Tazenda: un triplo cd per la loro “S’Istoria”

Già nei negozi il primo cofanetto antologico che raccoglie la miglior produzione del gruppo sardo, da “Spunta la luna dal monte” al brano inedito dedicato ad Andrea Parodi

I Tazenda  Credit: © @DanieleMignardi
17 Ottobre 2016 alle 19:56

Si chiama ?S'Istoria?, il doveroso cofanetto antologico dei Tazenda, il gruppo etno-pop rock sardo nato nel 1988 a opera di Andrea Parodi, Gigi Camedda e Gino Marielli, che ha tenuto viva e rinnovato la musica tradizionale dell'antichissima cultura della Sardegna.

?S'Istoria? è la prima raccolta ufficiale del loro repertorio, con 52 brani divisi in tre CD, e contiene anche un brano inedito, una vera chicca, ?Sa Oghe?, dedicato ad Andrea Parodi, a lungo voce del gruppo, scomparso per un cancro nel 2006.

?S'Istoria? contiene canzoni immortali, che hanno accompagnato la vita di tutti i sardi nel mondo. Partendo dal loro brano forse più noto, quello che ha determinato la nascita di un format canzone (in sardo ed italiano), ?Spunta la luna dal monte? (del 1991 con Andrea Parodi alla voce insieme a Pierangelo Bertoli), fino al capolavoro della rinascita ?Domo mia? (del 2007 con Beppe Dettori alla voce), passando per ?Nanneddu meu? (del 1991), ormai il simbolo della lotta e della denuncia verso le ingiustizie e i soprusi, ?Carrasecare? (del 1990), forse la canzone degli esordi più rappresentativa del gruppo, fino a ?Mamoiada? (del 1992), che ha coinciso con la fine di un'annosa faida che dilaniava le famiglie del noto paese della Barbagia ed ora viene cantata come un inno alla pace. Non poteva mancare ?No potho reposare?.

Ci sono poi le collaborazioni storiche, quali quella con Fabrizio De Andrè, nata da una vera amicizia, che nel 1992 firmò insieme a loro il testo di ?Pitzinnos in sa gherra? (presentato poi al Festival di Sanremo) e quello di ?Etta abba chelu?, e i duetti con Maria Carta, Francesco Renga, Gianluca Grignani, Kekko Silvestre. La forte intesa musicale tra Silvestre e la band ha portato poi alla collaborazione con i Modà.


?Ci piace e ci rende felici il fatto di autocelebrarci, avendo la fortuna di poter pensare che forse non abbiamo fatto ancora niente. Ma intanto questo ?niente? è qui, dentro questo cofanetto, che ruggisce ?" dichiarano i Tazenda - e implora di essere ascoltato, cantato e amato. Così come noi abbiamo amato e amiamo la nostra musica e la nostra terra?. 

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