L’artista newyorkese, di origini italiane, presenta il suo ultimo lavoro a Roma. Il disco sarà disponibile dal 13 ottobre
Si chiama «Long way from home» ed è il nuovo disco di Peter Cincotti, in uscita il 13 ottobre. L’artista newyorkese, di origini italiane, presenta il suo ultimo lavoro a Roma, dove si ferma solo un paio di giorni per ritornare negli Stati Uniti dove è cominciato il suo lungo tour mondiale, che lo porterà nel nostro Paese con 5 date: il 5 dicembre al Blue Note di Milano, il 12 dicembre al Teatro Puccini di Firenze, il 13 dicembre all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 14 dicembre al Modo di Salerno, il 15 dicembre al Teatro Forma di Bari.
È il primo album che Peter si produce da solo: «Sono riuscito a farlo grazie all’esperienza di 15 anni spesi nelle stanze di grandi produttori» dice. «È stato molto faticoso ma altrettanto stimolante» prosegue il musicista, che vorrebbe in futuro produrre anche dischi di altri artisti. «Ne è risultato un disco molto personale, che indaga sui rapporti tra le persone e che…ho sognato prima ancora di scriverlo». Peter racconta infatti che i sogni hanno avuto una parte importante nel processo creativo di questi 12 nuovi brani: «Ho allestito lo studio di registrazione in casa» spiega «e questo mi ha consentito di mettermi al piano e suonare in qualunque momento ne sentissi il bisogno. Anche alle 2 di notte!».
Nonna di Piacenza, nonno di Cervinara, in provincia di Avellino, Peter è nato a New York ma sostiene che le sue origini italiane sono una parte importante della sua formazione. «Sono venuto nel vostro Paese tante volte, sia per lavoro che per piacere e ogni volta mi sento a casa». E proprio l’Italia ha ispirato alcune canzoni di «Long way from home». «“Roman Skyes”, l’ho scritta in un taxi a Roma. Racconta di due persone che si sentono libere di amarsi solo per le strade di questa città. Mentre “Palermo” è uno di quei brani che mi sono venuti in sogno».
Long way from home
Le sonorità del nuovo disco sono pop, rock, blues, jazz, funk ma Peter non ama classificare il suo genere «Esiste sono la buona musica e la cattiva musica» dice. «E spero che questo disco faccia parte della prima categoria…Di certo, mai prima d’ora ho usato in pianoforte in questo modo così attivo e ritmico».
Il cantautore, e raffinato pianista, ha partecipato al festival di Sanremo nel 2013 in coppia con Simona Molinari con i brani «Dr. Jekyll and Mr. Hyde» e «La felicità». «Sanremo è un evento unico al mondo. Il mio primo ricordo è una piazza piena di gente e la folla che ho dovuto attraversare per arrivare all’Ariston. E poi il consiglio di Andrea Bocelli sul ristorante in cui andare a cena: i gamberi crudi erano eccellenti!». Sull’ipotesi di tornare al Festival Peter non si tira indietro: «Perché no? Tutto è possibile!».
Intanto, oltre al tour, sta lavorando alla scrittura di due musical per Broadway e sogna di tornare a lavorare con Silvio Muccino, dopo aver firmato nel 2015 le musiche del suo film «Le leggi del desiderio».