Piero Pelù, esce l’album “Pugili fragili”: «Ho unito tutti i miei mondi musicali»

L'artista festeggia 40 anni di carriera, dopo il quinto posto al Festival di Sanremo 2020 con "Gigante", da luglio sarà in tour nelle principali città italiane

Piero Pelù, la sua carriera è iniziata nel 1980 con i Litfiba  Credit: © Ufficio stampa
21 Febbraio 2020 alle 09:47

Tra poco (l’8 marzo per la precisione) saranno quarant’anni esatti dal primo concerto di Piero Pelù, «In un piccolo circolo di Firenze, con il palco creato da me legando insieme dei tavoli», come racconta lui stesso. Festeggia questi primi 40 anni di carriera con il nuovo album “Pugili fragili”, che esce venerdì 21 febbraio, anticipato dal brano “Gigante”, quinto classificato al 70° Festival di Sanremo.

Il disco

Si tratta di un disco decisamente intenso, molto suonato e rock, ma al tempo stesso equilibrato dagli arrangiamenti del produttore Luca Chiaravalli. A livello di testi indubbiamente militante, nel suo battersi per l’ambiente (in “Picnic all’inferno” con un particolare duetto con Greta Thunberg, ma anche nella conclusiva “Canicola”), contro la violenza sulle donne (in “Nata libera”) o con inni al rispetto di ogni forma di diversità (come in “Fossi foco”, scritta e cantata con Andrea Appino degli Zen Circus).

L’album racchiude in sé tutte le anime di Piero, oscillando tra melodie e atmosfere rock, cantautorato, blues, ma anche spingendosi nel metal, punk, grunge, gospel ed elettronica.

Lo racconta, in modo entusiasta, lo stesso Pelù alla stampa: «Festeggio 40 anni di carriera, dal 1980 al 2020, quindi la mia intenzione era quella di unire tutti i mondi musicali che ho attraversato nel tempo, coi miei amati Litfiba o da solista».

Partendo dalla foto di copertina, come mai la scelta delle squame sulla pelle?
«Simboleggia il mio cambio di pelle, effettuato in questo disco. La collaborazione con Luca Chiaravalli è stata molto importante, ci ho litigato continuamente, proprio perché questo disco è stato un compromesso tra me stesso, abituato al trio rock alla The Stooges, e i mondi dove voleva portarmi Luca».

Il motivo del titolo “Pugili fragili”?
«Ho avuto questa idea del pugile, perché quando vivi una vita come la mia, in maniera estrema, devi saper incassare i colpi così come essere in grado di attaccare. D’altronde penso di aver dimostrato anche a Sanremo questo mio modo di essere, ho “scippato” questa borsa dal pubblico e la agitavo come fosse una borsetta delle mie figlie. Poi mi hanno detto che era di marca e valeva almeno 5.000 euro, ho rischiato di fare una figura…»

A proposito di Sanremo, non sei partito tra i favoriti, anzi, poi hai fatto il botto. Ti aspettavi questo successo con “Gigante”?
«Io l’ho vissuta in maniera molto easy, ho sempre detto che non ero lì per la gara, bensì per festeggiare 40 anni di musica. Alla mia età o ti diverti ancora, oppure vai a fare l’orto. In “Gigante”, d’altronde, c’è il tema della rinascita, ispirato dai ragazzi del carcere di Nisida (Napoli), ma che poi ho fatto mio ed è un motivo portante in tutto il disco».

Il video di "Gigante"


Nell’album ci sono tante citazioni, da De Chirico a Cecco Angiolieri di “S’i fossi foco”.
«In particolare Cecco abbiamo deciso di citarlo insieme ad Appino degli Zen Circus. Abbiamo passato dei giorni bellissimi insieme, a Livorno, nonostante le nostre età differenti, ci siamo trovati con tanti punti in comune. Quindi siamo partiti da Angiolieri, che è stato il primo poeta punk, in epoca medioevale, citando la sua poesia. Lì ho capito che l’album poteva nascere con questo spirito».

Sono passati 12 anni dal tuo ultimo album solista, come mai questa attesa?
«Il motivo principale è che in mezzo c’è stata la reunion dei Litfiba, che mi ha dato grandi soddisfazioni. Io però ho sempre continuato a scrivere e raccogliere idee. Ho messo tanta carne al fuoco e piano piano ha preso forma “Pugili fragili”. Dentro ci sono temi autobiografici che ho trattato anche nel mio libro “Identikit di un ribelle”, così come musicalità new wave-punk presenti in dischi passati “Terremoto” e “17 Re”».

In conclusione, in tema di rock, pensi che venga sottovalutato quello italiano?
«Credo che sicuramente dovremmo essere meno esterofili e più orgogliosi di ciò che si è fatto in Italia. A partire dagli Anni 60, con colonne portanti del rock italiano come Little Tony, Bobby Solo e Celentano. Ma penso anche agli Anni 70 e al prog. Sono stato molto contento, ad esempio, di vedere un giovane come Anastasio portare la PFM ospite a Sanremo».

La tracklist

Picnic all’inferno (particolare duetto con Greta Thunberg)
Gigante
Ferro caldo
Pugili fragili
Luna nuda (scritto insieme a Francesco Sarcina)
Cuore matto (cover di Little Tony)
Nata libera
Fossi foco (scritto e cantato insieme ad Andrea Appino degli Zen Circus)
Stereo santo
Canicola

Le date dell'instore tour

Piero Pelù ha annunciato un instore tour pomeridiano, che avrà inizio il 23 febbraio a Il Libraccio Libreria di Firenze e proseguirà il 24 al Semm Music Store & More di Bologna, il 25 alla Discoteca Laziale di Roma, il 26 a La Feltrinelli di Napoli, il 27 allo Sky Stone & Songs di Lucca, il 28 a La Feltrinelli di Bari e il 29 a La Feltrinelli di Torino. L’ultimo degli incontri è fissato per l’1 marzo all’Ostello Bello Grande di Milano.

Pugili fragili live 2020

Le prime date del tour 2020 annunciate sono: 3 luglio a Isola del Castello a Legnano (Milano) in occasione del Rugby Sound Festival, 10 luglio in Piazza Castello a Marostica (Marostica Summer Festival), 16 luglio in Piazza Castello a Fossano (Cuneo) per l’Anima Festival, 19 luglio alla Banchina S. Domenico di Molfetta (Bari) in occasione dell’Oversound Festival, 23 luglio a Valmontone Outlet (Roma) per il Valmontone Summer Festival, 1 agosto al Teatro della Laguna di Orbetello (Grosseto) per il Festival delle Crociere, 19 agosto in Piazza delle Regioni a Presicce (Lecce) in occasione del Festival I Colori Dell’Olio, 3 settembre al Teatro Romano di Verona per il Verona Folk Festival.

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