Lo Stato Sociale pubblica cinque dischi, a partire da “BEBO”

Cinque album, uno per ogni componente del collettivo bolognese, è la nuova sfida dei "regaz" per eccellenza

Bebo e Lo Stato Sociale  Credit: © Jessica De Maio
29 Gennaio 2021 alle 12:45

Potevano fare la cosa più strana e infatti l'hanno fatta. Lo Stato Sociale torna con una nuova, incredibile, sfida: cinque dischi, uno per ogni componente della band. Una sorta di manifesto per spiegare l'attitudine che fa del collettivo bolognese una realtà unica nel suo genere, capace di dare spazio alle singole personalità e alle idee artistiche individuali. «Solo noi potevamo farlo e lo abbiamo fatto, era quasi obbligatorio» hanno dichiarato, annunciando questa nuova, ambiziosa iniziativa. 

"Bebo"

Il primo a lanciarsi in questa inedita avventura è Bebo, pronto a svelare le sue cinque tracce a partire dal 29 gennaio. Un disco scritto con le mani in tasca, «Come uno che passeggia. Mettendo tutto in discussione» ha detto l'artista che si definisce un "Expert of everyday-life", citando la compagnia teatrale Rimini Protokoll. «In principio era il verbo, diceva uno più famoso di me, a cui preferisco accompagnare almeno un complemento e, se possibile, un soggetto. E da lì sono partito, perché è l’unica cosa che mi sento di saper fare con cognizione di causa, affrontando le immeritate solitudini di chi scrive» così ha commentato Bebo il concept dietro il suo album "da solista", che affronta con coraggio nuove sonorità elettroniche e tematiche a colpi di spoken word.

Ad accompagnarlo in questo viaggio, sceglie alcuni compagni di fiducia, a partire dalla cabina di regia affidata a Matteo Romagnoli (storico produttore de Lo Stato Sociale) e Stefano Maggiore (Immanuel Casto, Romina Falconi, etc.), passando per il “mentore” Francesco Brini, alla batteria in “Prima che tu dica pronto”. Particolare cura è stata riposta anche nella scelta degli ospiti che sottolineano il carattere onnivoro di questo lavoro, come I Botanici alle chitarre college rock per il brano "Fantastico!", mentre il maestro Remo Anzovino dipinge la colonna sonora di “Sono libero”.

Seguici