Beba: «In “Crisalide” mi racconto molto, è un album molto personale»

Il primo album della rapper torinese rappresenta la sua svolta verso nuove sonorità e nuovi generi

Beba, vero nome Roberta Lazzerini  Credit: © Mattia Guolo
22 Ottobre 2021 alle 08:28

Ha dovuto superare qualche intemperia, ma alla fine “Crisalide”, il primo atteso album di Beba (classe 1994, al secolo Roberta Lazzerini), rapper torinese già al centro dell'attenzione da alcuni anni con i suoi singoli, è arrivato (dal 22 ottobre su tutte le piattaforme digitali, in cd e vinile).

Un album molto diverso, per certi aspetti spiazzante, rispetto al suo percorso precedente. Se i singoli che lo hanno preceduto, l'intensa “Narciso” e l'orecchiabile “Meno male” (con feat. di Willie Peyote), avevano già aperto una finestra sulla riflessione interiore che l'ha portata a spaziare liberamente tra sonorità e tematiche, l'album nel suo complesso racconta una transizione. Una metamorfosi attraverso la quale lo stile si allontana gradualmente dall’immaginario del rap per “aprire i cassetti” e raccontarsi in maniera più intima.

Le punchline caustiche e a effetto lasciano il posto a storie e pensieri che hanno un forte peso emotivo e trovano il coraggio di raccontarsi intimamente, di cantare traumi, emozioni e vulnerabilità. «È stato come se avessi tante pietre che schiacciano un foglio», ci spiega lei. «Ne alzi una, poi un'altra e a poco a poco il foglio diventa leggibile e tutto diventa liberatorio e naturale, ti nutre artisticamente e come persona».

Già il titolo, “Crisalide”, fa pensare che sei nel pieno del processo.
«Ho scelto questo titolo perché sono consapevole che mi sto affacciando su nuove sonorità e nuovi generi. Il percorso è ancora molto lungo, quindi rappresenta questa consapevolezza del percorso da fare. La crisalide è il bruco che diventa farfalla, la rinascita da sé stessi, e in questo disco è come se stessi mettendo le basi per questo nuovo percorso. È un disco in cui mi racconto molto, un disco molto personale. Ci sono dentro cose della mia vita che non avevo ancora sviscerato nel mio percorso, perché avevo sempre vissuto la musica in modo più di petto. Ci ho sempre messo molto cuore, ma facevo vedere solo una parte di me».

Perché hai deciso di cambiare?
«Ho sempre affrontato la musica come rivalsa, un modo per dimostrare quello che sapevo fare. Ed è stato un bel gioco finché è durato. A un certo punto, però, mi sono resa conto che avevo l'esigenza di cominciare a vivere la musica come un mezzo di espressione emotivo e in qualche modo meno superficiale. Non riuscivo più a scrivere in quel modo là. È come se, diventando un lavoro, avessi perso quell'emotività: subentrano altre cose come l'aspettativa, i numeri, la competizione, tutta una serie di cose che alla lunga mi hanno un po' stufato. Complice il lockdown, quando tutti ci siamo ritrovati a riflettere, mi sono chiesta in che direzione volevo che andasse la mia musica e ho provato a cambiarla, perché nel momento in cui non sei più convinta tu, non puoi convincere gli altri».

Questo è il disco che doveva uscire a dicembre del 2020 e che poi è slittato?
«No. Quello l'ho buttato via. Non mi rappresentava più. Questo l'ho scritto a partire da febbraio. Piuttosto che risistemare, raffazzonare qualcosa, era meglio rifare».

Alcune delle collaborazioni presenti sono poco comuni. Come sono nati i featuring?
«Nel modo giusto, come dovrebbe essere, ovvero dalla stima reciproca. Willie Peyote (“Meno Male”) è di Torino come me ed è un mio amico fin dagli inizi, mi ha sempre sostenuto e consigliato, ho sempre cercato di fare tesoro dei suoi consigli. Anche Angelino Panebianco (“Monica Bellucci”), un rapper torinese presente sulla scena da tanti anni, è un mio caro amico e avevo piacere a tirarlo dentro questa mia avventura. Con Carl Brave (“Crisalide”), invece, ci siamo conosciuti a un evento e ci siamo “presi” subito. Mi ha fatto i complimenti per il mio nuovo percorso e siamo diventati amici. Lo stesso dicasi per Vipra (“Ragazza ladra”), che mi aveva molto colpito con il suo ultimo disco. Con Myss Keta, invece, è da un sacco di tempo che parlavamo di fare una cosa assieme e alla fine ce l'abbiamo fatta».

Come ha reagito il tuo pubblico alla nuova Beba?
«È un discorso delicato perché è chiaro che ci sono persone che si sentono deluse, però molte altre le sto scoprendo perché, inutile negarlo, questo mio percorso è mirato ad arrivare a un pubblico più ampio. L'ideale sarebbe conservare i più scettici e guadagnare altri fan. In ogni caso è importante che io resti fedele a quello che sto facendo. Non devo aver paura di essere me stessa anche nelle scelte artistiche più ardite».

Abbiamo trovato una cantante e perso una (brava) rapper?
«Assolutamente no, sto sperimentando tante cose per capire quale vestito mi sta meglio. Quello che è certo è che manterrò sempre la mia radice più “sporca”, più urban. Ho solo scoperto quanto mi piace cantare e continuerò sicuramente in quella direzione. Non conoscevo la mia voce, sto imparando a usare le corde vocali e sto studiando, ma non ho intenzione di mollare il rap. È chiaro che è un rap diverso, ma in tutte le strofe del disco ho messo del rap».

La Tracklist di "Crisalide"

  1. "Crisalide" feat. Carl Brave
  2. "FYA"
  3. "Contro Tutti"
  4. "Demodè"
  5. "Narciso"
  6. "Chiara"
  7. "Meno Male" feat. Willie Peyote
  8. "Fili del Tram"
  9. "Ragazza Ladra" feat. Vipra
  10. "Comunque Ciao"
  11. "Bambola"
  12. "Stupida"
  13. "Lesbo Chic" feat. Myss Keta
  14. "Monica Bellucci" feat. Angelino Panebianco

Il calendario degli instore

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