Quindici date, quasi tutte sold out, per l'atteso tour del cantautore: siamo stati alla prima data di Bibione
Quante volte è stato immaginato questo momento dal pubblico, che aveva nascosto in un cassetto i biglietti appena acquistati, e dall’artista, che nel 2020 ha visto sempre più lontano il concretizzarsi di «un tour che sognavo da una vita». Non sembra vero, eppure i cancelli si sono riaperti dopo quasi tre anni: «Ah belli, come state? È un sogno essere qui» urla Niccolò Moriconi, in arte Ultimo, alla vista delle 28mila persone accorse allo stadio di Bibione per la primissima data. Dagli spalti si sente rispondere «Non vedevamo l’ora!»: un botta e risposta a distanza che inaugura uno dei tour più attesi dell’anno.
«Questo è un passo che fa parte di un percorso in continua evoluzione: ho 26 anni, non posso sentirmi arrivato pur facendo una cosa enorme. La fame di salire sul palco è sempre la stessa» ci dice Niccolò. Quella “cosa enorme” di cui parla ha un nome: rimandato più volte a causa dell’emergenza sanitaria, “Ultimo Stadi 2022” è il suo primo vero tour dopo l’assaggio dell’Olimpico nel 2019. Questa volta sono quindici date (e un Circo Massimo), di cui dieci sold out, per un totale di oltre 550mila biglietti venduti: numeri da capogiro che si sommano al record di avere davanti il più giovane di sempre a esibirsi negli stadi.
«È difficile descrivervi gli anni appena passati» esordisce il cantautore in un incontro poco prima del concerto «ho pensato che questo stop potesse portarmi a dei cambiamenti, in meglio o in peggio. Non avevo una prospettiva e la paura di perderti ce l’hai, ma bisogna accettare anche gli alti e bassi. Ogni momento della mia vita ho pensato a questo ritorno: mentre facevo sport, mangiavo o scrivevo un disco. I concerti sono la mia vita, è stato come mettere in stand by anche quella» aggiunge.
Le immagini del concerto
Durante questo periodo di silenzio, Ultimo non ha smesso di confrontarsi con molti colleghi, chissà che qualcuno non faccia una sorpresa nei prossimi concerti: «Ho trovato conforto nelle parole di Claudio Baglioni, ho sentito Antonello Venditti e anche Cesare Cremonini, ho una stima infinita per lui. Non mi sento di assomigliare a nessuno, ho cercato di trovare una mia identità, ma sicuramente ho preso ispirazione dalla scena romana che ascoltavo da piccolo». È forse questo il segreto di Ultimo, che non solo incanta i più giovani ma trasporta ai suoi concerti anche famiglie, fidanzati e genitori: un pubblico eterogeneo, inevitabilmente cambiato in questi anni, che «si scopre tramite le mie canzoni per crearsi uno spazio dentro e sentirsi parte di qualcosa».
In una platea gremita di persone, il colpo d’occhio è un palco mastodontico a forma di U pensato «per essere vissuto “da davanti”, mi piace il contatto con le persone»: due passerelle laterali che si illuminano a intermittenza, oltre 500 corpi illuminanti, 108 punti laser per creare scenografie architetturali tridimensionali più un sapiente mix di luci ed effetti speciali. Una scenografia che Ultimo sa gestire e sfruttare a suo piacimento: corre da una parte all’altra durante i brani più ritmati, lo vediamo esibirsi sulle passerelle prima con la sua band in un momento acustico, poi da solo con il suo amato pianoforte.
«La scaletta è costruita in modo equilibrato, dentro ci sono tutti gli album, sono circa 24 brani»: si parte con la commovente “Buongiorno vita”, per poi riscaldare il pubblico con “Cascare nei tuoi occhi” e “Il ballo delle incertezze”. Non mancano “Fateme cantà”, “I tuoi particolari” e “Vieni nel mio cuore", pensata e scritta appositamente per la nuova avventura negli stadi.
«È arrivato il momento…la canzone della nostra vita» conclude Ultimo prima di lasciare spazio alle note di “Sogni appesi” mentre vediamo sui maxischermi alcuni degli attimi più belli ed emozionanti della sua storia.
«Infine, vi dico: trovate la vostra passione, come me lo è stata la musica, e credete in quello che volete fare. Suonavo le canzoni nella mia cameretta, guardate ora come è diventata bella…e più grande!» conclude Niccolò, prima di lasciare il palco e dare il via a un tour che terminerà con la doppietta milanese a fine luglio.