Renato Zero, arriva “Atto di fede”

Un doppio cd e un libro in uscita venerdì 8 aprile

6 Aprile 2022 alle 17:20

Un'opera sacra. È questo lo strumento che Renato Zero ha scelto per ripresentarsi al suo pubblico, a un anno e mezzo di distanza dalla monumentale trilogia “Zerosettanta”.

Il suo “Atto di fede”, un doppio cd e un libro in uscita venerdì 8 aprile, è anche e soprattutto un atto di coraggio, un progetto unico non solo nell'ambito della sua ormai 55ennale carriera, ma anche nella musica italiana tout court. Un album che nasce da un bisogno interiore profondo, perché, per dirla con le sue parole, «Dio è sempre più Dio. Sempre più ostinato a credere in noi. A perdonarci. Siamo le sue creature anche quando stupriamo, ammazziamo. Rubiamo. Spacciamo. Mentiamo. Perché è così indulgente e caritatevole? È semplice: perché vorrebbe guarirci! Dalla superbia. Dal rancore. Dall’insoddisfazione. Dalla mancanza di rispetto persino verso noi stessi…Dio mio… quanto sei paziente!!! Ma poi chissà se effettivamente ce lo meritiamo questo Dio?!?!».

Zero canta di diversità e di carità, di giustizia e di gioventù, di anima e di miracoli. Temi alti, anzi altissimi, che di certo non sono abituali frequentatori della musica italiana, ma per Renato la musica «non è affatto leggera».

Per riuscire nel suo intento l'artista romano ha composto 19 brani inediti di musica sacra arrangiati e orchestrati dal Maestro Adriano Pennino, a cui si aggiungono diciassette pensieri e riflessioni dei suoi “Apostoli della Comunicazione”: Alessandro Baricco, Luca Bottura, Pietrangelo Buttafuco, Sergio Castellitto, Aldo Cazzullo, Lella Costa, Domenico De Masi, Oscar Farinetti, Antonio Gnoli, Don Antonio Mazzi, Clemente J. Mimun, Giovanni Soldini, Marco Travaglio, Mario Tronti, Walter Veltroni, Oscar Farinetti, Marco Travaglio. Apostoli che in qualche caso hanno anche dato voce ai loro pensieri, più spesso sono stati interpretati dagli attori Pino Insegno, Giuliana Lojodice e Luca Ward. In coda anche una nuova versione di “Ave Maria”, presentata a Sanremo nel 1993 e piazzatasi quinta tra le proteste del pubblico in sala che la voleva più in alto.

A incorniciare e a dare un suono al tutto, la potente presenza della Budapest Art Orchestra diretta da Andras Deak, il Coro Internazionale istituito dall’Orchestra Filarmonica della Franciacorta e le interpretazioni vocali di Giacomo Voli e del tenore Lorenzo Licitra, già vincitore di “X Factor”.

Un progetto sicuramente, ambizioso, anzi, per certi aspetti il più ambizioso di Renato Zero, anche perché lontano dai canoni della musica pop. Ma come ha spiegato lui presentando il disco a Roma, nella splendida sala Marco Aurelio del Campidoglio, «La fede è la chiave che ci permette di osare, di andare oltre le nostre potenzialità».

Zero ha anche presentato i suoi prossimi appuntamenti dal vivo. Anche se durante la pandemia sostiene di avere sofferto meno di altri artisti, perché «io le vado a cercare a casa le persone. Sono stato lontano dal palco, ma vicino al marciapiede, nei mercati rionali e nelle borgate», era tempo di celebrare alla grande i suoi settanta anni, celebrazione ritardata di due anni a causa della pandemia.

Il grande ritorno dal vivo è previsto al Circo Massimo, prima volta per lui, con "Zerosettanta": quattro concerti-evento in scena il 23, 24, 25 e 30 settembre. Appuntamenti che saranno un viaggio lungo la storia artistica di Zero (biglietti disponibili in prevendita su renatozero.com, vivaticket.it e in tutti i punti vendita Vivaticket dalle ore 11.00 di lunedì 11 aprile).

«Il mio passato è sotto gli occhi di tutti, ma il mio futuro è più corto», dice il cantante serenamente. «Per questo tutte le cose che arò d'ora in poi dovranno essere alte. Voglio godermele, mentre le faccio».

E allora buon divertimento Renato.

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