Per chi crede nelle favole, è un album vero e bellissimo. Per chi non crede nelle favole, è affascinante e molto interessante
Ebbene sì, finalmente è uscito il nuovo album dei Rolling Stones: “Hackney Diamonds”. Per chi crede nelle favole, è un album vero e bellissimo. Per chi non crede nelle favole, è affascinante e molto interessante.
Era da 18 anni, da “A Bigger Bang” del 2005, che gli Stones non pubblicavano un album firmato Jagger-Richards. “Blue & Lonesome” del 2016, infatti, era stato un disco di cover, omaggio al blues che ha nutrito la band da sempre e per sempre. Qui si riparte da capo. Con l’urgenza e la calma di chi vuol suonare ancora dopo aver camminato nella musica per un miliardo di chilometri. Con un piccolo aiuto alla scrittura da parte del produttore Andrew Watt. Con la guarnizione di qualche cameo di vecchi amici come Paul McCartney, Elton John, Stevie Wonder e Lady Gaga (che ovviamente è un’amica non vecchia). Con l’emozionante ritorno in studio di Bill Wyman al basso per un unico pezzo (“Live by the Sword”). Con il recupero di due tracce di batteria registrate da Charlie Watts nel 2019, due anni prima di morire: “Live by the Sword” (che quindi ripropone gli Stones in formazione tipo, con l’aggiunta del piano di Elton John) e “Mess It Up”. Con una last track che chiude il cerchio della vita, perché è quella “Rolling Stone Blues” di Muddy Waters, anno 1950, che ispirò il nome della band e qui viene riproposta da Mick e Keith in uno scabro duetto per voce, armonica e chitarra.
È un album vero, sì: non ci sono pezzi che faranno la storia, ma sono dodici canzoni da veri Stones, e “Angry”, il pezzo che ha lanciato “Hackney Diamonds”, potrebbe diventare una gemma da scaletta nel prossimo tour (Keith Richards non ha escluso che ci sia, se nessuno della band morirà o si romperà una gamba). E dunque è un album bellissimo, per tutte le cose che abbiamo detto.
Per chi voglia ascoltarlo con un po’ di distacco, è affascinante trovare un disco realizzato senza eccessive furbate. Per capirci, non ci sono featuring “andanti”: Elton, Paul e Stevie si limitano a suonare, e Lady Gaga è una brillante seconda voce in “Sweet Sounds of Heaven”. E infine è molto interessante verificare come gli Stones non si siano ridotti a una macchina da concertoni per nostalgiconi.
Informazioni finali. Pare che i Rolling Stones abbiano almeno un’altra dozzina di pezzi pronti da registrare: inizia l’attesa. Per il titolo, Mick Jagger ha raccontato di aver avuto l’idea da Marc Quinn, uno dei più interessanti artisti contemporanei inglesi. I “diamanti di Hackney” sarebbero i frantumi dei parabrezza delle auto sfasciati da chi esce il sabato sera nel quartiere londinese di Hackney e non trova nulla di meglio da fare per sfogarsi.