sulla musica, scegliendo di non inserire momenti di show o per così dire, teatrali. La comunicazione verbale con il pubblico è ridotta al minimo. È molto diverso da quello che ho fatto in passato visto che senza volerlo, avevano un po' l'impatto del teatro canzone».
J-Ax: «Nella creazione delle band abbiamo pensato di non inserire nessun artista o musicista delle formazioni passate, ma alla fine qualcuno c'è e ci doveva essere. Fedez ha voluto che ci fosse Paolo Jannacci, ma non mancheranno prezenze note a chi ci segue come Space One e Dj Zak».
Fedez: «All'inizio del live Paolo Jannacci suonerà "Bella ciao" al pianoforte. Dopo un finto black out, arriviamo sul palco e inizierà il concerto, con il brano "Musica del c***o", dove suonerò la chitarra, non lo faccio solitamente, quindi siate clementi!».
J-Ax: «Per la selezione dei brani in scaletta, ho scelto più amati dal pubblico, quelli che per me sono un passaggio obbligato più altri pezzi del mio prepertorio molto amati da Federico»
Fedez: «Io ho un repertorio molto più ristretto, ho scelto i successi e quello che mi piace di più cantare nei live, con qualche pezzo che non è mai diventato singolo ma ai quali i miei fan sono affezionati. Saremo sempre sassieme sul palco, non ci sarà un "momento Fedez" o un "momento J-Ax", se non per motivi tecnici di cambio abito. L'idea è che il concerto sia fatto in due dall'inizio alla fine».
J-Ax: «Io non vedo l'ora di entrare dentro per cantare "Cigno nero" e "Magnifico", in fondo mi sento un po' Francesca Micheilin!».
Fedez: «Per ora sono stati venduti 130 mila biglietti e più o meno ufficialmente, sono sicuro che presto solo due date non saranno sold out. Durante i vari appuntamenti, ci saranno ospiti artisti che hanno duettato con noi, alcuni sono ufficiali ma molto dipendeva dai loro impegni, non è facile riunirli tutti».
Fedez durante la conferenza stampa ci racconta (anzi, ci anticipa) uno scherzo che verrà mostrato domenica a Le Iene, ideato a J-Ax. La società che ha organizzato questo tour e lui stesso vengono fintamente accusati di aver fatto secondary ticket. Lo scherzo è così ben congeniato che Fedez ci casca e quando la iena Matteo Viviani darà alcune stoccate finali e sveleranno l'inganno, Federico scoppierà in lacrime. «Mi sono messo a piangere come un bambino di cinque anni» anticipa.
Fedez: «Lo show è bello e ci piace perché io che ho meno anni di carriera di J-Ax, sento un crescendo in questa scelta di portare quasi solo canzoni, senza altre complicazioni che rendevano il live molto più difficile. Mi piace la sensazione che ho attorno perché l'aria è distesa e me la sto godendo. Per il divertimento del pubblico, questa è la cosa migliore».
J.Ax: «Sono contento di aver portato la mia attitudine rock'n'roll in questo live. La soddisfazione più grande è vedere il pubblico davvero trasversale, dai bambini agli adulti senza categorizzazioni. Ce ne siamo accorti durante il firmacopie, arriva da noi dal tipo tatuato in faccia alla famigliola tradizionale».
J-Ax: «Fedez è un perfezionista, ha più paura di me di sbagliare. Durante la mia carriera ho sbagliato in eurovisione, in diretta Rai e sono ancora qui: sono molto istitivo. Mentre Fedez ha bisogno di provare tutto nei dettagli, io mi faccio guidare molto dall'entusiasmo del momento».
Fedez: «Durante lo show risponderemo alle polemiche sterili che sono arrivate in questo periodo, partendo dalle dichiarazioni sui social di alcuni colleghi. L'idea è di farli recitare a un attore con l'intento di riproporre quelle stesse parole in un contesto diverso dall'ovazione della propria pagina Facebook e capire l'effetto che fa quando porti l'hating fuori dai social».
J-Ax: «Quello che abbiamo fatto con l'album "Comunisti col Rolex" e con questo tour sono eventi unici e tali dovranno rimanere. Non può essere ripetuto tra un anno, perderebbe il senso naturale per cui il progetto è nato».