“Vengo in pace”, il nuovo album di Nesli: «Ecco perché ho imparato a rallentare»

«Dopo sanremo 2017 sono caduto in una brutta depressione» spiega Francesco Tarducci. «Avevo troppe aspettative ma poi è successo poco o niente». Dopo una crisi così, o si molla tutto o ci si rialza più forti di prima

Nesli
22 Marzo 2019 alle 14:14

«Dopo sanremo 2017 sono caduto in una brutta depressione» spiega Francesco Tarducci, in arte Nesli. «Avevo troppe aspettative ma poi è successo poco o niente».
Dopo una crisi così, o si molla tutto o ci si rialza più forti di prima.

Come ha fatto Nesli nell’album “Vengo in pace”, in arrivo il 22 marzo. «Sono stato fuori dai giochi per un po’, stavo troppo male, e così ho trovato la mia serenità nel non condividere troppo di me sui social, nel rallentare, nello smettere di fare gare».


Da questo percorso arrivano le 11 canzoni del disco, alcune nate subito dopo quel Sanremo, come “Maldito” e “Le cose belle”. «C’è tanto bisogno di messaggi positivi e questo lo dicono tutti, si sa, ma il fatto è che di brani così, oggi, ne ho bisogno prima di tutto io» spiega. E da questa voglia di pensare al benessere personale è scaturita anche la decisione di prendere in gestione un noto studio di tatuaggi di Milano. «È una seconda attività che mi aiuta a vivere il mestiere della musica in modo più sano e autentico» racconta. «Ora faccio canzoni senza aspettative e, come un lupo solitario, attendo nell’ombra l’arrivo di tempi migliori».

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