Nina Zilli presenta «Modern Art»: il messaggio vocale

In anteprima per Sorrisi, l'artista racconta canzone per canzone il nuovo album in uscita l'1 settembre

31 Agosto 2017 alle 11:50

Nina Zilli è tornata con un nuovo album, era ora! Siamo molto curiosi di ascoltarlo così abbiamo chiesto a lei di anticiparci i contenuti di «Modern Art», in uscita l'1 settembre.

Dopo la pubblicazione del singolo «Mi hai fatto fare tardi», ancora molto forte nelle radio a tre mesi dall'uscita, sentiremo quindi il quarto album della sua carriera divisa sapientemente tra musica e tv (con Italia's Got Talent).

Per farvi conoscere meglio questo disco abbiamo scelto un formato diverso dal solito: un messaggio vocale di 7 minuti in cui ci dice tutto, ma davvero tutto, su questo ricco progetto. All'inizio è stato pensato per essere pubblicato il giorno dell'uscita, ma abbiamo chiesto di arrivare con qualche ora di anticipo. Ed eccoci qui. Buon ascolto. 

«**Mi hai fatto fare tardi**»


Non potete ascoltarlo ora? Nessun problema!

Ecco la trascrizione completa dell'audio.

«È un disco urbano e tropicale scritto tra Milano e la Jamaica e prodotto da Michele Canova a Los Angeles. Nei contenuti è pacifista ma anche rivoltoso perché quando si sente il bisogno di pace bisogna in qualche modo far sentire la propria voce per ricordare che l'amore è la cosa che serve per debellare ogni paura».

«La prima canzone è "Domani arriverà (Modern Art)", da cui prende il nome questo disco, rappresentativa nei contenuti e nel sound, abbastanza anni 90. La mia "modern art" è tentare di prendermi dei momenti lontani dalla modernità per riprendere contatto con me stessa. Forse oggi siamo tutti un po' presi dai telefonini e non abbiamo più quei due minuti per pensare a noi ma li usiamo per scrollare Facebook. Il che non vuol dire che non bisogna usare i social, anzi, se sono socialmente utili svolgono una funzione molto importante».

«Seconda traccia del disco, "Ti amo mi uccidi". Il titolo è simpatico perché il pezzo è simpatico, è un'onda tropicale di calipso dancehall, ci sono molti riferimenti caraibici a me molto cari avendo un trascorso raggae rocksteady da "Chiara e gli scuri", Franziska e gli Africa Unite da tantissimo tempo»

«"1xUnAttimo"! Ho sentito il bisogno di scrivere una canzone per la pace. Che bello se fossimo tutti noi, anche quelli lontani culturalmente, geograficamente, per esperienza di vita, se per un attimo riuscissimo a sentirci veramente "uno per un attimo" quante barriere riusciremmo a infrangere in questi tempi di guerra e non di pace».

«"Mi hai fatto fare tardi", ormai la conoscete, è il singolo che ho scritto con Dario Faini, Calcutta e Tommaso Paradiso. Un pezzo molto estivo, reggae e caraibico. Abbiamo fatto tardi, che cos'altro raccontare di questa canzone!».

«"Il punto in cui tornare" è la traccia successiva è una canzone a cui tengo particolarmente. L'ho scritta per Carlo U. che sta per Ubaldo Rossi, che è stato il mio primo produttore musicale. È venuto a mancare, così, all'improvviso. Certe volte quando si scrivono le cose magari non si sa perché si scrivono ma mentre finivo di scriverla avevo ben presente per chi fosse».

«"Notte di luglio" è una canzone d'amore, è una delle poche canzoni che parla di un amore a due. Di un amore di coppia, in un momento in cui arriva il punto di non ritorno, quando ci si dice addio».

«"Butti giù" featuring J-Ax, che mi ha voluto rifare il favore. Io ho duettato con lui in "Uno di quei giorni", un pezzo molto allegro e leggero dai contenuti divertenti. Qui invece ha deciso di duettare con me in un pezzo "rivoltoso" nel quale ci si lamenta, si fa entire la propria voce perché c'è ancora chi ha voglia di cambiare le cose e chi crede negli esseri umani perché capaci di grandi cose e non solo quelle brutte».

«"Il mio posto qual è" è l'unica cover di questo disco di una delle mie amate divine, Ornella Vanoni, il pezzo è nel 1967 scritto tra gli altri da Franco Califano e credo si senta molto la sua mano. Questa commistione tra il modo di scrivere diretto e senza mezzi termini di Califano, la voce di Ornella e le atmosfere nel 1967, un anno molto particolare perché la musica dagli anni 60 subisce un cambiamento devastante, va verso i rock degli anni 70. Questa canzone per me è un manifesto di un'era, un omaggio ad una delle più grandi cantanti del mondo».

«"IgPF" sta per "I giorni più freddi". Mi ricorda di giorni in cui cadeva la neve. Questa è una canzone che parla di bei ricordi di tantissimo tempo fa».

«"Sei nell'aria": questa è un'altra canzone d'amore. Nelle ultime tre canzoni sono uscita dolcemente da questo mondo di suoni moderni, reaggaggianti e in levare. È un pezzo r'N'b. Quando si pensa a qualcuno, sembra di sentirlo ancora nell'aria».

«"Per un niente" forse è la canzone melodicamente più soul del disco anche se l'arrangiamento è molto moderno e minimal. L'ho scritta con Pietro Romitelli e Munda. Devo dire che per essere la prima volta che scrivo con loro è stato un ottimo lavoro». 

«"Come un miracolo" è la canzone che chiude il disco. Tengo a lei come tengo a "Domani arriverà" perché è il mio saluto, il mio augurio pacifista per questi brutti anni. L'ho scritta dopo la strage di Parigi, perché non è con la paura e con l'odio che si risolvono i problemi, problemi che non sono così tanti legati a noi esseri umani ma a interessi economici. A volte rimango positiva e credo ancora nei miracoli».

«Il mio disco ve l'ho raccontato così, spero che vi piaccia. Vi mando un bacio grande e naturalmente... Stay Soul!».

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