L'album di canzoni natalizie «Ogni volta che è Natale» uscirà il 30 novembre. Ecco cosa ha raccontato Raffaella durante la conferenza stampa
L'attesa è finita, Raffaella Carrà torna per tutti noi. Il 30 novembre uscirà «Ogni volta che è Natale» (Sony), il primo album natalizio della cantante che da 50 anni incanta e stupisce il popolo televisivo.
Il disco unisce un'accurata selezione del repertorio classico di canzoni natalizie a un inedito scritto dall’autore Daniele Magro, per la produzione di Valeriano Chiaravalle. Nella tracklist troviamo un po' di tutto: da «Halleluja» alla rumba di «La Marimorena», fino ai grandi classici come «White Christmas», «Feliz Navidad», «Happy Xmas (War is over)» - quest’ultimo arrangiato come un valzer lento, con la partecipazione del Piccolo coro dell’Antoniano.
Durante la conferenza avvenuta lunedì 26 novembre, Raffaella - in forma come non mai - si diverte a presentare l'album raccontando molto di sé: dal suo rapporto con il mondo omosessuale, che da sempre la considera un'icona, al suo rapporto con la città di Milano, fino alla scelta delle canzoni inserite nel disco.
NON DOVETE TIRARVELA: SIATE VOI STESSI
DAL VALZER ALLA RUMBA, MA NIENTE REGGAETON
«Io non avevo nessuna intenzione di cantare» esordisce ridendo, «però Stefano Patara e Roberto Rossi hanno iniziato a dire “tutti gli artisti hanno un album di Natale e tu non ce l’hai”. Allora ho ascoltato i 60/70 brani che mi hanno proposto e ho detto “quasi quasi si potrebbe fare”. Ho chiesto un inedito che Daniele Magro ha scritto; per il resto mi sono divertita a fare quello che volevo fare io. Mi hanno dato totale libertà; “Happy Christmas” di Lennon è diventato un valzer; in “White Christmas” mi sono buttata a cantare come Sinatra; "Alleluja" non è un pezzo natalizio, ma lo amo così tanto che ne abbiamo fatto una versione lirica con la grande orchestra. Mia unica spina nel fianco: Feliz Navidad, che avrei tanto voluto fare in versione reggaeton ma non me l'hanno permesso. Hanno cantato tutti un pezzo raggaeton, e io ancora no!»
L'ALLEGRIA E LA LIBERTÀ DI RAFFAELLA
«Tutti della mia musica dicono: quando sono giù, mi tira su. Quando sono triste, mi dà allegria!», dice Raffaella. Che poi aggiunge: «Io non vivo di sovrastrutture; in me c’è una parola che mi ha fato pagare nella vita certe scelte, che è la libertà: mi sono sempre presentata per quello che ero. Se ho dato una spinta a qualcuna per avere il coraggio di essere libera, ne sono felice.»
«RICEVEVO LETTERE DI PERSONE DISPERATE»
COM'È IL NATALE IN CASA CARRÀ?
«Se sono a Roma mangio gli spaghetti col tonno, me l’ha insegnato Mastroianni. Una volta si è arrabbiato perché la moglie non gli aveva fatto gli spaghetti col tonno la sera della vigilia e per lui erano di buon auspicio», racconta divertita. «Quando ero piccola e stavamo a Bologna per me era più importante la Befana che il Natale. Lo passavo con mamma, nonna e i cugini. Crescendo, stando con Gianni, con le nostre tre pargolette e i nostri due nipoti abbiamo sempre fatto sorprese, regali e feste. Adesso sono cresciuti: quindi o facciamo una vacanza tutti insieme, oppure ognuno va per conto proprio e quando si torna facciamo un Natale diverso. I regali? Mi piacciono tutti, a parte i soprammobili inutili!»