Dente: «Le mie canzoni hanno un vestito nuovo»

A tre anni di distanza dall'ultimo "Canzoni per metà", il cantautore torna con il suo settimo album di inediti in uscita il 28 febbraio


28 Febbraio 2020 alle 11:02

Dal 2006, anno di pubblicazione di “Anice in bocca”, Giuseppe Peveri in arte Dente non ha mai messo da parte la sua penna. «Molti dicono che ho ispirato l’ondata di nuovi autori» ci dice sorridendo e in effetti il suo modo di fare musica è stato incasellato da sempre nel genere che oggi riempie i palazzetti e trionfa nelle radio.

A quattordici anni dall’esordio, le prime volte non finiscono mai: il cantautore fidentino si racconta nell’album omonimo con il suo volto in copertina e una pubblicazione che coincide con il giorno del suo compleanno, il 28 febbraio. Pochi giorni prima lo incontriamo a Milano per sapere i dettagli del nuovo capitolo «differente ma molto riconoscibile» della sua carriera discografica.

Hai definito “Canzoni per metà”, il tuo ultimo album, come un esperimento controcorrente e poco coerente con i tempi musicali di quel momento.
«Il disco pubblicato nel 2016 voleva chiudere un cerchio, quello dei primi dieci anni di carriera: riprendendo lo stile degli esordi, era un progetto autarchico dove suonavo gli strumenti in tutte le venti canzoni della tracklist. Qui è il contrario: un album partecipativo, anche nella sua gestazione, “pieno di altre persone” che mi hanno indirizzato».

Mancano i tuoi giochi di parole, c’è poco amore ma molto di te: è un album introspettivo dove, per la prima volta, sei in copertina. In fase di scrittura hai scoperto qualcosa di nuovo su te stesso?
«È stato un percorso interiore, non facile e ancora in atto. Ho scritto alcune canzoni in periodi di grande sconforto, che allo stesso tempo trovavo interessanti e creativi perché aprivano porte normalmente chiuse. È servito per capire che, se volevo fare qualcosa di diverso e nuovo, non potevo più utilizzare il vecchio metodo. Avevo bisogno di qualcuno che mi vestisse in modo diverso».

Lo hai fatto osservando la musica di oggi?
«Sì, mi è servita perché tutto quello che è successo negli ultimi anni è quasi epocale e molte cose mi piacciono molto. A volte leggo di qualcuno che dice che io sono arrivato prima e ho ispirato questa ondata di nuovi autori, mi fa sorridere perché ora sono loro a influenzare me. Tutti quanti prendiamo spunto da qualcun altro, è bello farlo».

A questi cambiamenti si aggiunge l’assenza della chitarra acustica.
«Ho tolto un pilastro della mia scrittura e del suono. Comporre le canzoni al pianoforte mi ha aiutato a scrivere diversamente: non conosco bene lo strumento e questo mi ha permesso di comporre testi molto più semplici, non sarei riuscito a farlo con la chitarra».


Dopo averli scritti, hai consegnato tutto ai tuoi produttori: com’è andata con loro?
«È una delle idee che sta alla base del disco: dare le mie canzoni a qualcuno che le possa trasformare e “vestire” in modo diverso. Insieme a me c’era Federico Laini, che ci ha messo la sua sensibilità e il suo modo contemporaneo di lavorare. Matteo Cantaluppi, invece, ha finalizzato il disco con gli strumenti, dandoci delle dritte».

Insomma, un bel lavoro di squadra.
«Volevo che la mia mano diventasse più leggera rispetto ai dischi precedenti».

«Dimmi com’è l’America com’è Milano» canti in “Cose dell’altro mondo”: ora, in quale realtà ti senti più a tuo agio?
«Quando ho lasciato a 29 anni Fidenza, la mia città natale, ho scoperto di trovarmi molto bene in città dove sono circondato da tante gente. Più è grande e più mi sento bene».

Di questo cambiamento ne parli in “Adieu”?
«Nella canzone non faccio riferimento ad un avvenimento in particolare, ma è una riflessione su quanto faccia bene cambiare vita. Fare una follia, salire sul treno e andare via: è una metafora perfetta per esortare sia me sia chi l’ascolta ad avere il coraggio di fare le cose».

Hai fatto due anteprime live a fine novembre, ma tra poco tornerai sul palco.
«A marzo farò un tour nei club dove porterò quasi tutto il disco dal vivo con i suoni nuovi, ma ci saranno anche le canzoni di repertorio sia nella loro versione originale sia riviste in chiave attuale. Con me anche una band di quattro elementi, stiamo provando in questi giorni. Verrà proprio un bel concerto (sorride)».

A seguito dei provvedimenti precauzionali adottati a tutela della salute pubblica, l’instore tour di Dente in programma dal 2 marzo è stato momentaneamente sospeso.

LA TRACKLIST

Anche se non voglio
Adieu
Tra 100 anni
Cose dell’altro mondo
Sarà la musica
Trasparente
L’ago della bussola
Non te lo dico
Paura di niente
La mia vita precedente
Non cambio mai

LE DATE DEI CONCERTI

13 marzo - Brescia, Latteria Molloy
14 marzo - Roncade (Tv), New Age Club
20 marzo - Bologna, Locomotiv Club - Ingresso riservato ai Soci AICS
21 marzo - Ravenna - Madonna dell'albero, Bronson
27 marzo - Conversano (Ba), Casa delle Arti
28 marzo - Lecce, Officine Cantelmo

3 aprile - Padova, Hall
4 aprile - Firenze, Auditorium Flog
18 aprile - Napoli, Common Ground
24 aprile - Genova, Porto Antico
25 aprile - Torino, Spazio 211

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