È un album freschissimo, pieno di ispirazioni. Un viaggio nel tempo con i piedi attaccati alla modernità. È questo (e molto altro) il nuovo album di Raphael Gualazzi «Love Life Peace», pubblicato il 23 settembre 2016. Dopo il buon riscontro del singolo «L'estate di John Wayne», da oggi possiamo ascoltare le canzoni del progetto, una delle quali coinvolge anche Malika Ayane. Un album per metà in italiano e per metà in inglese che Raphael ci racconta in queste schede brano per brano. Buona scoperta!
All Alone
"All Alone" è una ballad dall'incedere lento e riflessivo che affronta il tema della solitudine colorata da reminiscenze sonore del pop-soul britannico dei primi anni ?70 riletto in chiave moderna.
L'estate di John Wayne
Tre minuti di easy listening raffinato e surreale, sonorità R'n'B e richiami western in cui la musica di Matteo Buzzanca e dello stesso Raphael, e la penna di Alessandro Raina e Lorenzo Urciullo, portano dentro un divertissement dove nulla sembra impossibile. Tre minuti di frammenti della nostra memoria collettiva che ritornano come figurine da scambiare in una sera di Luglio, mentre Andy Warhol dipinge banane e Pertini gioca un poker con...John Wayne.
Mondello Beach
"Mondello beach" raccoglie stili musicali differenti per celebrare i momenti importanti della storia della discografia jazz. Il brano unisce, infatti, i sapori e i ritmi della musica tradizionale siciliana a quelli della tradizione di New Orleans, il tutto abbracciato da colori mariaci e latini. La canzone, in rigoroso dialetto ragusano-americano, come nelle migliori tradizioni di emigrazione di inizio secolo, parla di un musicista italo americano, che si immagina amico di Nick La Rocca (musicista americano di origine siciliana che registrò il primo disco jazz della storia assieme alla sua band).
Say I Do
In "Say I do" si descrive l'importanza di alcuni momenti della vita, come quello di una dichiarazione d'amore. L'abbraccio della sezione di archi dell'introduzione lascia il posto all'esplosione di cori finale.
Buena Fortuna
"Buena fortuna" è un augurio rivolto a se stessi e agli altri per tutti i momenti della vita. E' anche un invito a seguire il proprio cuore, le pulsioni della propria anima che nella musica e nell'arte raccontano sempre la verità. Musicalmente ?Buena fortuna? unisce il mondo pop e quello latino. Il testo vede il contributo di Gino Pacifico, mentre la partecipazione di Malika Ayane completa il pezzo.
Lotta Things
"Lotta things" racconta di come a volte una persona si perde e perde il senso del significato della vita, inghiottito dal frenetismo di un mondo bulimico comandato dal flusso incessante di regole dettate dal consumismo. Allora ci si ritrova e si può essere se stessi solo nella consapevolezza di quanto si è fortunati ad avere qualcuno che ci vuole bene, ad avere un posto caldo dove stare e un lavoro, mentre tantissime persone nel mondo non possono dire lo stesso a causa dell'ormai consolidato meccanismo di sfruttamento delle classi più disagiate e dei paesi più poveri.
Quel che sai di me
"Quel che sai di me", è un pezzo introspettivo, quasi una preghiera disillusa accompagnata da una musica inspirata a quella di Ennio Morricone, Leonard Cohen e Tom Waits per il suo incedere lento e inesorabile. Le frasi musicali che procedono strazianti e stanche raccolgono e accompagnano la dolcezza del desiderio di 'morire un po'.
Right to the dawn
?Right to the dawn? è un brano che rappresenta la meravigliosa spensieratezza dell'adolescente che vive dentro ognuno di noi, quella che ti fa combattere contro l'universo, quella che ti porta fisicamente nei sogni, quella che fa rinascere il tuo spirito nell'alba di un nuovo giorno là dove gli ideali sono fortissimi e vivissimi. Musicalmente è il groove a farla da padrone con contrappunti di suoni vintage analogici e melismi iperbolici che danno grande energia al brano.
Splende il mattino
"Splende il mattino" è una dichiarazione d'amore espressa in una semplice poesia. La musica è il risultato di una fusione tra diversi colori. La dolcezza di una sezione d'archi che ricorda un classico della musica soul dei primi anni ?60, si fonde con il ritmo pop-rock terzinanato e trova il suo climax nel finale.
Figli del vento
?Figli del Vento?, è la versione italiana della canzone inglese dallo stesso Gualazzi "I can see my God". Il brano descrive l'esperienza del lancio con il paracadute che diventa metafora di un salto nel vuoto, verso ciò che non si conosce ma che bisognerebbe affrontare sempre a testa alta e con slancio positivo. Le note spianate del trombone (che sembra quasi comportarsi come un basso tuba delle band di New Orleans) diventano solide fondamenta per l'incalzare nervoso e animato del pianoforte e della stessa voce.
Love Life Peace
?Love Life Peace and You" (brano che ispira anche il titolo all'album) è un pezzo in cui la psicadelia, i colori della musica lounge e reminiscenze soul e R'n'B si fondono celebrando il proprio amore in 4 semplici parole, appunto ?Love ?" Life ?" Peace and You?. Fondamentale per questo pezzo sono i sintetizzatori analogici che ricordano i primi anni ?70.
Disco Ball
?Disco Ball? è divertissement musicale tempestato di reminiscenze funk e disco anni ?80. Un brano che riesce a caricarsi ed esplodere attraversando praticamente solo un accordo ma capace di raccontare l'estasi quasi misterica e sensuale della musica di quel meraviglioso periodo.
Facciamo un viaggio in Brasile per parlare di una donna che fa girare la testa. L'amore è bello, certamente, ma può farci sbandare: meno male che c'è la musica