Quella notte a Siviglia il torero… era Eros Ramazzotti

Il cantante ha scatenato il pubblico spagnolo nella prima tappa del suo tour mondiale. E noi di Sorrisi eravamo lì assieme a lui

22 Settembre 2022 alle 07:40

Eros Ramazzotti ha avuto un’idea geniale: farci respirare la popolarità della sua musica in uno dei Paesi in cui è più amato, almeno al pari dell’italia, ovvero la Spagna. L’occasione è ghiotta: c’è un concerto attesissimo a “La Maestranza” di Siviglia, in una delle più affascinanti arene dedicate alla corrida, il tradizionale scontro tra uomini e tori. Il luogo è cornice di pochi spettacoli musicali e uno di questi è dedicato proprio alla partenza del suo tour, che lo porterà in giro per tutto il mondo fino al maggio del prossimo anno.

Ritrovarci con Eros in questi giorni ha un altro significato speciale, perché coincide con l’arrivo del suo 15° disco di inediti, “Battito infinito”, uscito venerdì 16 settembre. L’album contiene 12 canzoni che hanno al centro il tema più caro a Eros, l’amore, ma anche l’amicizia, e parlano in modo fresco e ottimista della vita. «Per raccontare tutte le sfumature più belle dei sentimenti ho “appoggiato” la mia voce su tanti ritmi diversi» ci ha spiegato «cercando di approfittarne per mettere in mezzo un sacco di strumenti veri e non creati al computer. Perché credo ancora nell’importanza della musica suonata per bene».

Non è un caso che anche il viaggio verso Siviglia sia organizzato nei minimi dettagli: l’aereo è completamente personalizzato a tema Eros con adesivi, sottofondo musicale e immagini sugli schermi, tanto da trasformare il cantante in “comandante“ della nave, con la sua voce che ci augura buon viaggio in filodiffusione. Nelle prime file del Boeing 737 sui cui viaggiamo c’è la figlia Aurora, venuta a vedere papà da sotto al palco, come la più accanita delle fan. Tra l’altro, in occasione del nuovo album, Aurora ha scritto un brano con lui registrando la sua voce (con un perfetto accento inglese) per raccontare come, anche di fronte alle difficoltà più incredibili, la vita vada sempre celebrata.

Siviglia (anzi “Sevilla”) ha molti punti in comune con Eros: è una città con una storia lunga e incredibile, è vivace ed energica a ogni ora del giorno e della notte, ma nonostante questo è a misura d’uomo, con le sue piccole strade, i colori caldi, i bar accoglienti e un popolo affettuoso come pochi. Ce ne siamo accorti anche durante il concerto, che ha raccolto migliaia di persone arrivate da ogni parte della Spagna. Gli spagnoli battono le mani a un ritmo che assomiglia a quello del flamenco per chiamare o richiamare l’artista sul palco, esultano cantilenando “Arriba! Arriba!” per incoraggiare chi canta a dare sempre il massimo. Soprattutto, ogni singola persona canta a squarciagola le sue canzoni del passato e del presente con le melodie che tutti amiamo... ma con i testi in spagnolo. A noi italiani fa un effetto strano, ma è un “effetto Eros”, è figlio di un successo che non conosce confini geografici e fatto di un amore che nel tempo non si è mai spento. «Devo ammettere di non conoscere molto bene la lingua castigliana, in realtà, ma credo di essermela cavata bene comunque» spiega sorridendo.

In effetti il suo è stato sì un concerto, ma anche uno show: più volte ha lasciato alla band spazio all’improvvisazione jazz, ha suonato tanto con la chitarra, ha dedicato alcune canzoni a una coppia che ha festeggiato 25 anni di matrimonio, ha ironizzato in vari momenti con il pubblico in ogni modo possibile. Il palco è la sua casa e non stupisce che, all’apice del concerto, abbia detto in modo molto sereno: «Non sono più un ragazzino ma cantare mi piace ancora... e credo che morirò sul palco perché la musica è tutta la mia vita».

Poco dopo la fine della serata, Eros è venuto a trovarci in un locale poco distante dal luogo del concerto. Ha raccontato di essersi divertito tanto, che tutto è andato come se l’aspettava, ma la cosa più bizzarra è stato ritrovarlo timidissimo solo pochi minuti dopo un concerto di fronte a migliaia di persone.

Tornando verso l’Italia, in aereo abbiamo avuto modo di ascoltare in cuffia il nuovo album “Battito infinito”, che contiene ben tre brani scritti con Colapesce e Dimartino, ma dove spiccano anche la presenza di Jovanotti in “Figli della terra” e della superstar spagnola Alejandro Sanz nel singolo “Sono”. Nella sua musica di oggi, così come in quella di ieri, si sente ancora tutta la genuinità del suo modo di essere e di cantare, quella che lo rende un artista inimitabile.

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