Uno dei protagonisti distintivi della ventiduesima edizione di Amici, si racconta a Sorrisi
Wax non è una persona che si dimentica facilmente, che lo vogliate o meno. Durante il suo percorso nel talent “Amici”, finito a pochi passi dal verdetto finale, il giovane artista si è mostrato e raccontato senza freni, incorrendo in più di un inciampo, ma senza mai perdere la voglia di migliorare e crescere, mantenendo la sua natura un po' folle e in alcuni casi ed è questo il suo bello, geniale. Dal 26 maggio potrete ascoltare il suo album d'esordio omonimo, un biglietto da visita che non è più di quello che sembra: è l'inizio di un percorso pieno di desiderio di cantare per il pubblico e far sentire la voce della sua generazione.
Ripreso dal lungo viaggio di “Amici”?
«Sì, mi sono ripreso e sono già ripartito per questa nuova fase. Sono stati mesi lunghi e complicati pieni di cose belle da fare ma anche di mancanze, la mia famiglia in particolare, ho pianto tanto quando li ho riabbracciati. Vivere così oggi, in modo normale, è molto strano ma è anche interessante. Sono entrato in un momento in cui l'emergenza Covid era ancora abbastanza alta e sono uscito in una situazione completamente diversa».
Hai qualche paura adesso?
«L'unica paura è quella che ho sempre avuto per alcune cose della vita, è una mia costante. Ma se devo dirti di avere paure nuove affacciandomi a questa nuova fase della mia vita... No, non ho paura».
Quanto hai dato a “Amici” da 1 a 100?
«Di certo un numero superiore a 100»
E cosa ti ha dato il talent?
«Mi ha mostrato dei colori in una situazione nella quale vedevo solo quelli tipici del buio. Ho cantato, mi sono esibito, ma in realtà mi sono più che altro conosciuto a fondo. Ora vedo un arcobaleno intero ma soprattutto, una luce in fondo a quel buio».
Maria De Filippi è stata centrale in questo.
«Mi ha aiutato tanto chiedendomi di aprire gli occhi e guardarmi attorno, di guardarmi dentro soprattutto. Mi ha stretto la mano e mi ha accompagnato fino a qui: penso che più o meno tutti i ragazzi possano dire di essersi sentiti così».
Arisa ti ha difeso come una guerriera.
«Sì, e mi ha sbloccato con il suo modo materno di essere. Arisa mi ha fatto sentire seguito e accompagnato a 360 gradi. Devo dire che è una sensazione incredibile sentirsi “tutelati” da così tante persone, dai vocal coach ai fonici».
Come possiamo descrivere questo tuo disco?
«Lo descriverei come un primo approccio al pubblico, per prendere confidenza io con loro e loro con me e capire se ci stiamo simpatici. È un album nel quale racconto di volermi bene e di volere bene a chi si identificherà, nel quale mi libero da tante manette e spero di far sentire libero chi lo ascolterà».
Vedo sui social che i bambini vanno matti per te,
«Mi piacciono tanto i bambini. Il sentimento che provo per loro non è solo di tenerezza, ma di stima: apprezzo tanto il loro modo di essere curiosi e ingenui. La loro purezza e il loro sorriso mi conquista».
Nel disco ci sono tanti temi leggeri ma anche più delicati sulla tua vita e sul tuo passato. Pensi che a quel pubblico potrà arrivare quel messaggio?
«Credo che tante cose non le capiranno, ma spero che le sensazioni che provo cantando certe cose, possano arrivare anche a loro».
In che misura ti è dispiaciuto non vincere?
«In nessuna perché, lo dico con grande sincerità, sentivo di aver già vinto per altri motivi che non riguardano la gara, ma l'essere arrivato fino in fondo. Mattia non solo si è meritato la vittoria, ma ha lottato per due anni credendo nel suo obbiettivo, ovvero vincere il programma».
Tu e Angelina avete legato moltissimo.
«È un'amicizia nata con il tempo, è un rapporto fatto non solo di abitudini in comune per la convivenza, ma di emozioni vissute al massimo e condivise. Abbiamo avuto due percorsi diversi, ma hanno fortificato in ugual modo le nostre personalità».
Qual è il tuo sogno ora?
«Il mio sogno è che tutto questo sogno non finisca. Vivere questa vita per me è come ossigeno».