Sono tanti e vari gli argomenti del nuovo disco del rapper che vanta molte collaborazioni: da Max Pazzali a Takagi & Ketra, Enrico Ruggeri e i Boomdabash. Ecco cosa ci ha raccontato
«Alza tutto il volume» dice Alessandro Aleotti, in arte J-Ax, mentre stiamo per ascoltare alcuni brani del suo nuovo album: si parla di amore e della sua Milano, ma si affrontano anche temi più taglienti e attuali come la violenza sulle donne. Non si è risparmiato il rapper nel nuovo progetto discografico che segna il ritorno da solista in uscita venerdì 24 gennaio: nelle tracce di "ReAle" troviamo il tocco magico dei produttori Takagi & Ketra e la collaborazione di molti amici e colleghi dello "zio Ax". Ci sono Annalisa con Luca Di Stefano, Boomdabash, Chadia Rodriguez, Enrico Ruggeri, Il Cile, Il Pagante, Jake La Furia, Max Pezzali, Paola Turci, Sergio Sylvestre e il coro della scuola di musica Cluster Milano.
«Sono un re senza corona, ma con un cappello da giullare» esordisce J-Ax spiegando meglio il titolo dell'album. «Essere reale significa giocare una partita onestamente, quando sai che le carte sono truccate, cadere sette volte e rialzarsi otto. È avere fame anche quando hai la pancia piena, è il rispetto che non può essere battuto in cassa, essere "ReAle" è guardarsi finalmente dopo tanto tempo e dire: sono un perdente che ha vinto».
«Non sono arrabbiato, ma parlo sempre di argomenti che mi interessano. Magari non mi colpiscono in prima persona ma, facendo una lunga ricerca, cerco di dare la mia opinione» ci dice Ax durante l'ascolto dei brani, che uno a uno spiega alla stampa.
LE IMMAGINI DI J-AX
J-Ax non tornava con un progetto solista dal 2015, ma nel mezzo c'è stata l'esperienza con Fedez e la loro etichetta Newtopia che si è conclusa nel 2018: «Non mi sento un traditore, ma non voglio rispondere e non lo farò mai. Basta fare delle domande in giro per sapere come è andata, ma vorrei far parlare la mia musica. C’è una traccia in cui viene liquidata questa situazione, si intitola “Quando piove diluvia" ovvero quando una cosa va male, andrà peggio: racconta tutto quello che è successo la settimana dopo che sono uscito da Newtopia. Non ne ho parlato nello specifico, dico solo che venivo da una situazione in cui non ero felice» racconta.
«Ho sempre odiato quando gli artisti fanno i dischi sui loro problemi dopo il successo e nel brano canto “devi pure sentire queste cose e stare zitto”. Questo simboleggia anche la paura costante e totale di perdere tutto da un momento all’altro: più il successo aumenta e più persiste la paura di perdere il futuro» racconta.
I brani e i temi del disco
Quando si tratta di commentare alcuni tra i diciotto brani di "ReAle", J-Ax parla a ruota libera delle sue ricerche, dice la sua sulla politica e su molti argomenti di attualità. Il primo esempio lo troviamo nel brano "Beretta" dove si racconta di una violenza familiare tratta da un fatto di cronaca: «Non sono per dogma contrario alla legittima difesa, ma cambio opinione a seconda di quello che avviene. Qui si parla di legittima difesa di una donna che subisce abusi da anni, e nel ritornello canto “Io non so se è colpa dell’arma, ma di sicuro non la picchierà più". Io sono un libertario e a favore di leggi "più morbide" di quelle attualmente in vigore» commenta Alessandro.
A chi chiede di Salvini, con il quale si è acceso spesso un dialogo sui social, J-Ax risponde: «Mi deve sempre dipingere come il comunista con il rolex che vive in un attico, invece abito in un quartiere normalissimo. Sono sicuro che lascerà passare, mi aspetto piuttosto accuse da parti sinistroidi».
Si continua con "Pericoloso" dove J-Ax e Chadia Rodriguez si scontrano senza mezzi termini in una "battaglia tra sessi": «In questo brano recito la parte di un incel (celibi involontari) ed è un fenomeno del quale si parla molto in America». Arriviamo ad ascoltare brani anche più leggeri e divertenti, come "Il terzo spritz" con Il Pagante dove «racconto di Milano, bloccata dalla borghesia degli anni Ottanta e tenuta viva da chi viene da fuori» e "Sarò scemo", epilogo finale dove si fa un elogio alla capacità di cadere e di sapersi rialzare.
In "Mainstream", che invece inaugura la tracklist dell'album, ironizza sull'ascesa al successo di un artista con la scala sociale del rap dove lui si posiziona al numero due: «Sono nello scalino dell'artista a tutto tondo. Non sono il primo perché, come dico nella canzone, in Italia lo diventi solo dopo che sei morto» conclude.
«JUNIOR CALLY? LA POLEMICA È SBAGLIATA ALLA RADICE»
Le polemiche sulla settantesima edizione del Festival di Sanremo sembrano non finire, e sull'ultima riguardante Junior Cally anche J-Ax dice la sua:«Se si selezionano i dischi di questo artista, allora si dovrebbe fare anche con tutti gli altri. Se Sanremo ha bisogno del rap, che è un genere che tira negli ultimi anni, allora non ti puoi lamentare. Il rap ha i suoi canoni».
«Junior Cally è in gara e sicuramente non viene pagato come Eminem, ospite nel 2001 al Festival. Ai tempi i suoi testi erano molto più pesanti e tutti lo rincorrevano per intervistarlo, mi sembra una cosa da poveretti anche perché una canzone è una canzone così come un film è un film. Trovo che questa la polemica sia sbagliata alla radice. Per come sono io non ho mai usato i cliché,ma nel rap si usano, come l'hair metal degli Anni 80. Se vuoi un genere che rappresenti una parte importante del pubblico, devi accettarlo tutto» conclude.
LA TRACKLIST
1. Mainstream (La scala sociale del Rap)
2. Supercalifragili feat. Annalisa e Luca Di Stefano
3. Quando piove, diluvia
4. Beretta feat. Boomdabash
5. Pericoloso feat. Chadia Rodriguez
6. La mia Hit feat. Max Pezzali
7. Siamesi Feat. Paola Turci
8. ReAle
9. Cristoforo Colombo feat. Sergio Sylvestre
10. Fiesta! feat. Il Cile
11. Cuore a lato feat. Enrico Ruggeri
12. Per sempre nel’83 feat. Il Pagante
13. RedNeck feat. Jake La Furia
14. Il terzo spritz
15. Sarò Scemo
16. A me mi feat. coro della scuola di musica Cluster Milano
17. Ostia Lido
18. Tutto tua madre