Maneskin, «Il Ballo della vita Tour» a Milano: la scaletta, le foto e la recensione del concerto

La band fenomeno lanciata da X Factor ha portato sul palco il proprio stile e la propria potenza in un Fabrique infuocato

Damiano sul palco del Fabrique di Milano  Credit: © Getty Images
24 Novembre 2018 alle 10:49

Questa è la storia di un irrefrenabile ascesa, veloce quanto potente agli occhi degli addetti ai lavori. A pochi minuti dall’inizio del primo dei due concerti milanesi, la comunicazione dal team della band arriva forte e chiara: il tour è tutto sold out. Assistere allo show dei Maneskin diventa un'impresa piena di aspettative perché anche il Fabrique di Milano è un fiume in piena, dal palco è difficile vedere dove termina la folla.

«Goditi il concerto, ci penso io a fare i video» dice una mamma alla figlia, è la sua prima esperienza musicale. Strano sentirlo ai nostri tempi, quando il locale si colora delle luci di uno schermo sempre acceso, d’altronde l’immensa platea è giovanissima. Oltre agli affezionati, Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan puntano alla conversazione con nuovo pubblico, più adulto e consapevole, entrato in contatto con la loro musica solamente all’uscita del primo lavoro discografico.

«Il ballo della vita» è l’ultimo passo di un percorso iniziato poco più di un anno fa: riavvolgendo il nastro tutto è cominciato da quel (fortunato) secondo posto ad «X Factor», o ancora meglio dalla gavetta suonando per le vie di Roma. Per i Maneskin, il 2018 è stato un anno di conquiste che terminerà con un'altra ondata di concerti: «Il Ballo della vita tour» toccherà non solo numerose città italiane ma sbarcherà per la prima volta in Europa.

MARLENA, PORTAMI A BAILAR

Sul palco si parla il linguaggio del rock e loro dettano le regole, un po’ come hanno fatto sin dagli esordi. I Maneskin provano a dar forma e sostanza al messaggio lanciato con il disco: è la celebrazione della libertà, espressione ideale anche nel ballo. È un atto che fa calare ogni rigida impalcatura per vivere la parte migliore di noi, quella che si lascia travolgere dalle emozioni. Chi meglio di Marlena, Venere del gruppo, è in grado di assumersi un ruolo così importante. Lei è la personificazione della creatività e della vita, una musa ispiratrice che si fa portatrice del messaggio e accoglie le quattro anime in cerca di un futuro migliore.

Attesa da tutti, finalmente arriva in un momento di pausa dal concerto: «Dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l’uno con l’altro. A coloro che mi ascoltano io dico non disperate, l’avidità che ci comanda è soltanto un male passeggero. Voi non siete macchine, siete uomini con il potere di rendere questa vita un'avventura meravigliosa» recita nel monologo a metà spettacolo.

Marlena è veramente tornata a casa, in quella che è la forma più congeniale: il live.

L'UNICITÀ DI UNA SFIDA ROCK

Quello che abbiamo visto è un lavoro di elaborazione di una carriera appena iniziata: la loro è una presa di coscienza della propria unicità nel panorama italiano che si manifesta sul palco, luogo in cui la musica dei Maneskin è ai massimi livelli. «Possono uscire su tutte le piattaforme ma il vero momento in cui prendono vita i pezzi è quando ci siete voi che saltate, sudate e piangete con noi. La bellezza della musica è che può farci volare via» dice Damiano in un pronunciato dialetto romano.

Con una scenografia decisamente più articolata dello scorso tour, i maxi schermi coprono l’intera parete e proiettano le immagini dei singoli componenti. Paradossalmente si armonizzano anche con lo “stile Maneskin”: tutti in completo con righe verticali bianche e rosse, che rimandano ad un quadro estetico già visto dalle generazioni del passato.

Ventuno canzoni in scaletta che si snodano senza pausa: all’apparenza è una macchina musicale perfetta. Ci sono tutti i brani del primo album, dalle hit più conosciute alle rarità degli esordi, una manciata di cover e un duetto a sorpresa. Infatti, sale sul palco Vegas Jones e insieme si esibiscono in una sorprendente «Immortale». Lo show prosegue con un'intensità e una potenza incontenibile, tra momenti di puro rock alternati ad attimi meno caotici: tra le canzoni che hanno una resa più interessante dal vivo ci sono «Niente da dire», «Le parole lontane» e «Morirò da re».

DAMIANO: «OGGI VOGLIO ESSERE CARLOS SANTANA»

Classe 1999, Damiano è il “greatest showman” della band: appesi al chiodo tacchi a spillo e lap dance improvvisate, il diciannovenne romano è il fulcro della nostra attenzione. Tempi giusti, straordinaria presenza scenica, complicità con i compagni: unica pecca è la mancata disinvoltura quando si tratta di spegnere la musica e parlare dietro ad un microfono. Poco fa, almeno per ora.

Grida e urla sono tutte per lui e il lancio del reggiseno è quasi d’obbligo per la nascente rockstar: il corteggiamento insistente del pubblico femminile porta Damiano in sole due canzoni a rimanere a torso nudo. Eccentrico e sfacciato, sul palco riesce a convertire il suo modo di fare trasformandolo in una sicurezza spietata.

«Nella casa fuori Milano abbiamo finito di scrivere i pezzi ed eravamo rimasti colpiti, non ce l’aspettavamo nemmeno noi. Abbiamo fatto un album molto bello, lo ammetto (sorride). Prima di tutto questo, c’era qualcuno che diceva che facevamo solo le cover, l’ho fatto e ci ho fatto pure il disco d’Oro. Che vogliamo dire?» afferma Damiano, che risponde ad una critica frequente dell’ultimo periodo.

La strada musicale è quella giusta, attenzione a percorrerla senza sbandare.

LA SCALETTA

1. Are you ready?
2. Fear for nobody
3. Immortale
4. New song
5. Morirò da re
6. Lasciami stare
7. Let’s get it started
8. You need me
9. Shit blvd
10. Breezblocks
11. Le parole lontane
12. Pyro
13. Niente da dire
14. Recovery
15. Io vengo dalla luna
16. Beggin'
17. Chosen
18. L’altra dimensione
19. Kiwi
20. Close to the top

21. Torna a casa

LE DATE DI UN TOUR COMPLETAMENTE SOLD OUT

24 novembre – Milano, Fabrique
30 novembre – Bari, Demode'
1 dicembre – Napoli, Casa della Musica
6 dicembre – Brescia, Gran Teatro Morato
9 dicembre - Venaria, Teatro della Concordia
12 dicembre – Firenze, Obihall
14 dicembre – Roma, Atlantico
15 dicembre – Roma, Atlantico
20 dicembre – Milano, Fabrique

7 Marzo - Bologna, Estragon
8 Marzo - Bologna, Estragon
12 Marzo - Firenze @ Obihall 
13 Marzo - Firenze, Obihall
15 Marzo - Fontaneto D’agogna, Phenomenon
16 Marzo - Venaria Reale, Teatro Della Concordia
18 Marzo - Venaria Reale, Teatro Della Concordia 
22 Marzo - Padova, Gran Teatro Geox
24 Marzo - Milano, Fabrique
27 Marzo - Bologna, Estragon 
30 Marzo - Roma, Atlantico
31 Marzo - Roma, Atlantico
6 Aprile - Roma, Atlantico
7 Aprile - Milano, Fabrique
9 Aprile - Milano, Fabrique 

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