Carl Brave, il nuovo album “Coraggio”: «La mia musica arriva al cuore»

In occasione dell'uscita di "Coraggio" ci racconta come ha vissuto il 2020 e di come la sua musica arriva al pubblico, perché «Io parlo come mangio»


9 Ottobre 2020 alle 13:10

Esce venerdì 9 ottobreCoraggio”, il secondo album di Carl Brave, accompagnato da “Parli parli” in collaborazione con Elodie. Ad aprire la strada sono stati quattro singoli: “Spigoli” feat. tha Supreme e Mara Sattei, “Che poi”, “Regina Coeli” e “Fratellì”. Questo secondo lavoro arriva a due anni dal debutto solista con “Notti Brave” ed è denso di atre collaborazioni: da Gué Pequeno a Ketama126, Pretty Solero e Taxi B.

La musica “molto romana” di Carl Brave non gli ha impedito di arrivare a un pubblico ampio, a partire dal doppio platino di “Notti brave”. Il suo segreto per rendere universale i forti riferimenti alla vita nella capitale non sono soltanto le sonorità, ma anche il linguaggio «Arriva vero, perché io parlo come magno, parlo romano e quindi arriva al cuore». Un linguaggio denso di vita quotidiana che guarda alle cose di tutti i giorni «Mi arriva l’ispirazione dalle piccole cose, dalla vista di un autobus, da uno zingaro che cerca nel cassonetto».

Un po’ di coraggio ci vuole per far uscire un disco in questo 2020, in cui l’emergenza sanitaria che ha colpito l’intero paese ha avuto effetti drammatici sull’industria musicale. Carlo non si è fatto intimidire dalla situazione, anzi «Personalmente l’ho vissuta abbastanza bene, perché ho avuto una bello botta di creatività. Durante il lockdown sono rimasto chiuso io da solo e ho lavorato tantissimo, giorno e notte, mi ha dato tanto al disco».

Parli parli feat. Elodie e i featuring


Nella sua musica rimangono molti elementi del genere da cui è partito: il rap. «Il flow, la rappata le tematiche “giovanili” e i feat. sono molto importanti». Sono sette gli artisti con cui ha collaborato per “Coraggio” e ogni feat. è stato pensato e curato «Li scelgo in base al pezzo. Cerco di aiutarlo a mettersi un certo tipo di vestito. Li scelgo anche in base a quello che mi serve, magari con Elo serviva quel tipo di ritornello e ci voleva lei, con Ketama serviva una certa cosa che io non ho e allora serve Ketama. L’unione fa la forza».

Da un’amicizia è nata proprio “Parli Parli” con Elodie «Siamo amici, ci siamo conosciuti a Milano, dopo una serata di Gué Pequeno. È nata subito un’amicizia, poi c’era la stima artistica e il pezzo era perfetto per lei».

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