Dardust: «Voglio portare le mie visioni musicali fuori dall’Italia»

Esce venerdì 28 ottobre il nuovo progetto discografico del musicista e produttore, che dal 2023 sarà in tour nei teatri italiani

28 Ottobre 2022 alle 16:01

Una fluidità di suoni, ispirazioni e simbologie giapponesi insieme a una moltitudine di immaginari che si inseriscono in un'onda creativa senza precedenti: il nuovo progetto discografico di Dario Faini, in arte Dardust, esce venerdì 28 ottobre ed è un lavoro corposo che, in una ventina di brani, riconferma il suo talento come musicista e produttore riconosciuto a livello internazionale.

Non ci sono hit da classifica, ci troviamo ad ascoltare un doppio album che nasconde una grande complessità, da asimilare in più sessioni: “Duality”, il titolo del nuovo disco, va consumato per comprenderne l’essenza. «Avrei potuto fare un lavoro di collaborazioni ma non mi intriga, capisco che l’Italia è ancora diffidente. Infatti, voglio portare le mie visioni fuori dall’Italia» esordisce Dardust.

Lo incontriamo in uno studio di registrazione milanese dove, insieme a lui, ascoltiamo l’album con la tecnologia Dolby Atmos di Apple: un’esperienza immersiva ricca e avvolgente che si sposa bene con un lavoro discografico che, senza dubbio, richiede un ascolto molto attento. «Nel futuro vorrei partire da questa concezione a 360 gradi con la possibilità di ascoltarlo ovunque e seguire tanti colori musicali» aggiunge.

“Duality” è un disco ragionato e ideato in un momento di pausa dai lavori con altri colleghi: «Ho fatto esperienze bellissime, dalle Olimpiadi al concerto nel deserto fino alla “Notte della Taranta”, una delle cose più belle che abbia mai fatto» prosegue l’artista «Ho imparato a prendermi del tempo per scrivere, altrimenti si diventa una macchina. La dinamica catena di montaggio, il “mangia streaming” o la pressione di dover fare qualcosa a tutti i costi non mi appartiene più».

Nasce così un disco doppio, un mix di suoni eterogenei che si spezza in due rappresentando ognuno un emisfero diverso della mente: rispetto ai precedenti lavori, qui Dardust opera una divisione tra il mondo emozionale del piano e quello più cognitivo dell’elettronica che viaggiano in due esperienze parallele.

«Da laureato in psicologia mi ha sempre affascinato questa dualità: da una parte c’è un pianismo romantico e intimista che richiama molti riferimenti alla cultura dell’estremo Oriente, dall’altra si oppone un lavoro più “ingegneristico” composto da beat, sintetizzatori e pattern» ci spiega il musicista.

«Il guscio dei brani è stato ideato in due ore, la lavorazione del progetto si è svolta in maniera molto libera. Non mi sono dati limiti, non volevo fare enciclopedia delle reference, ma inserire i colori musicali e le cose che mi piacciono. È difficile avere una mappa creativa, ed è forse questo il bello» aggiunge parlando del processo creativo di “Duality”.

Dopo una fugace risposta sulla presenza a Sanremo, «Sono a lavoro su pochi brani, ma belli!», Dardust si concentra sul ritorno dal vivo con “Duality tour 2023” promettendo un’esperienza unica: «La divisione dello show rispecchierà il disco con primo e secondo atto, mentre per ogni brano ci sarà una scenografia diversa, dalle lanterne agli alberi di origami. Sarà qualcosa senza precedenti, sia per l’Italia sia per l’estero».

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