Riccardo Sinigallia: «Ciao cuore» è un nuovo inizio

A quattro anni di distanza, il cantautore si rimette in gioco con un disco ricercato e ricco di storie che affondano nei sentimenti più puri


15 Settembre 2018 alle 16:09

Un ritratto di famiglia composto da storie e personaggi, da rabbia e passionalità: Riccardo Sinigallia confeziona nove inediti che ci riportano alle radici del cantautorato italiano. In uscita il 14 settembre per Sugar, «Ciao cuore» segna il ritorno dell’artista a quattro anni di distanza dall’ultimo progetto discografico (e dall'esclusione sanremese di quell'anno). Un titolo che a Roma «si dice quando ci si saluta e con una punta di cinismo e di ironia si vuole comunicare l’idea che ciò che serviva dire lo si è detto» spiega meglio Riccardo.

«Ciò che mi appassiona è il gioco che accade nella relazione tra testo e musica»: è proprio su questo rapporto che Sinigallia si sofferma, intrecciando l’intensità dei testi, molti autobiografici, alla massima libertà in ambito sonoro. Spezza la monotonia e tratteggia suggestioni in bilico tra realtà e immaginazione.

Dall'amore per Laura, compagna di vita e di lavoro, alle influenze della sua vita in Grecia fino ad un rinnovato rapporto con la discografica Caterina Caselli: ecco quello che ci ha raccontato il cantautore Riccardo Sinigallia.

Sei tornato a distanza di quattro anni con un disco, ma in realtà non ti sei mai fermato.
«Non mi piace considerare la mia vita come una pausa tra un disco e un altro, questo continuo pensare a me stesso mi spaventa molto e non la ritengo una scelta felice. Mi permetto di fare cose diverse per nutrirmi di nuove idee, dalla produzione alle colonne sonore».

Infatti, la tua musica ha un forte appeal sui registi cinematografici.
«Negli anni me lo sono chiesto anche io, c’è un buon riscontro e mi fa piacere. Forse perché riconoscono nella mia musica un’attitudine simile a quella della drammaturgia».

«Ciao cuore» è una ripartenza?
«Un album coincide con nuovo inizio, ma anche una nuova fine. Sono contento di questo quarto album, ci metto sempre molto tempo per scegliere le canzoni che andranno a comporre la tracklist. Alla fine seleziono quelle che sopravvivono nel tempo: fotografie nitide di un determinato periodo della mia vita, storie frutto della mia immaginazione o soddisfazioni che ho voglia di mostrare».

Ed è anche il titolo del primo singolo, che hai suonato live per noi: come lo descrivi?
«È una fusione di due canzoni, che da tanti anni mi piacevano ma non superavano la soglia della sufficienza per essere inserita. Così, «Ciao cuore» è l’ unione di questi due testi».

Valerio Mastandrea è protagonista del videoclip del singolo, ma anche autore di un brano. Spiegaci meglio.
«C’è un rapporto di amicizia e fratellanza che va avanti da tanti anni, siamo molto legati. Nel disco figura come autore nel brano “Che male c’è” e come attore nel video di «Ciao cuore», a mio parere straordinario. È anche colui che ha reso possibile la mia presenza nella colonna sonora del film di Claudio Caligari, ne sono molto orgoglioso».

Dove hai scritto l’album?
«Principalmente in Grecia, alle isole Cicladi, nel posto dove viveva mio padre. Poi, quando sono tornato a Roma, nel box sotto casa ho registrato e svolto il lavoro di produzione ed editing. Per le cose più complesse, di solito vado nello studio di mio fratello. Quindi, tutto si è diviso tra questi due luoghi».


Tra le cose più evidenti del progetto, c'è la forte componente autobiografica.
«È un limite quello di attingere alla propria vita ma è anche la cosa che riesco a fare. Una volta terminato l’album, ogni canzone sembrava avere la possibilità di essere rappresentata da un personaggio o da un oggetto. Mi sono divertito a creare questa foto di famiglia».

Intensa e raffinata, la terza traccia è una bellissima dedica d’amore alla tua compagna.
«Laura è la bassista dei Tiromancino, ci siamo innamorati ai tempi de “La descrizione di un attimo". È l’artista che considero di più, mi fido sempre dei suoi giudizi. Le ho dedicato “Niente Mi Fa Come Mi Fai Tu” e “Bella quando vuoi”».

Un quadro di famiglia che si completa nella copertina, dove c’è anche tua figlia. In cosa ti somiglia?
«In tante cose, ma non nella sfacciataggine (sorride)».

Dal punto di vista delle sonorità, mi sembra sia un disco molto libero: ci sono le ballate al pianoforte, ritmi funk e un tocco di elettronica.
«Da sempre applico questa tecnica, in tutti i miei dischi c'è sempre stata la passione di miscelare queste tre sorgenti sonore diversi».

Se dovessi trovare qualcosa che differenzia questo album dal precedente «Per tutti», cosa sarebbe?
«Il mio rapporto con Caterina Caselli, è straordinario. È stata per me un grande punto di riferimento, senza di lei questo disco non sarebbe stato così».

Cosa ti ha consigliato?
«Mi ha indirizzato dicendomi che se io avessi dato alla mia voce la stessa importanza che dò al suono e alle parole, probabilmente il mio lavoro avrebbe avuto un’accoglienza più importante. E così ho fatto».

Nel 2019 tornerai ad esibirti sul palco.
«Sarà un tour nei club, in cui suonerò tutte le canzoni del disco in versione elettronica e poi ci sarà una seconda parte di ripescaggio dei classici. Quest’ultime rimarranno integre, come se fosse un ritorno a casa dopo l’interrail con gli amici».

LA TRACKLIST

1. So delle cose che so
2. Niente mi fa come mi fai tu
3. Bella quando vuoi
4. Backliner
5. Le donne di destra
6. Ciao cuore
7. Dudù
8. Che male c’è
9. A cuor leggero

LE DATE DEL TOUR

17 Gennaio - Torino, Hiroshima Mon Amour
18 Gennaio - Brescia, Latteria Molloy
19 Gennaio - BolognA, Locomotiv Club
25 Gennaio - Milano, Santeria Social Club

1 Febbraio - Roncade (Tv), New Age Club
7 Febbraio - Napoli, Duel Beat
8 Febbraio - Modugno (Ba), New Demode'
9 Febbraio - Lecce, Officine Cantelmo
15 Febbraio - Perugia, Rework Club
16 Febbraio - Roma, Monk Club

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