Jovanotti: «Il mio non è un concerto, ma un gigantesco party»
Lorenzo ci ha invitati dietro le quinte del suo spettacolare tour che dopo 12 serate a Milano girerà l’Italia (e non solo) fino a giugno. «Volevo trasformare i palazzetti in “saloni delle feste”, con 13 enormi lampadari» spiega. «Il mio spirito guida in questa avventura è... Don Chisciotte»
Un concerto di Jovanotti non è mai un semplice concerto. E il suo tour «Lorenzo live 2018» non fa eccezione. Ce lo racconta lui stesso, in camerino, dopo il debutto al Forum di Assago (MI): «Nel salone dove abbiamo registrato l’album c’era un grande lampadario di cristallo, ce l’avevo sempre sopra la testa quando cantavo» racconta. «Ho pensato che fosse un segno del destino e ho deciso di portarlo in tour, di trasformare il palazzetto in un “salone delle feste”».
Dietro le quinte del tour Lorenzo Live 2018
Sarà un «tour de force» per Jovanotti: dopo ben 12 date a Milano, lo spettacolo si sposterà in giro per l’Italia (e non solo) fino a giugno per un totale di 60 serate, molte delle quali esaurite.
«È un tour molto diverso dai precedenti, rappresenta la mia idea del “rock and roll”» spiega Lorenzo. «Voglio che sia un’esperienza “immersiva”». Non vi riveliamo tutte le (tante) sorprese che attendono i fan, ma vi possiamo anticipare che la prima canzone di ogni serata è «Ti porto via con me», che le atmosfere sonore cambiano di continuo («È un concerto libero dagli schemi») e che il concerto inizia con un cartoon in cui Lorenzo è... Don Chisciotte.
«Sono sempre stato affascinato dal personaggio di Cervantes» dice Lorenzo. «Poi ho scoperto che nel libro ha la mia stessa età, così l’ho scelto come spirito guida dello spettacolo. E ho chiesto a Miguel Bosé di prestare la sua voce al cavaliere errante».
Per celebrare la prima parte del tour italiano, il 10 e 12 giugno andrà in onda su Mtv, VH1, Paramount Channel e Spike uno speciale dedicato alla grande festa musicale di Lorenzo