Francesco Guccini torna a cantare nel disco che lo celebra

Da Elisa a Ligabue, da Giuliano Sangiorgi a Malika Ayane, 12 artisti (guidati da Mauro Pagani) hanno inciso un cd coi brani del cantautore: “Note di viaggio - Capitolo 1 - Venite avanti...”

Francesco Guccini. Il suo primo album risale al 1967
15 Novembre 2019 alle 08:45

Quando noi di Sorrisi l’avevamo incontrato a casa sua, la scorsa primavera, Francesco Guccini era stato categorico: «Non ho voglia di scrivere nuove canzoni» ci aveva detto l’artista, che si era ritirato dalle scene musicali da diversi anni. «Non le ho mai scritte a comando, arrivavano quando arrivavano». Per fortuna qualcosa è arrivato. E dal 15 novembre, ecco una nuova, inaspettata canzone: s’intitola “Natale a Pavana”, che poi è il nome della località dell’appennino tosco-emiliano dove Guccini risiede da molti anni.

Il brano apre l’album-tributo “Note di viaggio - Capitolo 1 - Venite avanti...” che contiene, oltre all’inedito di cui parlavamo, 11 interpretazioni di suoi brani registrate da 13 grandi artisti come Ligabue, Elisa, Luca Carboni e Samuele Bersani (più avanti tutti loro raccontano cos’hanno provato nel cantare i versi di Guccini).

Il disco è prodotto da Mauro Pagani (che affianca anche Manuel Agnelli in “L’avvelenata”) e ha una copertina bellissima: la vedete qui sotto, ritrae Guccini e i compagni di viaggio. È un’opera dell’artista di strada Tvboy: l’immagine è anche su un muro di Bologna.

Le 12 canzoni raccontate dai loro interpreti

Francesco Guccini e Mauro Pagani al centro nella copertina

1. Natale a Pavana
FRANCESCO GUCCINI
Sono passati otto anni da quando Guccini annunciò di non voler fare più concerti. “Natale a Pavana” è il suo primo brano inedito dal 2012, anno in cui uscì l’album “L’ultima Thule”.

2. Auschwitz
ELISA
«Francesco Guccini è una vera leggenda vivente, eppure non te lo fa pesare. Io ho avuto il grandissimo onore e anche la responsabilità di cantare “Auschwitz”: ricevere la proposta è stato emozionante, anche perché mio nonno, a cui ero legatissima, era un partigiano ed è stato deportato a Buchenwald. L’ho considerato un segno del destino».

3. Incontro
LIGABUE
«Tutti sanno cosa rappresenta Francesco Guccini per la musica italiana, ma a me piace sottolineare una parte meno evidente di lui: è uno che va preso sul serio, ma che è riuscito a non prendersi del tutto sul serio. Sa anche far ridere, e ha una parte giocosa molto evidente. “Incontro”, nella versione originale , è contenuta anche nel mio film “Radiofreccia”, mi sembrava di chiudere un cerchio».

4. Scirocco
CARMEN CONSOLI
«Avevo un papà musicista abbastanza “di sinistra”, per cui Guccini a casa nostra era il pane quotidiano. Sono cresciuta con questa musica e mi piaceva che un uomo affrontasse temi come la solidarietà e l’amicizia. Ai tempi di Guccini c’era la possibilità di elaborare un discorso etico, anche nella canzone. Ci ricorda che nella vita la priorità
è sognare, respirare, notare i dettagli, i particolari».

5. Stelle
GIULIANO SANGIORGI
«Quello di Francesco Guccini è il miglior cantautorato della nostra Italia, una stella di riferimento anche da un punto di vista culturale e ideologico. Guccini riesce a essere politico anche in un pezzo come “Stelle”: sembra che si parli di amore o dell’universo, ma in realtà si sta facendo la politica buona, quella di cui non dovremmo avere paura e di cui abbiamo molto bisogno».

6. Tango per due
NINA ZILLI
«Le ultime generazioni si sono perse queste storie di guerra, tanghi e lambruschi. Io sono stata cresciuta dai miei nonni materni, emiliani, e nelle canzoni di Guccini ritrovo sempre me stessa e la mia famiglia».

7. Vorrei
BRUNORI SAS
«Per me Guccini è un personaggio di riferimento, soprattutto perché ha sempre rifuggito la retorica e la banalità che spesso si accompagnano a un certo tipo di approccio alla canzone d’autore. È un maestro nell’evitare l’autocompiacimento e le adulazioni. Ho scelto “Vorrei” anche per mostrare una parte più dolce di me».

8. Canzone quasi d’amore
MALIKA AYANE
«Guccini e la sua musica sono un passaggio fondamentale nella crescita di ogni italiano. Al di là del suo punto di vista affilato sulla realtà, ha una poetica in cui mi sono sempre riconosciuta. Il brano che interpreto l’ho ascoltato all’infinito, penso che contenga una quantità di verità assolute che nessun altro autore avrebbe potuto scrivere con così tanta sagacia».

9. Quattro stracci
FRANCESCO GABBANI
«La sua musica è la dimensione perfetta per esprimere se stessi in modo libero e incondizionato. Mi onora cantare “Quattro stracci”, che parla del rapporto di un cantautore con la sua compagna ideale».

10. Canzone delle Osterie di Fuori Porta
LUCA CARBONI
«Ho incontrato Guccini la prima volta in una trattoria di Bologna, da Vito. Lui abitava lì vicino e aveva fatto in modo che quel luogo diventasse un punto di ritrovo per artisti bolognesi. Questo album è un gesto d’affetto nei suoi confronti per sottolineare la sua grandezza».
SAMUELE BERSANI
«Quella delle osterie è un’immagine che oggi abbiamo perso, ma fortunatamente abbiamo fatto in tempo a essere testimoni di quello che Guccini ha raccontato. Credo che mi leghi a lui il piacere nel sentire raccontare le storie».

11. Noi non ci saremo
MARGHERITA VICARIO
«Guccini ha saputo raccontare molto bene il mondo fuori di sé, mi piacciono molto la sua partecipazione civile e il suo occhio sempre rivolto verso l’esterno. “Noi non ci saremo” è un brano molto attuale, mentre lo ascolti puoi immaginarti quello che stai raccontando perché è tutto fatto di immagini».

12. L’avvelenata
MANUEL AGNELLI
«Guccini è la coerenza, la schiettezza, la sincerità, il mettere davanti alla carriera il bisogno di comunicare. Ha sempre vissuto la musica nella maniera in cui la vorrei vivere io. Quando Mauro Pagani mi ha proposto di fare “L’avvelenata” ne sono stato entusiasta: oggi ogni musicista si ritrova nelle parole di quel brano».

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