Esce una raccolta di 17 tra le più celebri collaborazioni fiorite nell’ormai lunghissima carriera da solista

Ci sono fotografie che raccontano molto di più di quanto appaia. “Duets”, il nuovo album di Sting in uscita il 19 marzo (in digitale, cd e vinile), è una di queste fotografie.
“Duets” è una raccolta di 17 tra le più celebri collaborazioni fiorite nell’ormai lunghissima carriera da solista di Sting. Chiusa nel 1983 l’avventura con i Police, l’artista inglese si è aperto a ogni genere musicale, con disponibilità ed entusiasmo a dir poco rari. E lo capiamo ancora una volta scorrendo i nomi dei compagni d’arte evocati in “Duets”.
A segnare la vastità dell’arcobaleno di colori musicali toccati da Sting, basterebbero Zucchero ed Herbie Hancock, con lui in “September” e “My funny Valentine”, i due brani che hanno preceduto l’uscita dell’album. Ma non basta. Lo ritroviamo con voci “antiche” come Julio Iglesias e Charles Aznavour, con virtuosi come Eric Clapton e Chris Botti, con “divine” come Annie Lennox e Mary J. Blige, con protagonisti della scena rap come Gims e Gashi…
Se da qualche parte del mondo c’è una musica, molto probabilmente lì c’è stato, c’è o presto ci sarà anche Sting, e “Duets” racconta come.