Ligabue si sdoppia: il tour nei teatri e annuncia Campovolo 2025

Luciano Ligabue ripercorre una carriera di successi con il tour da tutto esaurito nei teatri italiani

Luciano Ligabue  Credit: © Maurizio Bresciani
30 Settembre 2024 alle 14:48

Tra le file degli scaramantici non si può di certo trovare Luciano Ligabue. A tredici anni dall'ultima volta, il rocker emiliano, 64 primavere lo scorso marzo, torna a esibirsi nei teatri. Ligabue, il cui portafortuna è il numero 7 (come le lettere del suo nome e del suo cognome), dal 1° ottobre girerà il Paese con “Dedicato a noi” a supporto del suo più recente album omonimo.

Trenta date, da Palermo a Trieste, che hanno registrato subito il tutto esaurito. Per Luciano si tratta di una bella sfida: non avrà a che fare con la carica dei palazzetti o delle arene, ma con una cornice più raccolta. 45 canzoni riarrangiate appositamente, una scaletta che varierà di sera in sera, nessuna ripetizione di città in città, o come direbbero gli americani: “One night only”. Ligabue tiene molto alla magia di questo evento. E i suoi seguaci non vedono l'ora prestarsi a questa nuova liturgia.

Noi di “Sorrisi” abbiamo partecipato alle prove generali che si sono tenute a Correggio (RE), la città natale dell'artista, domenica 29 settembre. Non poteva tenersi di sabato perché l'Inter, la sua squadra del cuore, giocava con l'Udinese (ha vinto), scherzano affettuosamente alcuni presenti.

Al Teatro Asioli erano radunati i familiari, gli amici di una vita e qualche volto noto - tra cui quello dell'europarlamentare Stefano Bonaccini e Andrea Scanzi, amico del cantante - per un numero zero che aveva il sapore di tante prime volte.

Quando Ligabue sale sul palco, la sensazione è che tutte le 25mila persone che abitano a Correggio siano stipate all'Asioli, tanto è il calore con cui viene accolto: più che di un teatro, l'atmosfera è quella di un'arena. Il cantante apre con “Leggero”, contenuto nell'album “Buon compleanno Elvis” del 1995.

«Stasera siete tutti amici, abbiamo approfittato di questa serata perché non abbiamo biglietti omaggio per altre date» ha scherzato Ligabue, che ha salutato i compagni di ragioneria presenti alla serata. «Due anni fa abbiamo celebrato i cinquant'anni dal nostro primo anno all’istituto tecnico Luigi Einaudi» ci tiene a specificare. Sente tutto il tempo che passa ma non si lascia spaventare, lui che, da 35 anni, non si perde un venerdì in compagnia degli amici di sempre. Hanno un gruppo WhatsApp con cui si tengono aggiornati: alcuni di loro sono già in pensione, mentre lui sfodera sul palco la stessa voglia di spaccare che aveva ai tempi dei Clan Destino, la sua vecchia band.

«Questo concerto ha delle difficoltà di carattere emotivo: si tratta del primo concerto della mia vita in cui non c’è Claudio Maioli» spiega l'artista, riferendosi al suo storico manager che lo scorso febbraio si è ritirato dalle scene. «Maio è in Sardegna e mi ha mandato messaggio di in bocca al lupo» ci tiene ad aggiungere mentre il pubblico lo incoraggia.

Si tratta anche del primo concerto del 2024: «Come probabilmente saprete, a inizio anno mi sono dovuto operare al tallone e questo ha scombinato i miei piani» aggiunge, ringraziando poi due artisti con cui condivide il palco. Il primo è Federico Poggiopolini, il chitarrista con cui quest'anno festeggia trent'anni di collaborazione. Il secondo è Lenny Ligabue, il figlio 26enne che si esibisce col padre per la prima volta, assistendolo alla batteria: è il loro primo concerto insieme.

La scaletta si addentra tra pezzi meno conosciuti, ma amatissimi dai fan, come “Atto di fede” dell'album “Arrivederci, mostro!” del 2010, e i grandi successi come “Happy Hour”, “Piccola stella senza cielo” e l'immancabile “Certe notti”. Il tutto puntellato da letture della sua autobiografia “Una storia” che arricchiscono di ricordi il percorso musicale. Come quella volta che papà Giovanni, scomparso nel 2001, gli regalò a quindici anni la sua prima chitarra, una “Clarissa”.

Due ore e dieci minuti di spettacolo in cui Ligabue è apparso divertito, anche se talvolta un po' costretto a restare seduto sullo sgabello. Per lui, che in questo è come Bruce Springsteen, è difficile rinunciare a saltellare da una parte all'altra del palco. Da lì si parte alla volta di una location segreta. Quasi un dispetto alla stampa, che odia essere tenuta all'oscuro, come oscurati erano i vetri dei van l'ha traghettata da una parte all'altra.

La destinazione è l'area di servizio di Fiorenzuola d'Arda. «Certe notti coi bar che sono chiusi/al primo autogrill c'è chi festeggerà» recita la sua più celebre canzone, e Ligabue è stato di parola. Qui è stato montato un palco sotto al quale un gruppo selezionato di fan attendeva il proprio beniamino che si è poi esibito con “I ragazzi sono in giro”, sempre da “Buon compleanno Elvis”.

L'occasione di quel ritrovo azzeccatissimo è presto svelata: Ligabue dà appuntamento ai fan per il 21 giugno 2025, la data del prossimo Campovolo. Il prossimo anno si festeggiano i vent'anni dal primo ritrovo all'RCF Arena di Reggio Emilia (era il 10 settembre 2005), ma anche il trentennale di “Buon compleanno Elvis” e di “Certe notti”, oltre che i 65 anni dell'artista.

Il prossimo Campovolo sarà organizzato in partnership con TicketOne e prevederà uno special package per tutti e 103mila i partecipanti, che riceveranno a casa un bracciale-orologio che costituisce l'unico titolo di ingresso valido. Non esisterà quindi un biglietto cartaceo, perché sarà un evento interamente digitale. Ai fan basterà indossarlo per accedere all'evento, caricarlo con il proprio credito e adoperarlo per acquisti e prenotare le diverse attività previste, dalla mostra alla ruota panoramica, a "LigaLand".

I biglietti per "La notte di Certe notti" saranno disponibili in prevendita su Ticketone.it dalle ore 10.00 di venerdì 4 ottobre. Per gli iscritti al Bar Mario i biglietti saranno disponibili in presale dalle ore 10.00 di domani, martedì 1 ottobre. Le spedizioni dei bracciali con tecnologia RFID (realizzati con Hd Global come partner tecnico) partiranno invece il 18 novembre. Campovolo 2025 aprirà le sue porte alle ore 12.00 del 20 giugno: i fan potranno accedere al Memphis Boulevard, città che richiama Elvis e il trentennale dell'album a lui dedicato. L'obiettivo è di realizzare un'esperienza di 36 ore che, dal campeggio alla ristorazione, costituisca un'immersione totale nel mondo di Luciano Ligabue. Eventi in Bus si sta già attrezzando per organizzare corriere in partenza da 200 città italiane.

Luciano Ligabue è pronto a raccontarsi ai giornalisti pur non avendo mangiato nemmeno una "Rustichella". «Ho trascorso l'estate a Nashville con il mio Lenny, siamo rimasti a bocca aperta: è stata una botta di energia incredibile» ha detto, aggiungendo che il figlio «stasera ha suonato come se suonasse con me da tutta la vita, pur dovendo contrastare un impatto emotivo. Se non riesci a gestire quell'aspetto può andare a catafascio tutto il suono».

Ligabue cederà mai alla popolarità del rap? «Amo le canzoni, che per me sono tali se sono cantate. La mia passione resta quella lì. Se dovessi giudicare qualcosa che non conosco bene direi delle superficialità e per questo a oggi non mi ha attratto il rap come contaminazione. La provincia? La vedo cambiata, come tutto il mondo: è venuto meno un sistema sociale. Badate che io parlo della provincia che conosco, in Italia ci sono tanti tipi di provincia» sottolinea.

E sul prossimo album, il cantautore dice: «Sono sempre all'opera, scrivo canzoni e ne butto via altrettante. Non sto pensando di uscire con qualcosa di nuovo al momento, ma voglio scavare nei miei archivi per qualche chicca in vista della riedizione di “Buon compleanno Elvis”». Durante l'incontro con la stampa, Ligabue ha ricevuto, da parte di TicketOne, una targa per gli oltre 526mila biglietti venduti a Campovolo.

«Il rapporto con “Certe notti”? Fascinazione e mistero. Venivo da un disco non fortunato, e di solito i miei singoli di apertura avevano un BPM molto alto. Non capivo cosa avrebbe potuto fare questa canzone e ancora oggi mi meraviglia: è la conferma che dobbiamo lasciar accadere le cose, e che la lotteria faccia il suo corso ed estragga il nostro numero».

Il 14 novembre Liga salirà sul palco dell'Ariston per la tappa sanremese del tour. Potrebbe tornarci? «Prima o poi lo farò. Mi è rimasto l'amaro in bocca dall'ultima volta che ci sono andato [nel 2019, issato su un trono, ndr]. La mia intenzione era di portare uno spirito punk, per ironizzare sulla magniloquenza delle introduzioni degli artisti in gara. Una volta lì, mi sono lasciato azzannare dall'ansia che si respira a Sanremo e che ti prende la gola. Ci devo tornare per forza» ha svelato il cantante, che rivela che proprio quel giorno sono iniziate le riprese di un docufilm su di lui. Il progetto è destinato a una piattaforma streaming ancora top secret.

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