Il cantante inglese ha pubblicato tantissime canzoni diventate immortali. Così tante che farne una selezione è quasi impossibile. L’impresa può riuscire soltanto a lui, che infatti ha scelto 15 brani per la sua raccolta
Nella lunga carriera iniziata come cantante e bassista dei Police e proseguita come solista di enorme successo, Sting ha pubblicato tantissime canzoni diventate immortali. Così tante che farne una selezione è quasi impossibile.
L’impresa può riuscire soltanto a lui, che infatti ha scelto 15 brani per l’album “My songs”. Non si tratta, però, di una semplice raccolta di hit: il musicista inglese ha voluto riprendere in mano i pezzi, rivisitandone le sonorità. «Questa è la mia vita in canzoni» ha dichiarato. «Alcune di queste sono state ricostruite, altre ristrutturate, altre ancora dotate di una nuova cornice, tutte comunque con una prospettiva contemporanea».
Senza stravolgere lo spirito degli arrangiamenti originali. Si parte con “Brand new day” e “Desert rose”, e dentro troviamo anche “Fields of gold”, “Fragile” e “Englishman in New York”, ma ci sono anche classici dei Police come “Every breath you take”, “Message in a bottle”, “So lonely” e “Walking on the moon”.
Da non perdere il libretto in cui Sting racconta storie personali legate alle canzoni, svelando i segreti della loro creazione. Un “ripasso” ideale in attesa dei due concerti che lo vedranno ritornare sul palco in Italia, il 29 luglio al Lucca Summer Festival e il 30 a Padova.