Il prossimo 10 luglio ci attende «un immenso karaoke» per festeggiare 30 anni di carriera di Max. Sarà un concerto-evento ma anche una festa per i fan, invitati a cantare con lui le sue canzoni più amate, dal periodo degli 883 ai successi come solista

Il prossimo 10 luglio allo stadio San Siro di Milano ci attende «un immenso karaoke» per festeggiare 30 anni di carriera di Max Pezzali. Sarà un concerto-evento ma anche una festa per i fan, invitati a cantare con lui le sue canzoni più amate, dal periodo degli 883 ai successi come solista.
Max, sarà il suo primo concerto a San Siro. Come si sente?
«Sono ancora incredulo, penso sempre che da un momento all’altro spunti qualcuno che mi dice: “Era uno scherzo!” (ride). È un sogno che non avevo nemmeno il coraggio di avere, è un risultato che va meritato, coltivato con il tempo».
È stato Fiorello ad annuciare il concerto sui social.
«Tutti noi, nati artisticamente in quella scuderia (quella di Claudio Cecchetto e Radio Deejay, ndr) facciamo il tifo l’uno per l’altro perché sappiamo da dove arriviamo e cosa abbiamo fatto per meritarci l’affetto del pubblico».
Ci svela qualche segreto sul live?
«Se vuole sapere la verità, non c’è nessun mistero... perché ancora non abbiamo deciso niente! Nei prossimi giorni faremo le prime riunioni e per me è tutto nuovo. Certo, ho fatto 25 anni di tour, ma mai una cosa così grande. È tutto da inventare».
Ma c’è anche un album da finire.
«Uscirà nel 2020 e voglio che sia il più bello possibile. L’idea che farò un concerto a San Siro mi spinge a lavorare al meglio».
Si ricorda il primo concerto che ha visto allo stadio di San Siro?
«Nel 1985 venne Bruce Springsteen per il tour di “Born in the U.S.A.”, un evento epocale. Io ero lì con la mia fidanzata di allora, ma avevo solo
un biglietto: implorai tutti i bagarini nel parcheggio per un biglietto a un prezzo umano, ma non ci fu verso. Così scelsi... la fidanzata e rimasi fuori. Tra i più bei ricordi c’è anche l’inaugurazione dei Mondiali del 1990 con Mauro (Repetto, ndr) prima degli 883».
Inviterà anche Mauro Repetto a San Siro?
«È ancora presto per avere certezze, ma sì, vorrei che condividesse con me quel palco. Se oggi ripenso a tutto ciò che abbiamo vissuto, dai tempi della scuola e poi con gli 883, con i nostri sogni e le nostre sfighe, il cuore e la testa mi dicono che vorrei Mauro al mio fianco a San Siro».