Fabio Perversi porta in scena una nuova band composta da Piero Marras e tre donne: Luna Dragonieri alla voce, Paola Zadra al basso e Fiamma Cardani alla batteria
I Matia Bazar tornano con una nuova formazione e un nuovo singolo, «Verso il punto più alto» (label Farn Music di Cosimo Vindice): il tastierista Fabio Perversi, unico elemento della prima formazione, riprende l'attività della band e porta sul palco un nuovo, affiato gruppo di musicisti. L’entrata in scena che attira di più l'attenzione è quella di Luna Dragonieri, nuova voce dei Matia Bazar: conosciuta da Fabio Perversi e Piero Cassano nel 2013 a un concorso in Puglia, selezionando voci nuove, viene contattata quando Silvia Mezzanotte lascia la band. Luna Dragonieri, classe 1990, dedica tutta la sua vita al canto, iniziando il suo percorso a 11 anni. Femminili sono anche altre due componenti della band, Paola Zadra al basso e Fiamma Cardani alla batteria, mentre Piero Marras è la nuova chitarra.
Il singolo «Verso il punto più alto» anticipa il nuovo progetto discografico che vedrà la luce d'estate. Li abbiamo incontrati alla presentazione al MEMO Restaurant di Milano.
La nuova formazione
Fabio Perversi: tastiere
Luna Dragonieri: voce
Piero Marras: chitarra
Paola Zadra: basso
Fiamma Cardani: batteria
Fabio, è la prima formazione dei Matia Bazar con tre donne sul palco: è una scelta voluta o un caso?
È un'idea voluta e perseguita. Luna fa parte di un percorso di voci femminili; le altre due ragazze, Paola e Fiamma, le ho volute perché è talmente grande l'immagine che hanno lasciato Aldo Stellita e Gianfranco Golzi che sostituirli con una figura maschile sarebbe stato, secondo me, un danno. Scegliere due donne al loro posto ha tolto l'elemento della competizione.
Com'è avere una band quasi del tutto al femminile, dopo aver suonato per tanti anni in una band di musicisti uomini?
Gestire tre donne... è difficile! (sorride) A parte gli scherzi è bellissimo: ho vissuto una serie di cambiamenti e questa nuova era dei Matia Bazar mi dà tanta voglia di continuare e le ragazze mi supportano molto bene.
Luna, com'è stato confrontarti con le voci del passato dei Matia Bazar? Ti sei ispirata a una di loro?
Sicuramente sono voci che non possono essere trascurate nel momento in cui si inizia a studiare: fin da piccola ho sempre ascoltato Antonella Ruggiero, sono cresciuta con i dischi dei Matia Bazar. La prima volta che ho ascoltato «Cavallo bianco» avevo sei anni e rimandavo indietro la cassetta all'infinito. Ho amato anche la svolta rock di Laura Valente e quello soul di Roberta Faccani: tutte queste voci mi hanno lasciato una grande eredità.
C'è una canzone, nel repertorio del passato, che ti ha messo più in difficoltà?
«Ti sento», mi fa molto paura. Ogni volta mi faccio il segno della croce (sorride).
Il singolo «Verso il punto più alto» com'è nato?
F: È una collaborazione a tre con Gino De Stefani, che è un grande compositore, e con Luna. Ci siamo ritrovati a casa di Gino e abbiamo iniziato a scrivere tanto: eravamo carichi, sono uscite cose che normalmente nascono dopo mesi. È stata una magia.
L: È una canzone che parla di emancipazione in amore: migliorare se stessi e lasciare andare quello che ci ha ferito o tradito. L'importante è arrivare a un punto così alto che quella persona non possa raggiungerci più.
F: Della serie «Hai visto cosa ti sei perso?»
I fan cosa devono aspettarsi dai nuovi Matia Bazar?
F: Tanti fuochi d'artificio!
L: Speriamo di portare la nostra musica ai giovani, un grande passato non deve essere dimenticato.
Siamo vicini a Sanremo, e i Matia Bazar hanno contribuito alla storia del Festival. Vi piacerebbe in futuro partecipare?
F: Certo, anche quest'anno ci abbiamo provato ma non è andata bene. Non è un problema, ci sarà tempo.
Nel cast di quest'anno c'è qualcuno per cui tifate?
F: Io adoro Elio: è fuori dalle righe e mi piace molto. Ma anche Roby (Facchinetti) e Riccardo (Fogli) che sono due amici, stesso discorso vale per Red (Canzian).